Colori regioni oggi: chi può passare in zona arancione e chi rischia la zona rossa

Covid Italia, per la Lombardia (almeno) un'altra settimana in lockdown. Oggi il nuovo monitoraggio settimanale: cosa può cambiare da martedì 6 aprile

Mappa zone Covid

Mappa zone Covid

Milano – Attesa per il monitoraggio settimanale dell'Iss che potrebbe cambiare, ancora una volta, la mappa delle zone Covid in Italia. Il destino della Lombardia – almeno fino all'11 aprile – è chiaro: la regione resterà in lockdown. Tutto il Paese è ormai interamente rosso-arancio (come disposto dal decreto del governo di Mario Draghi non sono previste zone gialle fino al 30 aprile) ma qualcosa potrebbe cambiare per le regioni con la curva più in bilico. Come detto la Lombardia resterà in zona rossa (almeno) fino al prossimo monitoraggio. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente della regione Attilio Fontana. E' infatti ancora sopra la soglia di criticità l’incidenza dei positivi per 100mila abitanti in Lombardia, 278/100.000 nella settimana tra il 22 ed il 28 marzo. Omogenea la situazione tra le diverse province: ad eccezione di Bergamo, Milano e Lodi, tutte superano la soglia dei 250/100.000 che giustifica la zona rossa. "Penso che saremo per tutta la settimana di Pasqua tenuto conto che lo sarà tutto il Paese sulla base delle disposizioni del governo. Mi auguro che finito il periodo delle vacanze pasquali si possa ricominciare a respirare - ha detto Fontana -. Tutti i dati vengono comunicati alla fine della settimana. Quello che posso dire è che certi dati stanno migliorando, l'Rt si è abbassato in modo considerevole, abbiamo un po' di valutazione negative sull'occupazione degli ospedali e delle terapie intensive".

Resteranno in rosso Calabria, Toscana e Valle d'Aosta per le quali il lockdown è scattato la scorsa settimana. Peggiora la situazione della Basilicata: il monitoraggio settimanale di Ministero della Salute e Istituto superiore della Sanità dovrebbe spingere l'Rt della regione ben sopra l'1. La settimana scorsa era sceso a 0,96, se dovesse andare superare l'1,25 la regione rischierebbe di tornare in zona rossa, così come successo dal primo al 15 marzo scorso. Perr quanto concerne la Sicilia nelle scorse ore il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato una nuova ordinanza che manda in rosso da venerdì 2 a mercoledì 14 aprile i Comuni di Borgetto, Ciminna, Mezzojuso e Partinico in provincia di Palermo, Lampedusa e Linosa nell'Agrigentino e Priolo Gargallo in provincia di Siracusa. Il provvedimento è stato adottato su richiesta dei sindaci e sulla scorta delle relazioni delle Asp, a seguito dell'aumento di casi positivi al Covid. Diventano, così, 27 le zone rosse sul territorio regionale.

Promozione quasi certa per la Campania. "Siamo abbastanza sereni. Su i due dati che misurano il livello dell'epidemia, il numero dei decessi e delle terapie intensive occupate, abbiamo una condizione che ci fa essere fiduciosi, sempre che non perdiamo il senso della responsabilità e della misura" ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca. A proposito della linea dura di chiusura della regione che ha scelto, De Luca fa notare: "Non siamo affezionati alla zona rossa". "La linea della Campania è molto semplice – ha ribadito - vogliamo aprire tutto ma per sempre, non per finta. Il sistema delle mezze misure ha portato l'Italia all'esaurimento nervoso.

A sperare in un passaggio di fascia anche il Veneto. "Incrociamo le dita ma se sarò confermata la nostra proiezione, noi domani auspicabilmente speriamo ci sia un passaggio di colore" in arancione, ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa convocato presso la sede della Protezione Civile di Marghera (Venezia). Secondo i dati in possesso della Regione "il nostro Rt dovrebbe essere di 1,12 e l'incidenza ogni 100.000 abitanti è pari a 226,8" ha sottolineato il governatore. "La percentuale di occupazione dei posti in terapia intensiva è pari al 29% mentre in area non critica è pari al 27%" ha aggiunto. "Sono dati che dovrebbero indicare un passaggio in zona arancione da martedì ma aspettiamo..." ha concluso il governatore.

In arancione dovrebbero riuscire rimanere il Lazio e anche la Liguria, dove il governatore Giovanni Toti che ha stabilito una nuova stretta per le feste pasquali, con il divieto di raggiungere le seconde case (sia per i liguri che per chi vive fuori regione). Va comunque precisato che, sempre in base a quanto stabilito dai provvedimenti del governo, il 3, 4 e 5 aprile (il sabato prima di Pasqua, Pasqua e il Lunedì dell'Angelo) tutta l'Italia sarà in lockdown: sul territorio nazionale varranno le regole della zona rossa. Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà però consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.