Coronavirus, in Lombardia doppia epidemia: catene di contagio diverse a nord e a sud

Secondo lo studio dei ricercatori del Niguarda e San Matteo, sono almeno 2 i ceppi di Sars-CoV-2 circolanti da metà gennaio nella regione

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Milano, 10 luglio 2020 - Sono almeno 2 i ceppi di Sars-CoV-2 circolanti da metà gennaio in Lombardia. E sono 2 le maggiori catene di trasmissione virale  localizzate in modo preponderante in due diversi territori della regione, a nord e a sud. A suggerirlo è lo studio condotto da ricercatori dell'ospedale Niguarda di Milano e del Policlinico San Matteo di Pavia, promosso  dalla Fondazione Cariplo e presentato oggi durante un incontro nel capoluogo meneghino. "Quando è stato riscontrato il primo caso a Codogno, in una forma leggermente diversa, lo stesso era già presente nella zona nord (includente Alzano e Nembro)", spiega Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di virologia molecolare del San Matteo e professore dell'università di Pavia. L'analisi comparativa dei genomi virali (condotta con metodi statistici), derivati da tamponi raccolti dal 22 febbraio al 4 aprile 2020, fa risalire l'ingresso del nuovo coronavirus in Lombardia verso la seconda metà di gennaio. Il dato è corroborato dalla valutazione della sieroprevalenza di anticorpi neutralizzanti contro il patogeno nei donatori di sangue della zona rossa di Lodi che, oltre che a  consentire di stimare precisamente la diffusione dell'infezione, ha identificato 5 soggetti sieropositivi nel periodo tra il 12 e il 17 febbraio 2020. Tenendo conto che gli anticorpi neutralizzanti si sviluppano circa 3-4 settimane dopo l'infezione, questi dati dimostrano la presenza del virus a partire dalla seconda metà di gennaio 2020.

Caratterizzando la variabilità virale riscontrata nel territorio e la distanza evolutiva rispetto ai virus circolanti nelle aree severamente colpite dalla pandemia, è stato possibile identificare 2 maggiori catene di trasmissione virale (definite A e B dagli scienziati che oggi hanno illustrato il lavoro).  La catena A, caratterizzata da 131 sequenze, si è diffusa principalmente nel nord della Lombardia a partire dal 24 gennaio, con il territorio di Bergamo e dei suoi territori adiacenti, fra cui Alzano e Nembro, maggiormente rappresentati. La catena B, composta da 211 sequenze, più variabile, ha caratterizzato invece l'epidemia del sud della Lombardia almeno a partire dal 27 gennaio, con le province di Lodi e Cremona investite maggiormente.