Coronavirus, rischio moderato in Lombardia: "Misure su percentuale positivi non su Rt"

Francesco Broccolo, dell'Università Milano Bicocca, suggerisce scelte politiche chirurgiche-circostanziate che tengano conto delle percentuali rilevate in quartieri, comuni e province

Coronavirus

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Milano, 7 ottobre 2020 - Eventuali nuove misure di contenimento dovrebbero basarsi sul calcolo della percentuale dei positivi valutate sul totale dei tamponi eseguiti, anziché sull'indice di contagiosità medio Rt. Lo rileva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. "Tutte le scelte di contenimento della pandemia dovrebbero tenere conto delle percentuali rilevate in quartieri, comuni e tutt'al più delle province e dovrebbero orientarsi verso scelte politiche chirurgiche-circostanziate", dice l'esperto.

Per il virologo, infatti, "il valore medio Rt non sembra essere indicativo, in quanto la diffusione di questo virus è molto variabile. Bisognerà piuttosto fare maggiore attenzione agli eventi che determinano la diffusione". Al momento, prosegue, le percentuali calcolate si attestano intorno al 2,5%. Fra il 2% e il 5% si può parlare di un rischio moderato e oltre il 5% di un rischio alto, secondo quanto riporta la letteratura scientifica. Emerge così, che anche in relazione a un numero di tamponi basso, come quello relativo allo scorso fine settimana, molte regioni cominciano a mostrare percentuali elevate. La Campania, per esempio, con 395 positivi su 5064 tamponi si attesta sull'7,8%; la Liguria (170 positivi su 3.325 tamponi) sul 5,1%; mentre la Lombardia (350 tamponi su 16.020) e il Veneto (189 su 10.093) attorno al 2%.