Coronavirus in Lombardia, nuovi positivi raddoppiati: 170 casi e 22 decessi in un giorno

53 casi derivano da test sierologici a Bergamo e 84 sono 'debolmente positivi'. Rapporto positivi-tamponi all'1,7%. Stabili terapie intensive, calano altri ricoveri

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

Milano, 25 giugno 2020 - In crescita la curva epidemica in Italia, con i nuovi casi che sono schizzati dai 190 di ieri ai 296 di oggi. Pesa il raddoppio dei positivi registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia, passata dagli 88 casi di ieri ai 170.  In totale sono 93.431 i positivi da inizio emergenza Covid-19.  Fra i nuovi casi 53 sono stati trovati in seguito ai test sierologici effettuati a Bergamo e 84 'debolmente positivi'. Il rapporto con i tamponi giornalieri è 1,7%, ieri era 0.97%. Nel complesso il 57,4% dei nuovi contagi nazionali riguarda la Lombardia. Ma non è solo il dato lombardo a incidere. Più alti della media i numeri di Emilia Romagna (47 nuovi casi) e Campania (17) per via dei focolai a Bologna e Mondragone. In Lombardia sono 22 i nuovi decessi registrati oggi: un numero in aumento rispetto agli ultimi giorni, quando le vittime erano sempre rimaste sotto la soglia delle due cifre. Nel complesso sono 16.608 i morti in regione. Stabili i posti letto occupati in terapia intensiva (48), calano i ricoveri negli altri reparti (-70, 622 in totale)

Il riepilogo dei dati di giovedì 25 giugno
Il riepilogo dei dati di giovedì 25 giugno

I dati delle province

Sono sempre le province di Milano, Bergamo e Brescia le tre zone più colpite dalla pandemia in Lombardia.  Nelle ultime 24 ore aumentano i nuovi positivi al coronavirus nel Bergamasco, oggi 79 casi contro i 15 di ieri, mentre il trend resta stabile nel Milanese, con 28 casi rispetto ai 29 di ieri. Calano i casi nella Provincia di Mantova, oggi 6 casi rispetto ai 10 di ieri. Nel Bresciano oggi i casi sono 24 contro i 14 di ieri. Per quanto riguarda le altre province lombarde i casi rispetto a ieri sono 8 a Como, 6 a Cremona, 1 a Lecco, 1 a Lodi, 4 Monza Brianza, 5 a Pavia, 6 a Sondrio, 1 a Varese.

I dati delle province di giovedì 25 giugno
I dati delle province di giovedì 25 giugno

Screening sierologico in Val Seriana

Prenderà il via domani, venerdì 26 giugno, la campagna sierologica gratuita della Bassa Valle Seriana voluta da Regione Lombardia, Agenzia della Salute di Bergamo, amministrazioni Comunali e dalla popolazione a partire dai residenti nei Comuni più colpti dalla pandemia: Albino, Alzano Lombardo e Nembro.  "L'indagine che partirà domani - sottolinea il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - ci consentirà di avere una fotografia ancora più dettagliata di come si è diffusa l'epidemia e quali soggetti ha coinvolto maggiormente. Riusciremo in questo modo ad ottenere informazioni utili per aggiornare le raccomandazioni per la sorveglianza e ipotizzare modelli operativi per intercettare eventuali nuovi focolai, che ci auguriamo non si verifichino. Ringrazio i sindaci delle amministrazioni coinvolte per il contributo alla predisposizione e realizzazione del programma di screening che consentirà di dare una risposta concreta anche alle richieste della popolazione". 

Pregliasco: "Contagio da asintomatici? Minore, ma c'è"

Asintomatici non contagiosi? Non è del tutto così. Lo spiega chiaramente il virologo dell'università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, su Radio Cusano Tv Italia. "Sicuramente il sintomatico che starnutisce e tossisce rappresenta un rischio di contagio ben superiore - osserva Pregliasco - . Il ruolo dell'asintomatico nel contagio", per Covid-19 "come per altre patologie, si è visto che c'è ma è minore. Ma non si è ancora una contezza definitiva su quanto sia meno contagioso rispetto al sintomatico". Per quanto riguarda invece la temuta seconda ondata di Coronavirus, Pregliasco avverte: "Non dobbiamo avere una paura eccessiva, ma neanche fare degli affollamenti ingiustificati come quelli che si sono visti in queste settimane. La seconda ondata, che non è detto che ci debba essere, a mio avviso può verificarsi nel momento in cui fallissero i due pilastri che dovrebbero limitare la diffusione endemica del virus: la capacità di individuazione rapida dei casi e di tracciamento da parte del sistema sanitario, e la responsabilità dei cittadini di una vita di vigile serenità". Per quanto riguarda infine il vaccino  anti Covid 19 l'esperto osserva: "E' una scommessa sul futuro. Vedremo se sarà disponibile entro fine anno, ma ci vorrà tempo per distribuirlo in tutto il Paese. Ci vorrà ancora un bell'annetto prima di averne l'effettiva contezza. Fino a quel momento dovremo convivere con questo virus".

Protocollo Viecca, così il Sacco combatte il virus nei polmoni

Intanto, la ricerca prosegue. Il Protocollo Vieccamesso a punto da cardiologi e pneumologi all’ospedale Sacco nel pieno dell’emergenza lombarda ha dato risultati "impressionanti" sui microtrombi che bloccano l’ossigenazione del sangue. Il protocollo si basa sulla combinazione di tre antiaggreganti (tirofiban, aspirina e clopidogrel), un anticoagulante (l’eparina) e il cortisone come antinfiammatorio, e necessita "un monitoraggio stretto", chiarisce Pierachille Santus, primario della Pneumologia del Sacco che ha curato molti pazienti abbastanza critici da esser papabili per l’intubazione "con un tasso di mortalità non superiore, se non inferiore, a quello delle terapie intensive". 

Telemedicina, monitorati a casa come astronauti

Nel mondo post-Covid la telemedicina è una delle frontiere della ricerca, orientata a usare la tecnologia "per non tenere le persone inutilmente in ospedale – ha spiegato il primario di Cardiologia del Sacco Maurizio Viecca – e controllarne i parametri quando sono a casa". Tra le varie piattaforme in fase di sviluppo, una ha la firma della Esa, l’Agenzia spaziale europea, e l’ospedale Sacco ne è il referente medico-scientifico per l’Italia. Il Sacco stava sviluppando una sua piattaforma tecnologica per monitorare a domicilio gli ex pazienti Covid quando è uscito il bando europeo; il reparto di Viecca è stato selezionato per collaborare con tre aziende, due svizzere e l’italiana Eos, e testare su 50 ex ricoverati per coronavirus un sistema di monitoraggio basato sui sensori progettati da una ditta losannina che aveva già collaborato con la Esa per la misurazione dei parametri degli astronauti. Il sistema rileva paramentri vitali (frequenza respiratoria, saturazione, elettrocardiogramma, temperatura) attraverso questi sensori indossati dal paziente. C’è un "cruscotto" che segnala in tempo reale se un valore va fuori norma e dà l’allarme, ha continuato Viecca, "in modo che si possa intervenire a domicilio o col ricovero".

Disabili costretti all’isolamento: "Ora la Regione cambi la delibera" 

Fa ancora discutere la delibera della Giunta regionale, ed in particolare dall’assesore al Welfare, Giulio Gallera, che, per la Fase 2, prevede le stesse regole e gli stessi divieti per le Residenze Sanitarie per Disabili (RSD) e per le Residenze Sanitarie per Anziani (RSA) nonostante nelle prime vivano anche persone giovani o adulte che, pur avendo necessità e condizioni di salute diverse da quelle degli anziani, per effetto della delibera sono costrette ad un isolamento che le associazioni e gli enti del terzo settore considerano discriminante ora che chiunque può uscire e tornare alla propria quotidianità, sia pur osservando le regole anti-contagio. Ieri, Pd e Movimento 5 Stelle hanno chiesto di ritirare e riscrivere "la delibera minestrone":

Mascherina all'aperto: attesa per la decisione

Mancano pochi giorni allo scadere dell'ordinanza regionale che ha prorogato in tutta la Lombardia fino al 30 giugno l'obbligo di usare mascherina - o meglio di proteggere naso e bocca (quindi usando anche indumenti) - anche all'aperto. La misura era scattata in piena emergenza sanitaria Covid: il 4 aprile il governatore Attilio Fontana aveva infatti firmato la prima ordinanza che prevedeva l'obbligo uscendo dalla propria abitazione di coprire naso e bocca "per proteggere se stessi e gli altri". La misura è entrata in vigore, il 5 aprile, e da quel giorno i lombardi hanno iniziato la loro convivenza con il dispositivo. Dopo i primi giorni in cui reperire le mascherine non è stato propriamente semplice, nel corso delle settimane l'uso si è ampiamente diffuso, ed è diventato parte integrante delle abitudini dei cittadini. Nei prossimi giorni è attesa la decisione.