Sicurezza per tutti, il Covid non ferma le urne

Al via la maratona ai seggi per la tornata amministrativa e il referendum: ecco le misure per garantire gli elettori al tempo del virus

A Milano potranno recarsi alle urne 956mila elettori

A Milano potranno recarsi alle urne 956mila elettori

Milano, 19 settembre 2020 - Un celebre film del 2007 era intitolato “L’amore ai tempi del colera’’. L’appuntamento di domani e lunedì per il referendum costituzionale potrebbe essere ribattezzato “il voto ai tempi del coronavirus’’. Sì, perché per la prima volta nella storia della Repubblica l’accesso ai seggi e le procedure di voto saranno dettate da inedite misure anti-contagio, dall’obbligo della mascherina alla sanificazione delle matite ogni volta che un elettore esprimerà la sua preferenza sulla scheda crocettando il “sì’’ o il ’’no’’ sul taglio dei parlamentari da 945 a 600. Ma procediamo con ordine. Domani i seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 23, lunedì dalle 7 alle 15. A Milano potranno recarsi alle urne 956mila elettori (448.826 maschi, 507.265 femmine), tra cui 6.685 maggiorenni al primo voto (3.425 maschi, 3.160 femmine). Le scuole sedi dei 1.248 seggi sono state prese in carico ieri da Prefettura e Comune, al termine delle lezioni, per procedere all’allestimento. La prima operazione, in tempi di emergenza Covid, è la pulizia degli spazi, che sarà ripetuta oggi, domani e lunedì, mentre martedì si procederà alla sanificazione finale in vista del ritorno degli studenti in aula mercoledì.

Il Ministero dell’Interno ha chiesto a tutti i Comuni di agevolare il voto di anziani e persone in condizione di fragilità, categorie che avranno una sorta di corsia preferenziale per esprimere il voto senza stare troppo in coda. All’esterno dei seggi il controllo di code e distanziamento è in capo alle forze dell’ordine. Nei seggi saranno disponibili i dispositivi di protezione individuale, cioè mascherine, guanti e gel per il seggio e una piccola scorta per gli elettori a cui, per esempio, sia caduta la mascherina che quindi non sia più utilizzabile. All’ingresso dei seggi non è prevista la misurazione della temperatura.

Non è finita. Le matite copiative per esprimere la propria preferenza sulla riduzione o meno del numero di deputati e senatori saranno sanificate dopo ogni voto. La scheda elettorale dovrà essere inserita personalmente dall’elettore nell’urna. Un’altra novità dettata dall’emergenza prevede il diritto di voto dal proprio domicilio per i pazienti in quarantena o isolamento fiduciario che ne hanno fatto richiesta. A Milano sono stati 32. Il personale sanitario che si recherà nelle case di questi 32 milanesi che, pur non potendo lasciare il proprio domicilio vogliono votare, fa parte delle sezioni Covid organizzate negli ospedali Niguarda, San Raffaele, San Carlo, Policlinico e Sacco, sezioni formate da un presidente e due scrutatori, che si occuperanno sia di raccogliere il voto nei reparti che di uscire con un mezzo della Protezione civile.

L’effetto coronavirus ha fatto rinunciare molti presidenti e scrutatori designati per recarsi ai seggi da oggi (per l’allestimento dei seggi) a lunedì. A Milano fino a ieri sono stati sostituiti 60 presidenti e 1.600 scrutatori, in quest’ultimo caso un numero non troppo distante dalla metà degli scrutatori totali (3.771) necessari nel capoluogo lombardo. Sono state 11.304 le tessere elettorali rilasciate dal 1° al 17 settembre in città. Quanto al quesito referendario, gli elettori troveranno stampate sulla scheda le seguenti parole: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari“, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?". Votare “sì’’ significa confermare il taglio dei parlamentari da 945 a 600, votare “no’’ significa opporsi alla riforma voluta dal M5S.