Coronavirus in Lombardia, Fontana: "Distribuiamo gratis tre milioni di mascherine"

Si troveranno in farmacia, negli alimentari e nei negozi aperti. Nei piccoli i Comuni i sindaci potranno distribuirle direttamente

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 5 aprile 2020 -  "La Protezione civile Lombardia sta distribuendo per il territorio 3 milioni di mascherine, da domani gratuite e accessibili ai punti di distribuzione". Così ha scritto in un messaggio sui social il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ieri ha firmato un'ordinanza con cui si rendono obbligatorie le mascherine, o comunque protezioni su naso e bocca quando si esce di casa. 

Nuova stretta: in giro con naso e bocca protetti

Infatti, con i dati sul contagio da coronavirus in Lombardia, secondo Fontana "siamo in pianura e bisogna stringere i bulloni per cominciare la discesa"L'ordinanza regionale introduce l'obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere se stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. "Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) - si legge in una nota - hanno l'obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani".  "Da domani, domenica 5 e fino al prossimo 13 aprile restano in vigore le misure restrittive già stabilite per l'intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale". "È un'iniziativa che ho deciso di fare sia dopo aver letto cosa fanno in altri Paesi stranieri sia parlando con i nostri scienziati come Pesenti. Certo - ha aggiunto - le mascherine risolvono il problema al 100%, i foulard al 30-40%" ma "piuttosto che niente è meglio piuttosto" ha concluso in dialetto.  

Distribuzione delle mascherine

L’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni  ha spiegato nei dettagli come avverrà la distribuzione delle mascherine“Il piano operativo prevede un’iniziale e capillare distribuzione di mascherine a livello territoriale, il piano proseguirà quando arriveranno nuove forniture. La Lombardia con la recente certificazione arriverà all’autosufficienza nella produzione. Sono in arrivo 3 milioni e 300 mila mascherine gratuite in farmacia, negli alimentari e nei negozi aperti. Nei piccoli i Comuni i sindaci potranno distribuirle direttamente”. L’assessore al Bilancio Davide Caparini ha precisato: “La mascherina serve ma siate organizzati, non prendete d’assalto farmacie e negozi”. Oltre ai 300mila dispositivi assegnati alle farmacie saranno ripartiti per provincia: Bergamo 360mila, Brescia 370mila, Como 178mila, Cremona 126mila, Lecco 109mila, Lodi 95mila; Mantova 131mila, Milano 900mila, Monza Brianza 250mila, Pavia 165mila, Sondrio 67mila, Varese 249mila.

Più autonomia, più medici 

Se la Lombardia avesse avuto l'autonomia, e dunque anche la possibilità di assumere medici e infermieri all'emergenza coronavirus "ci saremmo presentati con un migliaio di medici in più e la cosa sarebbe stata molto utile", ha commentato Fontana in relazione alla situazione degli ospedali lombardi durante l'emergenza coronavirus. "Sarebbero stati molto utili. Il nostro personale non si sarebbe trovato nella situazione in cui si è trovato", praticamente "distrutto". Secondo Fontana non ci sono alternative all'autonomia per avere una sanità migliore altrimenti si torna al "pantano centralistico di Roma. Meno male che la sanità era almeno in parte parzialmente nelle mani delle Regioni", ha aggiunto il governatore lombardo, ricordando che "dei dieci milioni di mascherine utilizzate in regione, noi ne abbiamo comperati direttamente otto. Pensate se non ci fosse stata la sanità lombarda"

Misure economiche urgenti e forti

Sugli interventi per il rilancio dopo l'emergenza Coronavirus "abbiamo bisogno di un intervento fortissimo" dello Stato "non con le cifre di cui parlano oggi" secondo il governatore della Lombardia Attilio Fontana, che  ha parlato della necessità di moltiplicarle "per dieci" o si rischia di "rimanere travolti dalla crisi. Abbiamo bisogno di fare scelte, di avere un governo in grado di programmare. Bisogna fare in modo che si prevedano investimenti per riprogettare il futuro del nostro Paese. Non possiamo fermarci a metà. Se ci fermiamo a metà con piccoli pannicelli caldi rischiamo di rimanere travolti da questa crisi". Sul fronte delle misure economiche, "noi abbiamo fatto tante proposte. Le principali riguardano l'emergenza" a partire "dalle necessità di liquidità dei nostri cittadini e di chi deve avere uno stipendio per poter fare la spesa. Non possiamo aspettare che la lentezza delle decisioni e dell'erogazione, porti i nostri cittadini alla disperazione. Noi ci mettiamo a disposizione e abbiamo fatto le nostre proposte. Per esempio, per i piu' bisognosi, l'aiuto al pagamento delle rate del mutuo della prima casa o l'aiuto a chi deve fare qualche acquisto per quelle famiglie con figli che hanno bisogno di seguire le lezioni online". Fontana ricorda poi come sia stato raggiunto un accordo con l'Abi "per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga" con Regione Lombardia che "garantirà gli anticipi da parte delle banche. Noi - ha detto Fontana - ci  assumiamo il rischio di pagare alle banche gli interessi che derivano dall'anticipazione fatta, se per caso questa non venisse riconosciuta dall'Inps. Questo perchè l'erogazione di queste somme deve avvenire con la massima rapidità possibile.