Coronavirus Lombardia, Fontana: "Servono misure più rigide, parlerò con Conte"

Il governatore: "Cinesi stupiti, troppa gente in giro". Video-appello in inglese dell'ospedale di Bergamo: "Disperato bisogno di materiale e personale"

Attilio Fontana e Sun Shuopeng

Attilio Fontana e Sun Shuopeng

Milano, 19 marzo 2020 – Si aggrava il bilancio del Covid19 in Lombardia: sono arrivati a 1.959 i morti con un tampone positivo al coronavirus, e anche se per nessuno la causa del decesso è stata ancora confermata dall’Istituto superiore di sanità, sono 319 in più in un giorno solo. "I numeri di una battaglia", ha chiarito l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. In Lombardia i positivi al SARS-CoV-2 sono arrivati a 17.713, in aumento di 1.493 cioè un po’ meno del giorno prima (quando crescevano di 1.571), e diminuiscono di 208, a 4.057, i conclamati in isolamento domiciliare, mentre aumentano (di 1.003) i malati dimessi dagli ospedali lombardi.

Fontana: "Misure più rigide, fermare tutte le attività"

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana si è presentato all'ormai consueto punto stampa in Regione indossando la mascherina. Lo ha fatto con al suo finaco il vicepresidente della Cri cinese Sun Shuopeng. "Colui che ha gestito quanto accaduto a Wuhan in maniera diretta - ha sottolineato Fontana - è stupito della troppa gente nelle strade", troppa gente ad usare il trasporto pubblico "e poca gente con le mascherine". "I suoi primi consigli - ha aggiunto - sono che le misure sono troppo poco rigide". Il governatore ha ribadito: "Bisognerà chiedere al nostro governo che vengano emessi provvedimenti piu' rigorosi di quanto non sia stato fatto". "Oggi parlerò con il presidente del Consiglio - ha aggiunto Fontana - per capire cosa si potrà fare". 

Lo stesso concetto è stato ripetuto Sin Shuopeng: "Bisogna fare in fretta, bisogna fermare tutte le attività economiche e fermare la mobilità. Le persone devono stare a casa in quarantena e devono essere preparati". "Tutti sono coinvolti nella lotta al Covid-19, non solo il governo, non solo il personale medico. Tutti i cittadini devono essere coinvolti e seguire le misure di contenimento", ha aggiunto. Poi, ha sottolineato:  "La vita è la cosa più importante. Non c'è una seconda scelta di fronte alla vita". Tutti devono "essere coscienti che se vengono aumentate le misure di quarantena diventa piu' facile combattere la malattia", ha esortato Shuopeng. Che ha inoltre fatto presente che nella citta' di Wuhan "dopo un mese di quarantena abbiamo potuto realizzare l'ospedalizzazione di tutte le persone che ne hanno avuto bisogno, mentre in Italia purtroppo le policies non sono cosi' strette". 

Fontana: "Riprendono i lavori per l'ospedale da campo a Bergamo"

Fontana ha fatto sapere che "oggi pomeriggio ci sarà la conferma che i lavori per l'Ospedale da campo di Bergamo riprenderanno e la struttura verrà realizzata. Siamo riusciti a recuperare un gruppo di medici che potranno svolgere l'attività". "Forse c'è stata qualche affermazione un po' ruvida - ha aggiunto - ma la tensione è la causa di tutto. Credo si possa arrivare alla assolutà volonta di realizzare ospedale, finche' non avevamo la certezza di trovare i medici era inutile realizzare una cattedrale nel deserto. Una volta avuta la conferma di questo i lavori riprenderanno, lo annuncerà l'assessore nel pomeriggio". 

Nel pomeriggio di ieri, infatti, la Regione aveva chiesto al presidente e al direttore generale della Sanità Ana di sospendere la realizzazione dell’ospedale da campo che gli Alpini stavano già montando a Bergamo per poterla, eventualmente, riprendere "non appena si fosse reso disponibile il personale medico necessario per la gestione sanitaria della stessa". Questa mattina, anche l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera aveva rassicurato: "Non c'è alcun ripensamento sulla realizzazione dell'ospedale da campo di Bergamo che per la Regione Lombardia rimane una delle priorità". E aveva sottolineato che si trattava solo di uno "slittamento di poche ore dall'avvio della realizzazione dell'ospedale, dovuto proprio alle procedure di arruolamento e contiamo sull'arrivo di medici e dispositivi dall'estero in stretta collaborazione con la Croce rossa". Intanto Pietro Foroni, assessore alla Protezione Civile della Regione Lombardia ha assicurato: " I nostri straordinari volontari di Protezione civile, insieme agli Alpini, possono tirarlo su in 72 ore. Tre giorni"

E intanto sempre sul fronte bergamasco, si registra un accorato appello in inglese da parte di  Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento dell'ospedale Papa Giovanni XXIII: Abbiamo un disperato bisogno di infermieri e medici, ventilatori e dispositivi di protezione".

La chiusura totale sarà prorogata

Intanto, sembra che la chiusura totale venga prolungata. Almeno fino al 18 aprile. Il premier Antonio Conte è sottoposto al pressing di molti governatori che chiedono un decreto ancor più restrittitivo, ma il capo dell’esecutivo attende il parere del Comitato scientifico, che a sua volta, tuttavia, sta premendo perché il periodo della quarantena sia prorogato per altri 15 giorni. "Oltre il tre aprile? Penso che sarà inevitabile, ma lo deciderà il consiglio dei ministri", ha in qualche modo confermato il ministro Francesco Boccia nelle ore in cui la ministra dei trasporti, Paola De Micheli, ha firmato, insieme al ministro della salute, Roberto Speranza, un decreto che prevede un’ulteriore stretta nei servizi di trasporto ferroviario e marittimo, compreso lo stretto di Messina, ma anche per i supermercati, per i bar nelle stazioni di servizio cittadine e gli uffici, in modo da evitare ad esempio le scene che si sono viste nella metropolitana di Milano affollata di cittadini. La libertà di movimento, dunque, si restringe ancora. Ci sarà presto un nuovo decreto.

Nuove aree Terapia intensiva al Policlinico

Nuove aree di Terapia intensiva sono state allestite al Policlinico di Milano, in prima linea contro l'emergenza Covid-19 con i suoi medici, anestesisti, infermieri e tutto il personale ospedaliero. "Anche grazie all'aiuto di tanti cittadini - informano dall'Irccs di via Sforza - siamo riusciti nelle ultime ore ad allestire nuovi spazi di Terapia intensiva per i pazienti che mostrano complicanze respiratorie a seguito dell'infezione da coronavirus". Al momento le aree dedicate sono quelle della Palazzina De Palo - con 15 nuovi letti di Terapia intensiva - e del Padiglione Sacco, con ulteriori 20 letti. Nel giro di poche ore, inoltre, sono stati attivati ulteriori 90 letti al Padiglione Monteggia e altri 14 posti letto alla clinica Mangiagalli.

La Bocconi mette a disposizione due edifici

Disponibilità di due edifici per ospitare strutture sanitarie di emergenza e una donazione di 200mila euro a favore di Regione Lombardia. Sostegno emergenza Coronavirus e Comune di Milano. Fondo di mutuo soccorso: sono le azioni concrete messe in campo dall'Università Bocconi per sostenere lo sforzo delle istituzioni, delle strutture sanitarie e della cittadinanza di Milano e della Lombardia particolarmente colpite dall'emergenza sanitaria da Covid-19. L'Università ha inoltre lanciato una raccolta fondi aperta a studenti, professori, staff e alumni sulla piattaforma giving.unibocconi.it a sostegno delle campagne di Regione Lombardia e Comune di Milano.

I dati delle province

La provincia di Bergamo resta ad oggi quella in cui si registrano casi di coronavirus in Lombardia: 4.305 (+312 rispetto a ieri), mentre in quella di Brescia i contagi sono saliti a 3.784 (+484). Nella provincia di Milano ci sono 2.644 (+318) e in quella di Cremona 2.167 (+94). Nella provincia di Lodi dove si era verificato il focolaio iniziale oggi i casi sono 1.445 (+27) . Un aumento ridotto, che "fa capire che la strada seguita è quella giusta", ha detto Gallera. In provincia di Como i casi sono 286 (+30), in quella di Lecco 466 (+26), in quella di Monza e Brianza 401 (+25), in quella di Mantova 514 (+49), in quella di Pavia 978 (+94),in quella di Sondrio 75 (+1) e in quella di Varese 265 (+33).