Coronavirus Lombardia, Gallera: "Qui abbiamo avuto il fungo della bomba atomica"

L'assessore al Welfare: "Per 20 giorni il virus ha girato indisturbato, portato da pazienti asintomatici che non avevano nessun collegamento con la Cina"

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Milano, 8 aprile 2020 - Coronavirus in Lombardia: il 30 aprile mortalità zero e il 12 maggio ricoveri zero. I due 'zero' più attesi hanno adesso un orizzonte temporale, stando alle previsioni dell'Institute for Health Metrics and Evaluation, organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington che fornisce i dati alla Casa Bianca sull’evoluzione del Covid-19 in Europa. "Il picco in Lombardia è superato, ci sarà un appiattimento della curva ma è necessario non abbassare la guardia", spiega Lorenzo Monasta, epidemiologo che collabora con l’istituto statunitense.

I numeri in regione

Il calcolo totale dei positivi al coronavirus in Lombardia, certificati grazie a un tampone, ieri è salito a quota 51.534: si tratta di 1.079 persone in più. L’altro ieri quando era stata sfondata quota 50mila, si era saliti di 1.300 positivi circa Nei giorni precedenti la crescita era stata di 1.500 e di 1.450 persone circa. I pazienti accolti nei reparti di Terapia intensiva si mantengono intorno  i 1.300 circa. Ieri, c' stata una sostanziale riduzione di 38 unità: Prosegue il trend positivo di pazienti dimessi: sono cresciuti di 635 unità in 24 ore. A questi si aggiungono i pazienti in isolamento domiciliare per un totale di 29.703 persone. Altre persone malate e oggi sostanzialmente sane sono i 15.205 per cui non si rileva alcun passaggio in ospedale; Infine, i decessi: ogni giorno aumentano ma da qualche giorno crescono di meno. Ieri erano 9.484, con un aumento di 282 nelle ulrime 24 ore.

I dati delle province

La provincia di Milano è la zona dove nelle ultime ore si registrano più casi di positività al Covid-19, con 249 nuovi casi (11.787 totali) di cui 99 a Milano città (4.744 totali).cBergamo si avvicina sempre di più ai 10mila contagi, segnando un 9.868 (+53 rispetto a ieri; +102 ieri sul giorno prima); Brescia 9.594 (+37; + 52); Cremona 4.323 (+63; +34); Lecco 1.739 (+19; +34); Lodi 2.321 (+43); Monza Brianza 3.206 (+49, dato "dimezzato"); Mantova 2.142 (+58); Pavia 2.735 (+35; +81); Sondrio 620 (+6; + 23).

Troppe persone fuori di casa

Male incvece il dato della mobilità, ancora in aumento. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, intervenendo a Sky Tg24 il:"Il dato della mobilità di ieri è al 40%, purtroppo è un dato molto alto perché è più del 10% di mobilità rispetto a martedì di settimana scorsa ed è ancora il 10% in più rispetto a due settimane fa. Questa settimana siamo partiti male, l'altro ieri con il 38% e ieri con il 40%. Questo è un dato che ci allarma". Sala ha quindi aggiunto che "abbiamo intenzione di rilevare gli spostamenti provinciali per vedere dove c'è maggiore spostamento e metterlo a disposizione del prefetti per i controlli delle forze dell'ordine".

Gallera: la sanità lombarda ha retto

In mattinata, intervenendo a Radio 24, l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, è tornarto sul tema delle presunte mancanze della sanità lombarda messe a nudo dall'emrgenza coronavirus. "La Lombardia ha dimostrato di avere un sistema sanitario, costruito nel passato, che oggi ha saputo reggere - ha detto  - nessun'altra regione sarebbe stata in grado di più che raddoppiare i posti letto di terapia intensiva. Il Governo, che deve costruire le strategie sulle pandemie, a noi aveva dato indicazione di aumentare del 50% le terapie intensive. Noi, tra pubblico e privato accreditato, li abbiamo aumentati del 120%. Il mix pubblico-privato in questo caso ha dimostrato di saper fare squadra nella maniera piu' totale, fin da subito. Questo dimostra che le scelte fatte nel passato sono state quelle giuste". Gallera hq uindi aggiunto: "Qui in Lombardia abbiamo avuto il fungo della bomba atomica che ha travolto in maniera indistinta nei territori, negli ospedali, nelle Rsa le persone più fragili. E la società ha dimostrato di essere fragile. Questa è l'amara constatazione. Chi paragona quello che è successo qui a quello che accaduto in Veneto o in altre regioni, forse non ha capito quello che è successo da noi. Per fortuna degli altri e per sfortuna nostra, da noi è arrivato qualcuno a fine gennaio, portando il virus dicono dalla Germania, e per 20 giorni il virus ha girato indisturbato nella nostra regione perché portato da pazienti asintomatici, che non avevano nessun collegamento con la Cina".

Guerra delle cifre con la Prociv

Un altro fronte di discussione lo inaugura l'assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini, per il quale i numeri sui presidi sanitari distribuiti dalla Protezione civile nazionale alla Lombardia per l'emergenza coronavirus "sembrano i numeri del Lotto" e "sul sito della Protezione civile nazionale tutte le cifre sono state corrette in diminuzione, alcune passando dal doppio alla metà, cosa che non risulta difficile pensare possa accadere". "Senza polemica -ha spigato l'assessore - ribadisco che i dati ufficiali di ciò che abbiamo acquistato direttamente, che ci hanno donato ovvero che ci ha trasferito la Protezione civile nazionale sono quelli pubblicati sul sito di Regione. Sono cifre che corrispondono al materiale transitato dal magazzino o in attesa di essere  istribuito. Dati che sono aggiornati settimanalmente, sempre indicando ciò che è stato consegnato ed è pronto all'uso".

Mascherine nelle edicole

Un altro assessore regioanale, Pietro Foroni, ha invece reso noto che "da questa mattina pressoché tutte le oltre 3.000 edicole attive in Lombardia hanno a disposizione 50 mascherine ciascuna per la distribuzione alla popolazione più bisognosa, per un totale di quasi 200.000 pezzi, che vanno ad aggiungersi a 3,3 milioni in distribuzione a Comuni e farmacia".

Aperta inchiesta sull'ospedale di Alzano

La Procura di Bergamo ha aperto un'inchiesta sulla gestione dell'ospedale di Alzano Lombardo nell'emergenza coronavirus. Si tratta di un fascicolo contro ignoti e che l'ipotesi di reato è epidemia colposa. In particolare sotto la lente della Procura sono la gestione dei primi malati risultati positivi e la decisione il 23 febbraio di chiudere e riaprire dopo alcune ore il Pronto soccorso. Ieri e lunedì il Nas ha fatto perquisizioni nella struttura e ha acquisito alcuni documenti.

La mappa del contagio