Coronavirus, Fontana e i sindaci lombardi: "Necessaria nuova stretta per uscire da tunnel"

Il presidente della Regione ha proposto un pacchetto di nuove misure: "Bisogna agire nel minor tempo possibile"

Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana

Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana

Milano, 20 marzo 2020 - Il governatore della regione Lombardia Attilio Fontana ha commentato le misure prese dal Governo in serata: "Valuto questa ordinanza un provvedimento per accentuare le misure di distanziamento e renderle omogenee sull'intero territorio nazionale, soprattutto per evitare che il prossimo week end diventi una occasione di svago. Alla scadenza - il 25 marzo - del dpcm siamo certi che il Governo assumerà misure davvero efficaci e decisive nella lotta contro il virus. La Lombardia si aspetta questo per uscire dal tunnel". 

Le richieste di Regione e sindaci

Attilio Fontana, i sindaci dei capoluoghi della Lombardia, il presidente dell'Anci Lombardia e quello dell'Upl, si sono incontrati nel pomeriggio di oggi: "E' un fronte compatto quello con cui la Lombardia chiede al governo di porre in essere nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus". "Abbiamo inviato al governo una serie di proposte che, qualora non si ritenesse opportuno applicare in tutto il Paese, venisse comunque attuata nell'intera Lombardia. I dati sull'emergenza sanitaria ci impongono di agire nel minor tempo possibile: solo con un'ulteriore azione di contenimento dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire una tendenza sempre più grave". 

Tra le ulteriori e numerose richieste fatte pervenire oggi dalla Regione e dai sindaci al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si propone rimangano in vigore fino al 30 aprile, si segnalano anche: la sospensione dell'attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità; la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti cittadini. Inoltre si chiede la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona (fra cui tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetisti); la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili. Le richieste al governo prevedono anche il fermo delle attività nei cantieri temporanei, la chiusura dei distributori automatici cosiddetti 'h24' che distribuiscono bevande e alimenti confezionati; il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente. Resterebbero aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie ma garantendo in ogni caso la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. 

Gori: chiudere tutto

D'accordo con Fontana sulla necessità di misure ancor più nette anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: " Da almeno dieci giorni dico che bisogna chiudere tutte le attività non essenziali. Si salvaguardino le filiere strategiche - alimentare, sanità, energia - e si chiuda il resto. Che senso ha tenere aperta una fabbrica di bottoni o di giocattoli e vietare ai cittadini di fare jogging in campagna?".  "Ci abbiamo messo qualche giorno di troppo a capire, abbiamo sbagliato anche noi, anche io. Per alcuni giorni - eravamo già zona gialla - abbiamo pensato che si potesse tenere insieme la prudenza, il rispetto delle regole, le distanze di sicurezza, e la vita normale. Eravamo preoccupati per il virus, ma anche per le attività economiche delle nostre città, i negozi, gli studi, i bar, la vita stessa nei nostri concittadini. Ma quell'equilibrio non poteva reggere". 

Botta e risposta Sala-Fontana

E in merito alle critiche del sindaco Sala per le code chilometriche davanti ai supermercati, provocate secondo il primo cittadino dall'anticipazione ieri dell'ipotesi di riduzione degli orari di apertura, Fontana osserva:  "Fino a cinque minuti fa il sindaco" di Milano "diceva che non bisogna fare polemiche. Mi stupisco che il sindaco faccia polemiche, io continuo a non volerne fare. "Ho detto ieri che è necessario adottare altre misure più rigorose, lo ribadisco. Siccome ho voluto sempre mantenere un rapporto stretto e coerente con il Governo prima sottopongo le richieste al Governo e, sulla base della risposta, eventualmente risponderò autonomamente, ma mi sembra che siano polemiche di poco conto".