Coronavirus Lombardia, 11.685 positivi: "Crescita costante, è una corsa contro tempo"

Sono 966 i morti. Gallera: recluteremo personale all'estero. Fontana nomina Bertolaso per progetto ospedale in Fiera. Lombardia pronta a produrre mascherine

Emergenza coronavirus

Emergenza coronavirus

Milano, 14 marzo 2020 - Emergenza Coronavirus in Lombardia, anche oggi, sabato 14 marzo, i numeri evidenziano una crescita della diffusione del contagio nella Regione. “Una crescita costante – ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera -. C’è un leggero incremento anche se la valutazione va fatta su dato settimanale, non giorno per giorno”. In Lombardia ci sono 11.685 persone positive al coronavirus, 1.865 in più rispetto a ieri. Le persone ospedalizzate sono arrivate a 4.898, 463 in più. In terapia intensiva ci sono 732 pazienti, 85 in più, mentre i decessi sono diventati 966, 76 da ieri. 

“E’ evidente che il numero di persone negli ospedali è sempre significativo – ha detto Gallera -. Il numero di persone dimesse (1.660) riesce solo in parte a decongestionare il flusso”. Il punto cruciale, è sempre quello dei posti letto in terapia intensiva, con “una corsa costante ad aumentare i letti”. “Stiamo facendo dei veri miracoli” ha sottolineato il presidente della Regione Attilio Fontana. “Ogni giorno è sempre più complicato ma il sistema sta reggendo con una forza straordinaria” ha detto Gallera.

I dati delle province

Dai dati forniti dalla Regione, tenendo conto che si è in attesa dell'esito di 556 tamponi, il casi di Coronavirus in Lombardia sono aumentati del 16 per cento rispetto a ieri. Il numero maggiore di malati, in linea con il trend dei giorni scorsi, si è registrato a Bergamo e Provincia: 496 in più che fanno salire il numero a 2864. In difficoltà anche anche Brescia e provincia, con 2122 positivi e una crescita di 338 nuovi malati, la città Metropolitana di Milano che segna un + 244 con pazienti che passano da 1307 a 1551 e Cremona e Cremonese con 221 persone colpite dal virus: ieri erano 1344 mentre oggi sono 1565. Aumento anche a Lodi e Provincia, dove ieri si erano registrati solo 10 casi in più: oggi i positivi al Covid-19 sono passati da 1133 a 1276, 143 in più. Tra le altre province va segnalata quella di Sondrio che resta la provincia meno colpita ma i casi, pur pochi, sono quasi raddoppiati: dai 23 registrati ieri si è passati a 45 di questo pomeriggio. Nella provincia di Como i casi sono 154, in quella di Lecco 287, a Monza e Brianza 224, nel Mantovano 261, nel Pavese 622 e nel Varesotto 158. 

Il farmaco sperimentale: riscontri positivi

In un quadro certamente difficile ci sono anche delle buone notizie. “Complessivamente in terapia intensiva sono stati trattati 1064 pazienti e dimessi 149, quindi c’è fuoriuscita positiva per 10% che però non basta.- ha detto Gallera -. Stiamo già sperimentando il medicinale per l’artrite reumatodine (Tocilizuma, ndr)e devo dire che riscontri sono positivi. Il nostro collega Alessandro Mattinzoli (assessore regionale allo Sviluppo Economico, ndrsta molto meglio dopo aver utilizzato questo farmaco. Certo non è un dato scientifico ma è una bellissima notizia”.

Personale medico reclutato anche all'estero

In Lombardia è una continua corsa contro il tempo per reperire posti letto e personale. “Per i posti stiamo cercando di svuotare ospedali con maggiore pressione – ha detto Gallera -. In soli due giorni sono stati trasferiti in altri nosocomi 91 pazienti, 81 persone (in condizioni meno gravi) sono stati trasferiti in Rsa. E’ questa la nostra strategia, oltre alla rete delle terapie intensive”.

Altro punto cruciale è il reclutamento del personale. “Sono arrivate 1.600 domande, valutate 692: 68 medici e 137 specializzandi, medici laureati 74 e comparto infermieri 323. Avremo possibilità di reclutare personale dall’estero con richiesta di iscrizione di persone dall’albo: dal Venezuela, da Cuba, dalla Cina. Abbiamo bisogno delle competenze di tutti”. “E’ chiaro che abbiamo bisogno di persone che siano consapevoli di entrare in una situazione complicata. La Lombardia e la storia gliene saranno grati”.

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Lombardia produrrà mascherine

L’assessore regionale al Bilancio Davide Caparini è tornato sulla questione delle mascherine, dopo la polemica su quelle inviate dalla Protezione Civile. “Dobbiamo dotare tutto il persomale medico – ha detto – ma anche i cittadini di mascherine, da acquistare in farmacie e supermercati. Siamo la Lombardia, con un grande settore aeronautico e farmaceutico: riusciremo a produrre mascherine, grazie a circolare del ministro Speranza, che ha dato questo via libera. Attivato anche Politecnico di Milano che ha strutturato prove tecniche per verificare qualità materiali da utilizzare e dare garazie”. 

Gallera ha spiegato che le mascherine arrivate dalla Protezione civile "non sono marchiate Ce, i nostri operatori ci hanno detto 'come possiamo utilizzarle?' Non voglio fare polemica - ha aggiunto - ma è evidente che non è possibile immaginare di utilizzare queste mascherine da parte di sanitari che lavorano ore e ore… questo non è consentito e accettabile per una persona che sta a con pazienti infetti", perchè "al massimo possono essere utilizzate da un volontario che le usa per portare la spesa a un anziano". "C'è un'emergenza mascherine che va risolta con i giusti presidi. almeno dateci gli strumenti per giocare questa battaglia", ha concluso Gallera. 

Bergamo e Brescia: è piena emergenza

Bergamo e Brescia "sono oggi le situazioni più critiche che abbiamo. Non a caso tutti quei 90 pazienti che stiamo trasferendo arrivano tutti da Cremona, Crema o dalla bergamasca, proprio perché quelli sono ospedali che hanno quasi esaurito fisicamente la capacità di accoglienza" ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. L'ospedale Papa Giovanni XXIII è uno di quelli maggiormente coinvolti nell'emergenza Coronavirus, a cui al momento ha dedicato, insieme all'ospedale San Giovanni Bianco "80 posti di Terapia intensiva e 350 posti di ricovero".

Per il momento l'apertura di ulteriori letti, ha spiegato la direttrice dell'Atss Maria Beatrice Stasi, è condizionata alla disponibilità di trovare personale specializzato "soprattutto infermieristico". Comunque un turn over sarà in qualche modo garantito dal fatto che "da giovedì a domenica 15 consentirà di collocare in altre strutture 39 pazienti"."Nella fase di attivazione della centrale operativa regionale, su questo tema la nostra ASST - ha spiegato Stasi - ha avanzato alcune proposte operative per accelerare il trasferimento di pazienti non critici, prevedendo anche il coinvolgimento delle strutture sociosanitarie, ad oggi le uniche che dispongono di personale sanitario, e siamo fiduciosi che il loro contributo possa contribuire ad alleggerire l'enorme pressione che oggi c'è sui nostri ospedali". "Un altro dato importante è la formazione interna, che ha raggiunto ormai oltre 2.300 persone, operatori di altri reparti che si stanno mettendo a disposizione per assistere i pazienti positivi al Covid 19" ha aggiunto ringraziando per il sostegno.

Arriva Bertolaso per ospedale in Fiera

Guido Bertolaso sarà il "consulente personale" del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per la realizzazione del progetto riguardante la costruzione di un ospedale dedicato ai pazienti Covid presso le strutture messe a disposizione della Fondazione Fiera di Milano al Portello. Fontana, si legge in una nota della Regione, ha ringraziato Bertolaso per aver accettato l'incarico per il quale riceverà un compenso simbolico pari ad un euro. "Ho trascorso tutta la vita dalla parte di chi è in difficoltà - ha detto Bertolaso -. Non potevo non accettare". 

Operatore del 118 di 47 anni morto a Bergamo

Dalla provincia di Bergamo, duramente colpita dall'emergenza Covid-19, arriva una drammatica notizia: un operatore tecnico del 118 di Bergamo, in servizio alla Soreu, la centrale operativa dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, ospedale al centro della crisi coronavirus, è morto la notte scorsa dopo essere stato contagiato dal Covid-19. Aveva 47 anni. 

Apprensione per nuovi rientri dal Nord

Nella giornata di oggi dai gate delle stazioni ferroviarie di Milano sono partite 438 persone dirette verso le regioni del sud Italia. Tutti i viaggiatori - sottolinea il dipartimento della pubblica sicurezza - sono stati controllati dalla Polizia ferroviaria i cui operatori hanno verificato l'identita' e le motivazioni del viaggio mediante la prevista autocertificazione. Tutti i viaggiatori diretti al sud Italia hanno dimostrato di avere una giusta motivazione per il viaggio. Analoghi controlli sono stati fatti dalla Polizia ferroviaria nelle stazioni di destinazione. Per tutti i passeggeri diretti in Sicilia, i controlli sono stati effettuati alla stazione ferroviaria di Messina, sia riguardo al possesso dei requisiti per il viaggio, che sotto il profilo sanitario con verifica della temperatura corporea. 

In Salento apprensione per nuove partenze dalla Lombardia verso il Sud, dopo quello dello scorso fine settimana. Nella notte, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano si è sfogato sul suo profilo Facebook: "Così aumentano le possibilità di contagio". Ma la Polfer ha assicurato che non c'è stato alcun assalto ai treni.