Covid-19,mascherine sicure e riutilizzabili: ha iniziato a produrle la brianzola New Fairy

Con un tessuto lavabile a temperature elevate, anche 90 gradi

Il laboratorio produce 10mila pezzi alla settimana, ma l’azienda punta al raddoppio

Il laboratorio produce 10mila pezzi alla settimana, ma l’azienda punta al raddoppio

Cesano Maderno (Monza e Brianza), 24 marzo 2020 - Le mascherine sono introvabili. Un po’ per tutti. Dai medici in prima linea ai semplici cittadini. Per questo le autorità hanno chiesto alle aziende che possono farlo di convertire le produzioni. E la brianzola New Fairy, con sede a Cesano Maderno e laboratorio a Seveso, lo ha fatto subito. Ben prima dell’appello di Regione e Governo. "Siamo un’azienda giovane. specializzata in biancheria da letto innovativa di ispirazione Montessori (prodotti che uniscono praticità ad alta qualità dei materiali). Il nostro riferimento sono le famiglie e i loro bisogni. Quando è esplosa l’emergenza Covid-19 abbiamo rilevato che molti faticavano a trovare mascherine. Ci siamo detti: cosa possiamo fare? E abbiamo incominciato a produrle", spiega Ada Civitani, titolare della New Fairy.

Mascherine semplici“ non le ffp2 o ffp3 che proteggono dal contagio, ma quelle che impediscono a chi le indossa di contagiare gli altri. "Sono a 3 strati di puro cotone sanforizzato – spiega Ada Civitani – che cioè non si rovina ad alte temperature". Ed è qui il vantaggio: sono infatti lavabili anche a 90 gradi e riutilizzabili, a differenza di quelle chirurgiche “usa e getta“. Un bel vantaggio in termini di approvvigionamento e costi. "Le usa e getta sono introvabili e arrivano a costare decine di euro l’una. Le nostre costano 9.99 euro ma si possono usare all’infinito". Tutte le specifiche tecniche sono dettagliatamente spiegate nel foglio informativo, che si può trovare sul sito internet dell’azienda (www.newfairy.it). E le richieste fioccano. "Nonostante non siano le ffp2 o ffp3 ci chiamano anche carabinieri e protezione civile per averle. Spieghiamo che caratteristiche hanno e ci rispondono: “Vanno bene. In giro non se ne trovano e se si possono riutilizzare è fantastico!“".

Nel laboratorio i sette addetti ("ne abbiamo assunti tre da quando è scoppiata l’emergenza") sfornano circa 10.000 mascherine a settimana. "Avevamo iniziato con 2-300 al giorno, ora puntiamo alle 20mila a settimana", dice la titolare. Ma non solo. "Stiamo lavorando a un progetto che unisca le caratteristiche delle mascherine in tela con quelle delle ffp2 e 3. Una novità assoluta. Con la Anemotech di Milano che produce tessuti che sanificano l’aria. Tali tessuti, uniti a un’anima in carboni attivi, produrrebbero questo risultato. Il prototipo è in fase di studio al Politecnico". Fra enormi difficoltà burocratiche di approvvigionamento. "Oggi è difficile reperire tutti i materiali: dai tessuti agli elastici". Ma alla New Fairy non si danno per vinti. Alle attuali mascherine hanno aggiunto anche uno strato impermeabile in poliuretano "che garantisce ancora maggior filtraggio e protezione". Per la serie; innovazione e sicurezza alla portata di tutti.