Coprifuoco alle 23 da metà maggio: meglio riaprire i locali al chiuso

Per i ristoratori lo spostamento di un'ora avrebbe effetti limitati sugli incassi. Le Regione: rivedere l'indice Rt

Una manifestante contro il coprifuoco tra le 22 e le 5

Una manifestante contro il coprifuoco tra le 22 e le 5

Gli occhi sono già puntati su metà maggio, il 17 per la precisione, quando potrebbe essere allentata la misura del coprifuoco: dalle 23 alle 5 e non più dalle 22 alle 5. Una misura, quella ipotizzata dal Governo qualora i dati sulla pandemia confermassero la discesca evidenziata nelle ultime settimane, che accoglierebbe le istanze di commercianti e soprattutto ristoratori. Quest'ultimi pur potendo tenere aperto alla sera negli spazi non chiusi si ritengono fortemente penalizzati dalla chiusura obbligata prima delle 22 che scoraggia i clienti dall'uscire a cena. Ma lo spostamento di un'ora, il compromesso delle 23, non risolverebbe la questione degli incassi mancati. 

Gli incassi

"Cominciare ad allentare il coprifuoco è importante, ma lo slittamento di un'ora o di due ore solo in parte riesce a dare una decisa spinta alla ripresa economica delle attività" Lo sostiene l'analisi su base mensile dell'Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza focalizzata sulle attività di somministrazione: bar e ristoranti, secondo la quale, con le regole di questi giorni della zona gialla rafforzata spostare il coprifuoco alle 23 consentirebbe, infatti, una limitata crescita dei ricavi: 18,6 milioni di euro. Un pò meglio lo spostamento del  coprifuoco alle 24 con un recupero di 33,6 milioni di euro. Ben altro impatto, dal punto di vista economico, avrebbe invece, la riapertura dei locali anche al chiuso con lo slittamento del coprifuoco, secondo Confommercio, e oltretutto con il Green Pass, il certificato verde digitale per consentire la circolazione con l'imminente stagione estiva e attrarre il turismo internazionale, non è pensabile avere le attività dell'accoglienza e della ristorazione ancora limitate vietando a bar e ristoranti di utilizzare, in piena sicurezza, gli spazi dei locali anche al chiuso. Con il coprifuoco alle 23 e la riapertura delle attività al chiuso la crescita dei ricavi su base mensile salirebbe a circa 109 milioni di euro (108,8) e con il coprifuoco alle 24 l'incremento raggiungerebbe i 184 milioni di euro. A Milano, Monza Brianza e Lodi - sottolinea Confcommercio - operano 21mila pubblici esercizi con un volume d'affari complessivo mensile, con l'attuale zona gialla «rafforzata», di 380 milioni di euro: dimezzato rispetto a una situazione senza Covid.

Aperture anticipate

Dal canto suo, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, in un'intervista al Corriere, torna a chiedere di rivedere i parametri di rischio "ora che i numeri si sono ridotti. Insistere con l'Rt - ha detto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia- rischia di essere distorsivo". E insiste sulla necessità di trovare un compromesso sul coprifuoco alle 23 e valutare l'anticipo delle riaperture previste dal prossimo mese. Sulla revisioni dei parametri, osserva, «c'è condivisione. La prossima settimana incontreremo il ministro Speranza e lì esamineremo il lavoro che sta facendo su questo tema un tavolo tecnico». Sul coprifuoco, aggiunge, "abbiamo avanzato una soluzione di buon senso. Decide il governo, ma penso che il primo passo avverrà a breve". Fedriga invita però a non focalizzarsi solo sul coprifuoco: «Va fatta una valutazione sull'opportunità di anticipare anche le riaperture o la ripresa di attività previste per giugno e luglio. Mi riferisco alle palestre, ai parchi tematici, alla ristorazione al chiuso, ai centri commerciali nei weekend".