Coronavirus in Lombardia, bollettino oggi 13 ottobre: 1.080 nuovi casi e 6 decessi

I contagi tornano a salire, ma anche i ricoveri in terapia intensiva (+12) e negli altri reparti (+83). Occhi puntati sul capoluogo lombardo

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Milano, 13 ottobre 2020 - Tornano a salire i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia: dopo il calo di ieri, in 24 ore, ne sono stati registrati 1.080 (ieri +696), di cui 104 'debolmente positivi' e 11 a seguito di test sierologico. I tamponi effettuati sono stati 17.186 (totale complessivo: 2.350.108), con una percentuale rispetto ai positivi del 6,2%. I decessi sono 6 (ieri 3), il totale sale a 16.994.  I guariti/dimessi sono 197 (totale: 83.550, di cui 1.526 dimessi e 82.024 guariti); i pazienti Covid in terapia intensiva aumentano di 12 unita' (62) e i ricoverati +83 (54). 

Milano osservata speciale

Osservata speciale Milano, che ha fatto registrare un balzo in avanti nel numero di nuovi casi giornalieri: in 24 ore ne sono stati registrati 440, di cui 236 nel capoluogo. Ieri erano 363, di cui 184 a Milano città. Una situazione che è mutata radicalmente nell'arco di poche settimane. Al secondo posto Monza e Brianza con 180 nuovi positivi (ieri +34), a Varese +121 (ieri +51), a Como +61 (ieri +26), a Mantova +46 (ieri +6), a Lecco 43 (ieri +34), a Bergamo 40 (ieri +45), a Brescia +35 (ieri +44), a Pavia +34 (ieri +31), a Cremona +23 (ieri +7). Infine 10 contagi a Lodi e Sondrio (ieri rispettivamente +11 e +4).

Coronavirus, i dati di martedì 13 ottobre in Lombardia
Coronavirus, i dati di martedì 13 ottobre in Lombardia

Quasi 6mila i nuovi casi in Italia

Balzo di contagi in tutta Italia: 5.901 nuovi casi  (ieri 4.619) per 112.544 tamponi effettuati.Era dal 28 marzo che non si registravano numeri così alti. La regione con più casi è la Lombardia (+1.080), seguita da Campania (+635), Piemonte (585), Lazio (579, record di sempre) e Veneto (485). Nessuna regione a zero casi, la migliore è la Basilicata con 8 nuovi contagi. Il totale dall'inizio dell'epidemia sale a 365.467. I decessi odierni sono invece 41, il totale sale quindi a 36.246. In aumento i guariti, 1.428 oggi (ieri 891), per un totale di 242.028. Deciso rialzo dei ricoveri, con le terapie intensive arrivate a 514 totali, mentre nei reparti ordinari sono occupati 255 posti letto piu' di ieri (quando l'incremento era stato di 302), 5.076 in tutto. Infine, le persone in isolamento domiciliare sono 81.603, 4.112 più di ieri. 

Appello medici lombardi: "Preoccupati, servono interevnti"

Riflettendo sui contagiati da Coronavirus, i medici non nascondono la loro preoccupazione. Quasi 600 operatori sanitari, principalmente di Bergamo ma anche del resto della Lombardia, hanno firmato una lettera da inviare alle istituzioni per manifestare i propri timori per la seconda ondata di Covid. "Lo scenario prevedibile sarà caratterizzato da un notevole aumento di richieste di prestazioni e di azioni sanitarie. Il rischio è che l'intero Sistema venga messo ancora una volta sotto stress estremo, ritardando la cura di altre patologie" scrivono i medici. I sanitari sono convinti che "per arrivare ad una gestione efficace e ordinata degli eventi non può bastare la sola disciplina della popolazione, che ci ha consentito di uscire dalla fase di crisi e di immaginare una nuova normalità, maserve una coordinata e lungimirante risposta delle istituzioni preposte, quella messa in campo sinora non è sufficiente". Per questo chiedono interventi per ridurre il rischio contagio dentro gli ospedali

Nuovo Dpcm di ottobre, ecco il decreto firmato da Conte

Nuovo Dpcm con le misure anti-Covid: ecco il decreto firmato dal premier Giuseppe Conte. L'articolo 1  stabilisce che "è fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto". Poi, divieto di feste private al chiuso o all'aperto e la raccomandazione a evitare di ricevere in casa più di sei persone con cui non si conviva. Le feste conseguenti alle cerimonie possono invece svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti. Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24, ma dalle 21 vietato consumare in piedi. Torna il divieto di gite scolastiche, stop a calcetto e altri sport di contatto a livello amatoriale. Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, "con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori" all'aperto e 200 al chiuso. Va garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all'ingresso. In ordine alle attività professionali il governo "raccomanda" che "siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza" e che siano "incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva".

Fontana: "Dpcm abbastanza conservativo"

"Il Dpcm, arrivato questa mattina, mi sembra abbastanza conservativo". A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Attilio  Fontana, commentando il decreto del premier Giuseppe Conte con le nuove misure di contrasto al Covid-19. "Mi sembra - aggiunge il governatore - che non introduca grandissime riduzioni, sostanzialmente più che il Dpcm è il Dl che impone l'uso delle mascherine, la cosa che è più innovativa, per il resto, noi come Regioni non abbiamo avuto nulla da obiettare".  Fontana aggiunge che "l'unica cosa che abbiamo richiesto in maniera abbastanza forte è stata, visto che si vanno a ridurre la possibilità di svolgere la propria attività in certi comparti, di compensare con risorse economiche le riduzioni che verranno poste a carico di qualche attività, perché rischiano altrimenti di chiudere".

Sala: "Soddisfatto del Dpcm"

"Soddisfatto" del Dpcm il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Ma ha aggiunto: "Parto dal presupposto che bisognerà vedere quello che succederà. Nessuno di noi lo sa. Stiamo a vedere se la stretta è sufficiente, io credo che siano state fatte le cose giuste".  "Noi sindaci dei capoluoghi abbiamo parlato con il presidente Fontana e ci ha confermato che dal punto di vista della gestione degli ospedali, nelle terapie intensive e nei reparti Covid tutto è sotto controllo. Ma ci ha fatto vedere i tassi di crescita di alcune province, tra cui Milano, significativi", ha sottolineato Sala. "Ci è stato inoltre detto che quando si dà una stretta poi ci vogliono una quindicina di giorni per vedere i risultati", ha concluso il numero uno di Palazzo Marino.