Concertone Primo Maggio, la Lega contro Fedez che denuncia: "Tentativo di censura"

Il rapper chiama in causa anche la Rai: pubblicata sui social una telefonata col vicedirettore di Rai Tre

Fedez

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Fedez, il concertone del 1 maggio, la Lega, la Rai e i sindacati. Sono gli ingredienti di una polemica iniziata ancor prima che il popolare rapper si possa esibire sul palco, per il secondo anno senza pubblico a causa dell'emergenza Covid.

Il monito della Lega

"Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l'intero costo dell'evento". Lo dichiarano i senatori e deputati della Lega in Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio (capogruppo), Giorgio Bergesio, Laura Cavandoli, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi.  "Con 945.000 posti di lavoro persi in un anno e la disoccupazione giovanile al 33%, se davvero il signor Federico Leonardo Lucia deciderà di promuovere la propria figura attaccando Lega e Vaticano, sarà un insulto al 1 maggio. Non si usano i diritti dei lavoratori per promuovere la propria immagine e fare ulteriori profitti", aggiungono i leghisti.  "La Rai non può comprare interventi d'odio a scatola chiusa e non si invochi la censura, perché al rapper non mancano certo spazi per manifestare il suo pensiero, tra l'altro noto anche ai sassi. Viale Mazzini ha ancora qualche ora per rimediare, dopodiché la Lega si muoverà in tutte le sedi competenti. E i sindacati si ricordino che il lavoro appartiene a tutti, non lo si svilisca per regalare qualche like a un cantante milionario", termina la nota. 

La posizione di Fedez

Un avvertimento che qualcuno in Rai deve avere preso molto sul serio, almeno stando a quanto dichiarato dallo stesso Fedez su Instagram. "È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione purtroppo che non c'è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio". Sulla nota della Lega, Fedez ha detto: "Questo comunicato prima ancora che io salga sul palco è da brividi. Un artista può esprimere liberamente le sue idee su un palco? O deve passare al vaglio della politica?".

La nota della Rai

Dal canto suo, Viale Mazzini nega qualsiasi forma di censura: "Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento - si legge in una nota - sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto - continua il comunicato - la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell'organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi". "La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l'occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio", conclude l'azienda

La controreplica del rapper

Una ricostruzione che tuttavia non convince Fedez che in serata, su Twitter, pubblica la telefonata intercorsa con un funzionario Rai e la vicedirettrice di RaiTre, Ilaria Capitani

La telefonata pubblicata dal rapper parte con una frase del suo interlocutore: "Non è editorialmente opportuno in quel contesto...". "Editorialmente?? - interrompe bruscamente Fedez - Io sono un artista, io salgo sul palco e dico quello che voglio e mi assumo le responsabilita' di cio' che dico. Le asserzioni che riporto nel mio testo sono consiglieri leghisti che dicono 'se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno', perché non posso dire che un consigliere leghista in pubblica piazza ha detto che un figlio gay lo brucerebbe nel forno? Perche' non posso dirlo??". A un Fedez visibilmente alterato, l'interlocutore risponde: "Le sto chiedendo soltanto di adeguarsi ad un sistema che lei probabilmente non riconosce...", a questo punto Fedez interrompe nuovamente e chiede: "E qual è questo sistema? Visto che non lo riconosco mi rappresenti questo sistema". La telefonata prosegue con un'altra domanda da parte dell'ex giudice di X-Factor: "Qual e' la parte incriminata che a voi non sta bene nel testo", e il suo interlocutore Rai risponde "Tutte le citazioni che lei fa, con nomi e cognomi, non possono essere citate". "Perche'? Non sono vere? - chiede Fedez - Avete verificato se sono vere?". "A prescindere - risponde il collaboratore della vicedirettrice di Rai3 - possono essere dette in contesti che non sono quelli che lei..."; "Ah si?? - interrompe nuovamente Fedez - quindi dire 'avessi un figlio gay lo brucerei nel forno' messo in un contesto diverso assumerebbe un significato diverso, mi sta dicendo?". "Non è il contesto corretto", insiste chi parla per conto Rai. "Ma chi lo stabilisce?? - risponde il rapper - Io sul palco devo essere libero di dire il c... che voglio, non lo stabilisce lei cosa posso o non posso dire". A questo punto cambia l'interlocutore, Fedez parla direttamente con Ilaria Capitani, vicedirettore di Rai3, la quale dice "Io ritengo inopportuno il contesto". Ma Fedez le replica "Io posso dire quello che voglio visto che non è un contesto di censura. Posso salire sul palco e dire delle cose che per voi sono inopportune ma per me sono opportune? E' una domanda semplice, si o no?". "Dite che questo palco rappresenta la riapertura e il futuro - incalza Fedez - nel vostro futuro i diritti civili sono contemplati oppure no?", "Assolutamente si". Le stories di Fedez e la telefonata si concludono con un "Sono imbarazzato per voi" da parte del rapper.