Martedì 16 Aprile 2024

Coronavirus Italia, bollettino del 5 aprile. Dati stabili, cala il numero dei morti

Gli aggiornamenti e le ultime notizie nella conferenza stampa della Protezione civile. Trend stabile, ancora sul picco. Cala ancora il numero dei morti. Lombardia: rallentano i contagi, ma preoccupa Milano. Toscana, arriva l'obbligo della mascherina per uscire. Iss: iniziare a pensare a fase 2. Il premier Conte alla Nbc: "Fine del lockdown? In questo momento non c'è una data"

Roma, 5 aprile 2020 - Conferenza stampa della Protezione civile, con il capo dipartimento Angelo Borrelli, per fare il punto sull'emergenza Coronavirus in Italia e per la lettura del bollettino del 5 aprile. Fornito il bilancio sui contagi totali da inizio epidemia, malati, morti e guariti. 

Sale a 128.948 il numero totale dei casi, 4.316 più di ieri, quindi trend in calo visto che il giorno prima l'incremento era stato di 4.805 unità. Anche oggi comunque dato sostanzialmente stabile rispetto alla settimana appena conclusa. Scendono anche i decessi giornalieri, 525 oggi contro i 681 delle 24 ore precedenti. Sono 819 i guariti in un giorno (ieri 1.238). Cala ancora, per il secondo giorno consecutivo, il totale delle terapie intensive occupate è minore: 3.977 oggi, 24 ore fa erano 3.994, 17 posti occupati in meno. I ricoveri ordinari scendono di 61 unità, portando il totale a 28.949. In isolamento domiciliare sono 58.320 (ieri 55.270). Gli attualmente positivi dunque sono in tutto 91.246 (erano 88.274), mentre i guariti complessivamente sono 21.815 e i decessi totali 15.887.

Lombardia, preoccupa Milano

I dati sui contagi da coronavirus nella Regione Lombardia sono "confortanti, ma alcuni elementi ci devono far mantenere alta guardia", dice l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, nel corso dell'aggiornamento dei dati su Facebook. Il dato che preoccupa è infatti quello di Milano dove si superano gli 11mila casi, con un totale di 11.230, ovvero +411 rispetto a ieri. "Questo dato ancora non ci fa stare tranquilli", ha sottolineato Gallera. A Milano città i casi sono arrivati a 4.533 unità, 171 più di ieri. I casi positivi in Lombardia siano saliti a quota 50.455, 1.337 più di ieri, quando erano cresciuti di 1.598. I tamponi in più effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 8.127, per un totale di 149.984 (ieri erano stati 6.826). I ricoveri in ospedale sono 12.009, 7 più delle 24 ore precedenti, quando erano aumentati di 200 unità. A questi si aggiungono i pazienti in terapia intensiva, che sono arrivati a 1.317, 9 in meno rispetto a ieri, quando erano invece diminuiti di 55. I decessi sono arrivati a quota 8.905, 249 più.

Emilia Romagna

Sono 17.089 i casi di positività in Emilia-Romagna, 549 in più rispetto a ieri. I decessi sono passati da 1.977 a 2.051: 74 in più, quindi, di cui 43 uomini e 31 donne. Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.201 (161 in più rispetto alle 24 ore precedenti), 1.371 delle quali riguardano persone ''clinicamente guarite'', divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione; 830 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

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Iss: cominciare a pensare a fase 2

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In conferenza stampa il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha detto che "la curva ha iniziato la discesa e comincia a scendere anche il numero dei morti. Dovremo cominciare a pensare alla fase 2 se questi dati si confermano".

Coronavirus, un ospedale (foto Ansa)
Coronavirus, un ospedale (foto Ansa)

Fine del lockdown, per ora la data non c'è

Intanto il premier Giuseppe Conte non indica una data per l'allentamento delle restrizioni. "In questo momento non posso dire quando il lockdown avrà fine - ha precisato in un'intervista alla Nbc News -. Noi stiamo seguendo le indicazioni del comitato scientifico, ma l'Italia è stata la prima nazione ad affrontare l'emergenza. La nostra risposta forse non è stata perfetta, ma noi abbiamo agito al meglio sulla base della nostra conoscenza. La validità delle nostre misure è stata riconosciuta dall'Oms e i risultati indicano che noi siamo sulla strada giusta".

"Spostamenti solo per necessità"

"Il più importante messaggio da dare ai nostri cittadini - ha continuato Conte - è questo: state a casa il più possibile, uscite solo se c'è la necessità, per lavoro o per acquistare cibo, seguite le regole di sicurezza". Il premier ha aggiinto: "Stiamo chiedendo alla nostra gente un grande sacrificio, ne sono consapevole, ma questa è l'unica strada. Più rispetteremo le regole, più presto usciremo dall'emergenza".

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