Coronavirus in Lombardia, 210 nuovi contagiati e decessi in calo. Solo 13 casi a Milano

Scende il numero dei ricoverati in terapia intensiva così come quello dei pazienti negli altri reparti

Emergenza coronavirus (Foto Ansa)

Emergenza coronavirus (Foto Ansa)

Milano, 31 maggio 2020 -   Sono 210 i nuovi positivi in Lombardia con 12.427 tamponi effettuati, e il totale dei contagiati dal coronavirus in regione è di 88.968. Il rapporto positivi-nuovi tamponi è 1,7%, mentre ieri era 1.5% quando c'erano stati 221 casi in più con 14.301 tamponi. Gli attualmente positivi a Covid-19 sono invece 20.996 (-813). In calo i nuovi decessi che sono 33 per un totale complessivo di 16.112 morti. Ieri i decessi erano stati 67. Calano sia i ricoverati in terapia intensiva (-2, 170) così come quelli negli altri reparti (-176, 3.131). I pazienti guariti/dimessi rispetto a ieri sono invece 990 per un totale di 51.860. Sono i dati resi noti da Regione Lombardia.

Coronavirus, i dati del 31 maggio
Coronavirus, i dati del 31 maggio

I dati delle province

Sono solo 13 i nuovi positivi a Milano città e sono 32 in tutta la città metropolitana di Milano. Crescono i casi nella provincia di Bergamo, dove nelle ultime 24 ore i casi sono 43 contro i 21 di ieri. In aumento anche nella provincia di Brescia, dove si registrano 44 casi contro i 41 di sabato, a Como, con 13 casi rispetto ai 3 di ieri e a Varese, con 25 casi rispetto ai 4 del giorno prima. A Mantova si registrano 12 casi, rispetto ai 6 di sabato e a Cremona 11 rispetto ai 6 del giorno prima. A Lecco sono 7, uno in più di ieri e a Sondrio 3 contro 1 di sabato. Calano i casi nella provincia di Pavia, con 10 casi odierni contro i 35 di ieri, e a Lodi, dove i contagiati oggi sono 6 rispetto ai 10 di ieri. 

Coronavirus, i dati in provincia del 31 maggio
Coronavirus, i dati in provincia del 31 maggio

Zangrillo: "Il Covid dal punto di vista clinico non esiste più"

Il Covid-19 "dal punto di vista clinico non esiste più". Ne è convinto il primario del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva. Durante la trasmissione 'In Mezz'ora in piu'' su Raitre, condotta da Lucia Annunziata, Zangrillo, a proposito delle osservazioni sulla situazione della Regione Lombardia, ha spiegato: "Che il virus dal punto di vista clinica non esista più lo dice l'università Vita e Salute del San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell'Istituto di virologia, professor Clementi, lo dice insieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri: i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa". 

Fontana: miglioramento è merito dei lombardi

Per il governatore lombardo Attilio Fontana "la nostra gente, tranne piccole eccezioni, ha risposto in modo serissimo e consapevole. E' merito loro se oggi i numeri legati al contagio si sono ridotti in maniera sostanziale". "Oggi i nostri numeri sono positivi - ha aggiunto Fontana -, non lo dico ad alta voce per scaramanzia e per evitare di dire che abbiamo finito questa battaglia. La battaglia non è conclusa". 

Un mese di Fase 2 in Lombardia

A distanza di quasi un mese dalla fine del lockdown per la Lombardia ci sono due notizie, una buona e una cattiva. La buona è che lentamente, senza scossoni ma anche senza arresti, l’epidemia sta scemando. Meno casi, soprattutto molti meno ricoveri in Rianimazione. La cattiva è che si continua a morire. Dal 30 aprile al 30 maggio sono scomparsi altri 2.307 lombardi, da oltre 13mila a 16mila, +14 per cento. 

La Svizzera riapre solo a luglio per gli italiani

L’Italia riapre mercoledì i suoi confini e la Svizzera continuerà a tenere chiuso fino al 6 luglio. Finora sono caduti nel vuoto gli appelli che da Roma sono arrivati a Berna, colpa dell’indice di contagio ancora troppo alto in Italia e in particolare in Lombardia. Così a partire da mercoledì ai confini tra i due Paesi si rischierà di assistere a scene kafkiane. Gli svizzeri ad esempio saranno liberi di venire in Italia com’era prima del lockdown, ma potrebbero avere grossi problemi al loro rientro in patria. Per la Confederazione Elvetica infatti gli unici spostamenti consentiti sono per ragioni di lavoro e gravi motivi familiari, rimane vietato passare il confine per fare la spesa e al rientro si rischia una multa che può arrivare a 3mila franchi (più di 2.800 euro) e la necessità di sottoporsi a quarantena.

Cento giorni dal paziente 1

"Sono trascorsi 100 giorni da quella notte in cui la nostra vita è drammaticamente cambiata – ha ricordato ieri il presidente della Regione Attilio Fontana –. Grazie alle competenze e alla caparbietà dei medici di Codogno, abbiamo scoperto un killer invisibile che silenzioso si stava diffondendo tra di noi, portando lutti indicibili e un immenso dolore nelle famiglie, nelle comunità, in tutti noi. Ma grazie alla tenacia, alla disciplina e alla determinazione dei lombardi siamo riusciti a ridimensionarlo". 

Spostamenti tra regioni, anche la Lombardia guarda al 3 giugno

L'ottimismo dimostrato dal presidente Attilio Fontana negli scorsi giorni ("I dati sono tutti buoni, sono convinto che dal 3 giugno i  lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia") sembrerebbe ben riposto. Si va infatti verso una riapertura generale per il 3 giugno, Lombardia compresa: "Nessuna situazione critica, cautela in alcune regioni"

Nuova ordinanza regionale

Da lunedì 1 giugno in Lombardia riapriranno palestre, piscine, circoli culturali e ricreativi. Lo prevede la nuova ordinanza alla firma del presidente della Regione, Attilio Fontana. Via libera anche all'accesso nei parchi tematici e di divertimento, oltre che nei parchi faunistici. Resta però l'obbligo di portare la mascherina o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all'aperto, così come la misurazione della temperatura per il datore di lavoro e per i dipendenti e la stessa misura continua a valere anche per i clienti dei ristoranti. Permane, infine, il blocco delle slot machine nei locali pubblici.