Coprifuoco alle 24 e feste private: le nuove regole. Discoteche in pressing per riaprire

L'Italia è sempre più bianca: tornano così le opportunità di divertimento. A breve l'incontro fra gestori dei locali e Governo

Resta da sciogliere il nodo delle discoteche

Resta da sciogliere il nodo delle discoteche

L'Italia continua a colorarsi sempre più di bianco. Sono diventate sette le Regioni italiane entrate nella fascia di minor rischio. A Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna si sono infatte aggiunte anche Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto. Il resto d’Italia rimane in zona gialla, ma diverse aree sono vicine alla promozione già dalla settimana prossima. Entro la fine del mese, comunque, tutto il Paese dovrebbe essere in zona bianca. E in particolare anche in Lombardia è iniziato il conto alla rovescia verso il 14 giugno: quel giorno, se la tendenza del contagio sarà confermata, potrebbe finalmente sancire il ritorno alla libertà.

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​Spiragli di libertà

Un graduale processo di allentamento delle misure restrittive che comunque è già cominciato. A partire dal coprifuoco, posticipato alle 24 in zona gialla e cancellato nelle Regioni "bianche", fino alla possibilità di pranzare e cenare anche nei ristoranti al chiuso oppure di prendere un caffè al bancone del bar. Risolta anche la questione della presenza di pubblico agli eventi sportivi. I posti a sedere negli stadi dovranno essere preassegnati e dovrà essere assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. La capienza consentita non potrà essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata.

Discoteche in pressing

Ora sul tavolo resta il nodo, fondamentale soprattutto per quanto riguarda il periodo estivo, della feste e dell'apertura delle discoteche. Anche in zona bianca resta vietato organizzare party in casa o ballare nelle discoteche, che rimangono chiuse almeno per tutto giugno. Dopo lo slittamento del coprifuoco alle 24 nelle zona gialle, il tema del divertimento nella fascia di rischio più bassa continua far discutere. Nelle prossime ore il Sindacato italiano dei locali da ballo (Silb) incontrerà al ministero della Salute il sottosegretario Andrea Costa. Stessa richiesta è arrivata dai gestori delle discoteche di "Asso Intrattenimento" di Confindustria, che potrebbero incontrare Costa nei giorni successivi. Sul tema il ministro Speranza rimane cauto, ma il pressing sale. "Proponiamo di ripartire da luglio - spiega il presidente di Asso Intrattenimento, Luciano Zanchi - ma sia chiaro che il nostro lavoro è l'assembramento. La gente viene in discoteca per socializzare perché sono luoghi atti ad accogliere le persone. Siamo assolutamente favorevoli all'entrata con green pass e al tracciamento, quindi entrerebbero nei locali solo persone con anticorpi o comunque risultate negative. È per questo che sarebbe impossibile rendere obbligatorio l'utilizzo della mascherina".

Protocolli di sicurezza

Mantiene una linea più moderata il presidente del Silb, Maurizio Pasca, per il quale si può ripartire in pista anche con l'obbligo della mascherina, per toglierla solo al bancone del bar oppure bevendo o mangiando al tavolo. Entrambi i sindacati di categoria hanno proposto un protocollo sulla riapertura in sicurezza e la Silb era anche stata promotrice di un esperimento in due diverse discoteche a giugno, a Gallipoli e Milano, per verificare le condizioni sulla riapertura del settore. Ma quest'ultima richiesta, finita sul tavolo del Cts, pare non essere ancora stata calendarizzata.

Dai matrimoni ai compleanni, sì con il green pass

Resta possibile l'organizzazione di matrimoni, battesimi, cresime, compleanni e banchetti successivi a questo tipo di cerimonie: per ora solo in zona bianca, dal 15 giugno ovunque. E pure in questo caso sarà comunque necessario però avere il green pass. I party in casa, anche nelle sette Regioni promosse in bianco, sono vietati. In bianco è consentito far visita agli amici restando all'interno della stessa zona, senza limiti di orario o nel numero di persone che si spostano. In zona gialla il limite è invece di quattro persone, oltre ai figli minorenni o disabili.