Coronavirus in Lombardia, confermato il rallentamento dei contagi / I DATI

In un giorno 1.293 nuovi casi che portano il totale a 46.065. Meno 165 ricoverati rispetto a ieri

Lotta al coronavirus: infermieri con tute e mascherine(Ansa)

Lotta al coronavirus: infermieri con tute e mascherine(Ansa)

Milano, 2 apile 2020 - Dall'inizio dell'emergenza coronavirus in Lombardia sono stati registrati 46.065 casi (su 128.286 tamponi eseguiti), con un aumento di 1.292 positivi nelle ultime 24 orei. Lo ha reso noto il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala, nell'aggiornamento quotidiano in diretta Facebook. Ieri l'incremento dei positivi era stato di 1.565. "I dati odierni confermano il trend di rallentamento dei contagi, che va comunque valutato nell'arco di più giorni", ha detto Sala. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 1.351 (+9), quelle non in terapia intensiva 11.762 (-165). I decessi delle ultime 24 ore sono stati 367 che portano il totale a 7.960. Il totale dei pazienti dimessi è invece salito a 24.992.

I dati delle province

In particolare, è in calo la crescita dei casi positivi nelle province lombarde maggiormente colpite dal coronavirus: in quella di Milano i positivi sono 10.004, con un aumento di 482, mentre ieri erano stati 611 in più, anche se a Milano città la crescita di 203 casi è maggiore di quella di ieri (+159). Nelle province di Bergamo e Brescia ci sono meno di 200 nuovi positivi: 132 a Brescia e 159 a Bergamo, mentre ieri erano stati rispettivamente 231 e 236. Per quanto riguarda le altre, province i positivi a Como sono 1.205 (+48), a Varese 1.002 (+65), a Monza Brianza 2.633 (+90), a Cremona 3.974 (+33), a Lecco 1.552 (+36), a Lodi 2.189 (+32), a Mantova 1.782 (+46), a Pavia 2.285 (+105) e a Sondrio 517 (+33).

Allertalom

Bene anche i numeri relativi ad Allertalom, la app utilizzata da qualche giorno dalla Regione per mappare la diffusione dell'epidemia sul territorio: superati i 475mila questionari Cercacovid compilati. Il questionario, ha ricordato comunque il vicegovernatore, "non sostituisce il sistema sanitario: chi ha sintomi deve chiamare il numero verde. È però un dato statistico molto importante per noi", ha spiegato Sala che ha ricordato come ogni app sia personale e per ogni download si può compilare un singolo questionario Cercacovid.

Più persone in giro

Il dato negativo riguarda invece la mobilità. "Ieri purtroppo dall'analisi della mobilità delle persone in Lombardia abbiamo avuto un 37%, arrotondato per difetto- ha detto Sala -. Lunedì e martediì la percentuale era stata del 36%- Oltre l'1% in piùrispetto al giorno prima significa diverse migliaia di persone in giro. Dobbiamo assolutamente stare in casa e uscire solo per estrema necessità. L'unica arma che abbiamo è l'isolamento sociale". 

La lettera dei sindaci alla Regione Lombardia

Le richieste e la polemica dei sette sindaci Pd contro la Regione Lombardia "non sono una bella immagine, noi abbiamo dovuto affrontare una guerra". Lo dice l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, intervistato da Telelombardia. "In questo momento le istituzioni devono lavorare insieme. Noi, al di là di alcuni momenti, abbiamo capito le difficoltà del Governo nazionale, non abbiamo voluto fare polemica, e i cittadini vogliono un messaggio compatto delle istituzioni e soluzioni ai problemi". I sindaci sono "in contatto costante e diretto con il presidente Fontana, ci sono tutte le settimane videoconferenze con loro. Li abbiamo incontrati la prima volta domenica 23 febbraio, per dire la tempestività del coinvolgimento". A fronte di questo, "vedere che scrivono cose strumentali e attacchi politici non dà una buona immagine, ma giudicheranno i cittadini". Il sindaco Sala: "Nessuna polemica, solo per il bene comune.

"Sarebbe folle vanificare gli sforzi"

"Anche oggi c'è una situazione positiva che emerge dal quadro dei dati ma sarebbe folle vanificare tutto - ha sottolineato Gallera -. Sappiamo che rimanere in casa è dura, soprattutto per chi ha bimbi piccoli. Tutti eravamo abituati a ritmi diversi. Ma stare chiusi in casa ci sta portando a dire che in fondo al tunnel si vede una luce. Dobbiamo avere capacità di resistere. Non possiamo polverizzare distanziamento sociale. Non abbiamo dato al virus per 20 giorni corpi di cui nutrirsi. E dobbiamo andare avanti così".

Meno spese nel week-end, il frigo si riempie martedì

Lunedì e martedì sono diventati i giorni della spesa al supermercato. Calano le presenze al sabato, quasi dimezzate la domenica. Lo rilevano i dati dell’Osservatorio di Stocard, l’app che consente di digitalizzare le carte fedeltà della grande distribuzione organizzata e di raccoglierle nello smartphone (45 milioni di utenti nel mondo). Il confronto tra l’ultima settimana di febbraio prima dell’emergenza coronavirus e il periodo tra il 9 e il 22 marzo, già segnate dai provvedimenti che limitano gli spostamenti e fermano le attività commerciali, evidenzia una diminuzione dei picchi di spesa nel weekend e alla sera, dopo il lavoro, e una crescita durante la settimana, sopratttutto nei primi giorni.

Più liquidità alle Pmi, primo step per ripartire

 Andrea Monticini è professore di Econometria finanziaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore. All’inizio dell’emergenza coronavirus aveva ipotizzato due scenari: perdite immediate per il turismo e un’industria con anticorpi per reggere fino a due mesi di rallentamento. Cosa è cambiato? "Molto: l’epidemia era ancora un problema cinese e poi italiano. Gli altri Paesi europei avevano tempo e modo per mettere in campo anticorpi per predisporre politiche di contenimento di questo virus. Tempo che in parte è stato perso.

I dati delle province

A Milano e provincia ci sono 9.522 positivi, 611 casi in più rispetto al giorno prima i dati sono in incremento ma c'è minore pressione sui pronto soccorso e sui ricoveri ospedalieri. Anche a Milano città si è registrato un incremento della crescita: i positivi sono 3.815, più 159 rispetto alla crescita comunicata ieri che era di 96. "Abbiamo ormai evidenza - ha detto Gallera - anche nella città di Milano, dove i dati sembrano essere in controtendenza, che c'è una diminuzione netta della pressione sui pronto soccorso e sui presidi ospedalieri". Cresciuti i dati anche a Bergamo (9039 casi) con un aumento di 336, mentre erano stati 139, e a Brescia (8568 casi) con un aumento di 231, mentre erano stati 154. Cremona ha registrato 3.941, (+ 72). Importante anche il numero della provincia di Monza-Brianza con un totale di 2.543, (+ 81). Pavia ha 2.180 positivi, (+ 47); Lodi 1.157 (+ 41). A Mantova i casi sono 1.736 (+48), a Lecco 1.516 (+46). Sono rimasti più contenuti i numeri nelle altre province della Lombardia: Como 1.157 (+56), Varese 937 (+44) e Sondrio 484 (+14). Ancora nessun nuovo caso positivo a Codogno, dove si è sviluppato il primo focolaio di coronavirus in Italia. 

LA MAPPA DEL CONTAGIO IN LOMBARDIA