Coronavirus in Lombardia, associazione imprese: "Piscine a rischio chiusura"

Preoccupazione per i prossimi provvedimenti normativi che potrebbero cambiare le linee guida

Una piscina

Una piscina

Milano, 16 agosto 2020 - A rischio chiusura le piscine della Lombardia. "Saranno affondate dallo 'tsunami' dei limiti previsti con le linee guida per l'emergenza Covid", denuncia Arisa, l'Associazione regionale imprese dello sport (che aderisce a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza).

"Se con i prossimi provvedimenti normativi le linee guida non verranno modificate, moltissimi impianti saranno costretti a chiudere - dichiara il direttore di Arisa, Paolo Uniti -. I gestori, infatti, si trovano oggi nell'impossibilità di far fronte agli elevati costi di gestione aggravati dalle numerose e frequenti procedure di sanificazione ed igienizzazione, necessarie a garantire la sicurezza degli utenti". "La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq. di superficie di acqua a persona - si legge nella nota dell'associazione -. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell'impianto in base agli indici".

In Lombardia "sono presenti oltre mille impianti natatori, in grado di assicurare ai cittadini la possibilità di praticare sport in sicurezza sia a livello agonistico sia amatoriale". Una "vasta chiusura degli impianti - aggiunge l'associazione - provocherebbe non solo un danno dal punto di vista economico ed occupazionale, ma anche sociale venendo a mancare un servizio a disposizione della cittadinanza". Non va dimenticato, conclude l'associazione, "che molti impianti sono di proprietà comunali e il fallimento dei gestori avrebbe un grave impatto sui servizi erogati dagli enti locali".