Coronavirus, in Lombardia quasi 6.000 morti e 40mila contagiati

Numero dei decessi giornalieri ancora alto (542) ma crolla quello dei ricoveri: appena 15 in più di ieri

Coronavirus

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Milano, 28 marzo 2020 - Sono 2.117 i nuovi casi di coronavirus in Lombardia, per un totale di  39.415. Un incremento inferiore rispetro a ieri, quando erano stati 2.409. I ricoverati sono 11.152, solo 15 in più di ieri; 1.319 i pazienti in terapia intensiva, 27 in più del giorno precedente. Positivo anche il dato dei dimessi - 15.333, + 981 rispetto a ieri per un totale di 21mila - mentre resta alto, in linea con quello di ieri, il numero dei morti: 542 nelle ultime 24 ore, per un totale di 5.944. Questi i dati forniti dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso della consueta diretta Facebook. 

I dati delle province

A Bergamo i nuovi positivi sono 289 positivi per un totale di 8.349 casi. Milano fa registrare 314 positivi in più per un totale di 7.783nell’area metropolitana. La provincia di Brescia ha 373 nuovi positivi, 7.678 in totale  Il bollettinlo di Cremona parla di 3.605 casi (+109), Lodi 2.029 (+23), Monza Brianza 2.086 (+138), Pavia 1.877 (+165), Mantova 1.484 (+86), Como 903 (+87), Varese 768  (+44) e Sondrio 388 (+26). Per quanto riguarda le città, a Brescia si sale a 1.184 (+61), Bergamo 1.035 (+41), Cremona 976 (+22), Lodi 381 (+7), Crema 400 (+7), Monza 374 (+45), Codogno 277 (+2). A Milano si contano 150 contagi in più e si arriva così a quota 3.159.

Il caso tamponi

Nel corso della diretta, prima di fornire i numeri Gallera ha voluto "fare chiarezza a definitiva sui tamponi". "Abbiamo sempre detto che ci affidiamo alla scienza - ha spiegato - le decisioni vengono assunte da comitati scientifici istituiti dal Governo nazionale, perché dobbiamo avere punto di riferimento scientifico. Abbiamo subito fatto un alto numero di tamponi in Lombardia, poi il 26 febbraio il Consiglio superiore della sanità ha emanato una linea guida precisa: tamponi solo ai sintomatici, persone con febbre e difficoltà respiratorie. Una posizione tra l'altro ribadita dall'Oms, per cui uno Screening di massa sarebbe inappropriato e non funzionale. In Regione non abbiamo mai pensato di fare tamponi a tappeto, ci atteniamo a quel che dicono gli scienziati". Ciononistante, prosegue Gallera, la Lombardia ha cercato di "ampliare il più possibilela  possibilità di dare risposte". "Il 26 febbraio avevamo 3 laboratori che processavano i tamponi - ricorda l'assessore - crecendo numeri e necessità siamo passati a 22 con una capacità di 5.000 tamponi al giorno". Capacità che presto potrebbe essere portata a 7-8.000, sulla base delal richiesta fatta dal Pirellone ai laboratori privati, "anche sulla base delle nuove linee guida del Ministero per sorvegliare medici e operatori sanitari".

Tutela di medici e operatori sanitari

Il dicorso sui tamponi si collega infatti a quello sulla tutela dei medici e degli operatori santari, negli ospedali e nelle Rsa. "Già il 23 febbraio come Regione abbiamo iniziato a prevedere la loro tutela -ricorda Gallera - proviamo la febbre a tutti e se è sopra i 37,5° facciamo il tampone. Adesso abbiamo individuato con le Ats gli ambulatori in cui anche i medici di medicina generale possono andare a far e i tamponi. Bisogna però tenere presente che in Lombardia ci sono 8.000 medici di medicina generale e 120mila dipoendenti della sanità, è impossibile fare il tampone a tutti. Ne abbiamo fatti 102mila, siamo la regione che ne ha fatti di più in assoluto, eppure non basta. Per questo abbiamo sviluppato una strategia per cui consideriamo Covid tutti i pazienti con sitnomi, superando in maniera concreta l'imbuto dei laboratori. Perché a noi le persone interessa curarle, più che fargli i tamponi".

Gallera: "Fatto sforzi titanici"

Gallera ha quindi ricordato gli "sforzi titanici" fatti dalla Lombardia, che in poco più di un mese è passata da 724 a 1.600 posti di terapia intensiva, con un aumentato del 110%. La regione ha poi "acquistato oltre 100mila saturimetri che dovrebbero arrivare nel corso della prossima settimana" e saranno "distribuiti secondo le indicazioni dei medici di medicina generale". Gallera ha quindi spiegato :"Con il termometro si terrà sotto controllo la febbre" mentre i saturimetri "consentiranno di tenere sotto controllo la saturazione del sangue, che dà l'idea del fatto che i polmoni sono liberi. Il medico terrà un rapporto con i propri pazienti, appena riterrà che paziente ha bisogno potra' attivare le Unità speciali di continuità assistenziale".

Al Policlinico la gestione dell'ospedale in Fiera

 Sarà la “Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico a gestire il nuovo reparto di terapia intensiva in fase di allestimento nel padiglione 1-2 della Fiera di Milano. Lo prevede la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale.

La richiesta: "Tamponi anche sui tossicodipendenti"

L’emergenza coronavirus sta mettendo a rischio anche il sistema dell’assistenza alla persone con problemi di tossicodipendenza, tra comunità che per sicurezza hanno sospeso i nuovi ingressi anche per evitare possibili contagi e "salti mortali" per continuare a garantire un servizio in una situazione al limite. "Finora siamo riusciti a evitare contagi - ha spiegato Pierangelo Puppo, presidente di Dianova Italia - abbiamo scritto una lettera alle Ats e alle Regioni chiedendo garanzie sul fatto che, se dovessimo accettare nuovi utenti, venga effettuato un tampone corredato da certificazione medica, a carico delle strutture sanitarie che li stanno seguendo". Un appello lanciato da Puppo a "non abbandonare le comunità come è stato fatto finora", e a non lasciare sole le persone con problemi di tossicodipendenza. Dianova fa appello alla solidarietà per poter acquistare mascherine, guanti, gel disinfettanti e camici. Materiale che non viene fornito dal sistema sanitario.