Coronavirus Lombardia, 51.534 casi: "Lento ma costante miglioramento, cala anche Milano"

In lieve aumento i decessi (+297) a quota 9202. In flessione il numero dei ricoverati, diminuisce pressione su terapie intensive

Sanificazione in piazza Duomo, vuota per l'emergenza Coronavirus

Sanificazione in piazza Duomo, vuota per l'emergenza Coronavirus

Milano, 6 aprile 2020 - "Situazione in lento e costante miglioramento, anche sul fronte Milano. E' segno che lo sforzo sta producendo dei risultati". Con queste parole l'assessore al Welfare Giulio Gallera ha introdotto i dati odierni della diffusione del Coronavirus in regione. Oggi i positivi sono 51.534, con un aumento di 1079, "un dato in flessione rispetto a ieri ma sono anche stati processati meno tamponi". I ricoverati sono 11.914, -95 rispetto a ieri, "tra i dimessi e nuovi ricoverati c'è un numero negativo e questo è un elemento molto importante". I dimessi sono  13.863, +437 (ieri erano +184). Sul fronte della terapia intensiva si è raggiunta quota 1.343 (+26): "resta in una crescita fisiologica per cui non c'è più una pressione forte sulle terapie intensive" ha spiegato Gallera. I decessi - che "hanno raggiunto dimensioni importanti" sono 9202, +297 ("in crescita rispetto a ieri ma contenuta").  "Oggi anche i dati di Milano sono più confortanti, li accogliamo con buona soddisfazione sapendo che non dobbiamo abbassare la guardia quindi prepariamoci tutti a una Pasqua diversa dalle altre, cioè stando a casa" ha detto Gallera.

I dati delle province

Sono in costante diminuzione i dati dei positivi al coronavirus nelle province lombarde, "segno che lo sforzo che stiamo facendo sta producendo risultati" ha detto Gallera. La provincia di Milano ha raggiunto gli 11.538, casi di coronavirus, 308 più di ieri, quando erano aumentati di 411 unità. A Milano città i casi sono 4645, 112 in più rispetto a ieri (quando erano stati 171). Bergamo ha 9815 contagiati, +103 rispetto a ieri, mentre ieri sul giorno prima erano stati +124. Brescia 9477 (+ 137; +160); Como è l'unica provincia oggi che presenta un "leggero aumento" con un totale di 1473 (+89; ieri era +65). Cremona rimane la provincia con la massima concentrazione per abitante per un totale di 4260, ma l'incremento è basso, +27 (ieri era +79). Lecco raggiunge quota 1712 (+34; + 50), Lodi 2278 (+23; +17), in questa area "si sta spegnendo" il contagio, ha sottolineato Gallera. Monza segna 3157 (+111); Mantova 2084 (+40), una situazione sotto controllo; Pavia 2700 (+81; +120); Sondrio 614 (+23; +28); Varese 1293 (+102; +43), anche quest'ultima in leggero aumento. Quanto ai capoluoghi, sia a Bergamo che a Brescia l'incremento è di 15 rispetto a ieri, a Cremona di soli 2 e a Monza di 21.

L'app AllertaLom 

Come spiegato dal vice presidente della Lombardia Fabrizio Sala sono stati effettuati 660mila download e sono oltre 900mila i questionari compilati attraverso l'app AllertaLom. L'applicazione dispone infatti della sezione CercaCovid, dove è possibile rispondere a un sondaggio per tracciare la mappa del rischio coronavirus sul territorio. "Ricordo - ha sottolineato Fabrizio sala - che il questionario è anonimo, va aggiornato con continuità, e se osservate il pulsante 'informazioni', nella parte superiore della schermata che compare sul vostro smartphone, si trovano messaggi e informazioni utili dalla Regione come, ad esempio, l'ultima ordinanza e altre comunicazioni". Le zone dove la app è più scaricata per densità di popolazione sono nell'ordine Bergamo, Brescia, Monza e Milano

La questione Rsa

"Non abbiamo mai chiesto né imposto" alle Rsa di accogliere i pazienti dagli ospedali "assieme ad altri anziani" e chi lo dice fa un "atto ignobile, vergognoso che non rende merito all'azione che abbiamo fatto di tentare di salvare vite alle persone". Gallera ha ricordato la delibera regionale dell'8 marzo sulla possibilità di spostare pazienti dagli ospedali "per renderli ancora recettivi" e che, ha detto "adesso viene sbandierata e qualcuno ci attacca politicamente". "Abbiamo chiesto anche alle Rsa se avevano la possibilità di fare questo ma in strutture fisicamente indipendenti o in padiglioni separati e anche autonome dal punto di vista organizzativo". "Abbiamo detto alle Rsa che si trovano in queste condizioni se potevano e volevano aiutarci a salvare vite, qualcuno lo ha fatto, in numero ristretto", ha proseguito. L'assessore ha quindi parlato di "travisamento della realtà" di chi "ci imputa azioni che sono il contrario di provvedimenti che abbiamo scritto nero su bianco". Un fatto "grave, triste e inaccettabile per chi come noi - ha concluso - nella più grande emergenza dell' epoca moderna ha messo in campo misure per offrire speranza".

Il presidente Mattarella chiama Fontana 

Il presidente Sergio Mattarella ha chiamato il governatore della Lombardia Attilio  Fontana in serata. Lo rendono noto fonti della Lega secondo le quali il capo dello Stato avrebbe espresso "pieno sostegno all'attività del governatore, della Regione, dei medici e dei sindaci". 

I primi pazienti all'ospedale in Fiera 

Da oggi è operativa la nuova struttura sanitaria creata nei padiglioni della Fiera di Milano per affrontare l'emergenza coronavirus.  In mattinata è arrivata la prima ambulanza. I primi pazienti Covid-19 dell'ospedale al Portello sono un uomo di 72 anni e una donna di 63, entrambi provenienti da strutture del Milanese. In questa fase saranno attivi per ciascun turno di assistenza 2 medici anestesisti, 6 infermieri, 2 tecnici di radiologia medica e 2 operatori sociosanitari, oltre al personale di supporto. Le persone che si alterneranno nell'arco delle 24 ore saranno circa una cinquantina. All'aumentare del numero di ricoverati, aumenterà di pari passo il personale dedicato, già individuato e disponibile - assicurano dal Policlinico - grazie ai bandi di reclutamento messi in campo da Regione Lombardia e Protezione Civile.

In arrivo 3,3 milioni di mascherine 

"Entro fine settimana saranno 3,3 milioni di mascherine distribuite in tutta la Lombardia". E' quanto ha spiegato l'assessore al bilancio Davide Caparini. Le mascherine potranno essere trovate nelle farmacie e in alcuni esercizi commerciali.  "La distribuzione delle mascherine alle singole realtà locali è iniziata e sarà conclusa entro mercoledì sera al massimo. Dopodiché Regione Lombardia lascia la flessibilità ai sindaci, che meglio di tutti conoscono il loro territorio, di stabilire a chi destinare i dispositivi di protezione individuale in questione e quali modalità di distribuzione attuare" ha spiegato l'assessore regionale alla Protezione civile, Pietro Foroni, che ha inoltrato alle Province questa mattina "una lettera esplicativa con i dettagli per la distribuzione per quanto riguarda la suddivisione dei pezzi da destinare ai singoli Comuni".

Nella nota "si ricorda comunque in Lombardia vige semplicemente l'obbligo di coprirsi naso e bocca quando si esce di casa, e che le mascherine sono essenzialmente un aiuto in più per le fasce più deboli della popolazione. Si ricorda altresì che i dispositivi in distribuzione sono strumenti protettivi di prevenzione non adatti per un uso in ambito sanitario. La fornitura dei dispositivi necessari a personale sanitario viene, infatti, garantita dalla Direzione Welfare di Regione Lombardia". Quanto alla situazione sui territori, a Milano ad esempio tutti Comuni ritirano le mascherine "presso la sede del Comitato coordinamento provinciale del volontariato all'Idroscalo". A Bergamo un'associazione di Protezione civile le sta consegnando ai Comuni capofila, i quali faranno da 'hub' distributivi ai Comuni limitrofi. A Brescia 16 squadre di volontari consegnano direttamente ai Comuni le mascherine. A Lodi il Centro Operativo Comunale di Codogno fa da hub e Comuni andranno a ritirale direttamente. A Cremona 12 organizzazioni di volontariato distribuiscono direttamente le mascherine ai Comuni

Gallera: ancora 2-3 settimane a casa

"Non potremo stare chiusi in casa a vita, ma riteniamo che almeno due-tre settimane ancora questo sacrificio vada fatto per spegnere il contagio" ha ribadito l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera. "Dovremo abituarci a usare la mascherina probabilmente nei prossimi mesi - ha detto - il virus non scompare, dobbiamo soffocarlo. Noi speriamo di soffocarlo, di far sì che il tasso di contagio scenda da 2 a 0,5: prima ogni infetto contagiava 2 persone. Se questo tasso va a 0,5, e quindi per contagiare una persona ne servono 2 infette, saremo riusciti nel nostro scopo. Dovremo usare accorgimenti per evitare che si ricominci con i focolai. Il virus può tornare in qualunque momento. In Cina vediamo ora nuovi focolai dovuti a persone che arrivano da fuori. Si parla di una nuova ondata a ottobre. Noi dobbiamo essere molto concentrati".