Coronavirus, piccoli paesi, grido di dolore: abbandonati più che isolati

Il caso di Golferenzo, 187 abitanti nel Pavese e nessun negozio di generi alimentari Il sindaco: tanti anziani, se non ci fossero i volontari della Protezione civile niente spesa

Il sindaco di Golferenzo, Claudio Scabini

Il sindaco di Golferenzo, Claudio Scabini

Golferenzo, 24 marzo 2020 (Pavia) - Non ci sono negozi di generi alimentari e quindi la spesa, per molti, la fanno i volontari della Protezione civile; l’unica impiegata comunale è in smart working e il numero di telefono del municipio è diventato quello di cellulare del sindaco. Piccoli-grandi problemi che vivono quotidianamente i 187 abitanti di Golferenzo, comune dell’Alta Val Versa, in provincia di Pavia, tra i meno popolati della Lombardia. Il Coronavirus non conosce confini e va dove le gambe dell’uomo lo portano. Su questo colle circondato dai vigenti dell’Oltrepo è arrivato addirittura due volte. Pochi? In termini percentuali significa oltre il 2% rispetto al numero dei residenti. In tutta la Lombardia la popolazione contagiata è pari allo 0, 25%. La situazione insomma non è facile, soprattutto a livello di comunicazione.

«Ho una popolazione con un’età media sopra i 50 anni – spiega il sindaco, Claudio Scabini – e quindi con molti anziani. In tanti non possono accedere ad internet o non hanno dimestichezza con gli smartphone. Le ordinanze le portiamo porta a porta, cartacee". C’è poi da lottare con la burocrazia. "Abbiamo una sola impiegata in municipio, che però lavora da casa – riprende Scabini – e per una realtà come la nostra è un grande problema. Qui per qualsiasi cosa si telefona in Comune e ora non risponde nessuno. I cittadini quindi chiamano direttamente me sul cellulare. Questi decreti, dispiace dirlo – rileva il sindaco – sono pensati solo per i grandi centri e noi piccoli comuni in qualche modo dobbiamo adeguarci".

In una situazione come questa serve grande spirito di solidarietà e a Golferenzo non è mancata. "Non finirò mai di ringraziare i volontari della Protezione civile – dice ancora Scabini – perché il supermercato più vicino è a 10 km e loro fanno 4-5 spese al giorno per le nostre famiglie, specie per gli anziani". Le restrizioni imposte da Governo e Regione Lombardia d’altronde parlano chiaro: vietato spostarsi da un Comune all’altro. Dopo le 18, nel piccolo centro, c’è il coprifuoco. A non fermarsi è il settore agricolo. A Golferenzo ci sono quattro aziende che producono vino. Il decreto governativo lo permette ma non manca la preoccupazione. Questo è periodo di imbottigliamento e di grande vendita per tutto il vino dell’Oltrepo ma di clienti e di ordinazioni non se ne vedono. "Ne usciremo? Spero proprio di sì ma gli amministratori locali andavano ascoltati prima – conclude il sindaco di Golferenzo – io personalmente, insieme ad alcuni piccoli comuni limitrofi, ho chiuso cimitero e parco pubblico già a fine febbraio, quando nessun decreto governativo lo imponeva".