Coronavirus in Lombardia, aumentano i ricoveri: "Il virus è meno forte ma gira ancora"

L'assessore Gallera: le persone arrivano in ospedale in condizioni meno gravi. Ma Milano e la Brianza preoccupano

Emergenza coronavirus

Emergenza coronavirus

Milano, 11 aprile 2020 - "Non dobbiamo rilassarci, i dati non permettono di rilassarci". Rilancia l'appello alla prudenza Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, illustrando il bollettino quotidiano sull'emergenza coronavirus in diretta Facebook. In regione i contagiati solo saliti a 57.592  con 1.544 nuovi positivi, 300 in più rispetto ai 1.246 riscontrati ieri (sono stati però eseguiti 9.977 tamponi rispetto ai 9.372 di ieri). I morti sono 10.511, con 273 nuovi decessi mentre ieri c'era stata una crescita di 216. Aumentano anche i ricoverati (12.026 totali), 149 contro 81 del giorno precedente, dunque quasi il doppio. A calare sono invece i ricoveri in terapia intensiva, 28 contro i 34 di ieri per un totale di 1.174 persone. 

Virus più debole

Gallera sottolinea proprio questa diminuzione dei pazienti in terapia intensiva a fronte di un aumento dei ricoveri. "Significa che il virus gira ancora ma è meno forte, le persone che arrivano a essere ricoverate sono meno gravi rispetto a prima. Stiamo imparando a gestire questo virus e si nota che il Covid, quando non trova tante persone per diffondersi in mnaiera massiccia, diventa più debole". Da qui l'invito a mantenere il distanziamento sociale: "E' importante restare in casa e, quando si esce, utilizzare le mascherine e mantenere le distanza con le altre persone". Non a caso, la Regione ha emanato una nuova ordinanza con cui prolunga fino al 3 maggio - con pochissime eccezioni - le misure restrittive in vigore. 

Mobilità, record negativo

Una necessità che però non tutti sembrano capire. "Purtroppo il dato della mobilità ha fatto segnare un nuovo record negativo - ha detto Fabirizo Sala, vicepresidente di Regione Lombardia - nella giornata di venerdì ha toccato il 41%. Sicuramente ci sarà qualcuno che ha fatto la spesa per Pasqua ma abbiamo fatto dei campionamenti su strade che portano a località turistiche e abbiamo riscontrato un aumento anche del 7%. Lo abbiamo detto ai prefetti in modo che possano fare controlli mirati. Da parte nostra rinnoviamo sempre l'inivto a rimanere in casa, a trascorrere una Pasqua sicuramente diversa, ma per la nostra salute" .

I dati delle province

La provincia di Milano ha raggiunto i 13.268 casi di coronavirus, 520 in più contro i 269 registrati ieri. Milano città non fa eccezione: 262 nuovi casi contro i 127 di ieri, per un totale di 5.367. "Come raddoppia in provincia, il dato raddoppia anche sulla citta'" ha sottolineato Gallera. Allarme anche in Brianza, dove "l'epidemia è arrivata dopo ma gira di più": in provincia dii Monza si è raggiunto oggi il totale di 3.575 casi con 151 nuovi psoitivi. Per quanto riguarda le altre province, Brescia e Bergamo rimangono le più colpite con rispettivamente 10.511 (+230 rispetto a ieri) e 10258 positivi (+197). Como ha un totale di 1.825  casi (+139), Cremona 4.658 (+96; ieri era +73); Lecco 1.860 (+22; +33); Lodi 2.472 (+53; +43); Mantova 2.411 (+56; +78); Pavia 3.049 (+86); Sondrio 684 (+21); Varese 1633 (+44).

Quarantena da 14 a 28 giorni

Nel corso della diretta Facebook, Gallera ha anche specificato che "sta uscendo una linea guida che prevede che la quarantena duri fino al 3 maggio". "Questo significa - ha aggiunto - che tutti coloro che sono casa dal lavoro avranno un certificato dal proprio medico che allunga la quarantena fino al 3 maggio". "I 14 giorni sono il periodo di incubazione per verificare l'insorgenza di sintomi - ha specificato Gallera - ma vediamo che ci sono persone che, a 14 giorni dalla clinica silente, ossia dalla fine dei sintomi, risultano ancora positivi. Quindi, a garanzia di tutti, allunghiamo la quarantena. Per adesso fino al 3 maggio, poi l'idea è di metterla a 28 giorni in modo definitivo". 

"Medici da martiti a decurtati". La Regione: niente tagli

Ancora un botta e risposta tra l’associazione dei medici e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Dopo la polemica sui tamponi, ieri l’Anaoo Assomed Lombardia è tornata all’attacco: "I medici e i dirigenti sanitari lombardi da eroi e martiri sono già diventati dei “decurtati“. In barba alle leggi dello Stato e in barba al buon senso e alle circolari Inail, abbiamo prove certe di decurtazioni stipendiali a colleghi positivi per il Covid-19". A stretto giro è arrivata la replica di Gallera: "Non ci sarà nessun taglio agli stipendi dei medici per malattia dovuta a Covid-19. Al contrario, abbiamo stanziato 40 milioni di euro per pagare gli straordinari al personale impegnato a fronteggiare questa drammatica emergenza". E ancora: "Eventuali decurtazioni per malattia, determinate dalle leggi nazionali, saranno ripristinate con gli stipendi di aprile e di maggio, nel momento in cui le aziende sanitarie avranno definito insieme all’Inail le assenze dovute a contagio da Covid-19 dalle altre tipologie".

Cinque centri bresciani non sono stati attaccati

La lontananza dall’epicentro, l’esigui numero di abitanti, il rigore delle misure di contenimento. Tanti i fattori che, per ora, hanno evitato che in cinque comuni della provincia di Brescia si registrassero casi ufficiali di Covid-19. Si tratta dei comuni di Irma, Magasa, Anfo, Pertica e Limone, che ad oggi sembrano rimasti immuni dal nuovo coronavirus

Lodi, il Tecnoparco analizza anche l'aria

Non solo tamponi sulle persone per scoprire chi è infetto da Covid-19: il Parco Tecnologico Padano ha iniziato a sperimentare, per l’Asst di Lodi, anche tamponi ‘ambientaliper verificare l’efficacia delle operazioni di sanificazione. E’ la stessa Asst ad effettuare i campionamenti: non è possibile dunque sapere se i primi 150 tamponi analizzati riguardino solo l’ospedale di Lodi o anche Codogno, di cui è stata annunciata la riapertura completa.