Tra le 50 maggiori città italiane, 27 hanno un sindaco sostenuto dal centrosinistra.
Il centrosinistra governa nella maggior parte dei maggiori centri urbani italiani. Considerando un gruppo di 50 città – cioè tutti i capoluoghi di Regione e i centri con più di 100mila abitanti – il centrosinistra ha espresso 27 sindaci, il centrodestra 19 e il Movimento 5 stelle solo uno (Campobasso).
Questo assetto non è insolito, perché le formazioni di sinistra sono rimaste molto forti sul territorio per buona parte di tutta la storia repubblicana. Negli ultimi anni questa tendenza era diminuita, ma nelle ultime comunali il centrosinistra ha trionfato quasi ovunque: non solo a Roma, Torino, Milano, Napoli, ma anche in città storicamente di centrodestra, come Catanzaro e Latina.
La situazione delle città è importante per due motivi.
Il primo è che nei prossimi anni questi sindaci si troveranno ad amministrare una grossa parte degli enormi fondi europei disposti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, a cominciare dai quasi 3 miliardi previsti per la rigenerazione urbana. Città come Roma e Milano dovranno trainare la ripartenza.
Il secondo motivo è politico. Secondo diversi osservatori, con il crollo del Movimento 5 stelle – che ha vinto solo nelle città dov’era coalizzato col centrosinistra – sono cambiati tutti i rapporti di forza. “Siamo tornati a un assetto bipolare: il centrosinistra da una parte e centrodestra dall'altra”, spiega il politologo Roberto Segatori. “I grillini ormai sono nell'orbita e all'ombra del Partito democratico. Paradossalmente, però, stavolta è la sinistra guidata ad essere la forza più stabile, mentre la destra si ritrova divisa e in lotta”.