Colori regioni: oggi nuova stretta, chi rischia il lockdown?

Lombardia e Piemonte rischiano la zona rossa. veneto, Friuli e Toscana in bilico. Preoccupa l'Abruzzo, la Sicilia spera di restare gialla

Controlli degli spostamenti

Controlli degli spostamenti

La corsa del Covid non si arresta. Anzi, diventa sempre più veloce. E l'Italia rischia di colorarsi di rosso: da lunedì 15 marzo la maggior parte delle Regioni sarà di fatto in lockdown, con le scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno.

A certificare il nuovo peggioramento della situazione in tutto il paese sono i dati del monitoraggio settimanale e il Consiglio dei ministri, convocato nelle prossime ore, darà il via libera alle nuove misure per l'ulteriore stretta, necessaria alla luce della crescita dei contagi dovuta alle varianti diffuse ormai in tutto il paese e responsabili di oltre la metà dei nuovi casi accertati. I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico scientifico, ma la tendenza è già piuttosto chiara tanto che diversi presidenti di Regione hanno annunciato loro stessi il passaggio in zona rossa.  Di conseguenza aumenteranno anche i controlli. Fino ad oggi le forze di polizia si sono concentrare ad evitare gli assembramenti nelle zone della movida e sulle grandi arterie stradali, ma da lunedì potranno effettuare verifiche più mirate visto che la mobilità sarà di fatto molto ridotta. 

Dopo il monitorraggio dell'Istituto superiore della sanità o, prima della firma del ministro della Salute Roberto Speranza sulle ordinanze che delineeranno la nuova mappa dei colori dell'Italia a partire da lunedì, il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, lo stesso Speranza e il Cts incontreranno le Regioni assieme ai rappresentanti di Comuni e Province: una riunione informale che servirà all'esecutivo per illustrare le misure che dovrebbero essere approvate dal Cdm con un decreto legge, anche se in un primo momento si era ipotizzato un disegno di legge. Cosa potrebbe cambiare? Molto probabilmente verrà prolungato lo stop agli spostamenti tra Regioni, che al momento è in scadenza a fine marzo: come minimo verrà portato al 6 aprile. Le misure in discussione in queste ore sono orientate verso una stretta generale, con criteri automatici per il passaggio in zona rossa dei territori in cui il contagio sale e la chiusura generalizzata nei fine settimana. Il parametro per il passaggio nella fascia con le misure più restrittive dovrebbe essere quello dell'incidenza settimanale superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti (lo stesso utilizzato per le scuole nell'ultimo Dpcm), mentre per quanto riguarda i weekend il più colpito sarà il settore della ristorazione, che però potrà lavorare con servizio d'asporto e consegne a domicilio. In questa situazione la riapertura dei cinema e teatri il 27 marzo sembra quasi impossibile

COLORI REGIONI, CHI E' A RISCHIO?

Lombardia e Piemonte a forte rischio zona rossa

La Lombardia è in zona arancione per ordinanza ministeriale e arancione rafforzato per ordinanza regionale, ma rischia la zona rossa. "Ora noi stiamo soffrendo e c'è una tensione ospedaliera importante, con una diffusione più rapida rispetto alle altre ondate", ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Su un possibile passaggio in zona rossa Fontana ha risposto che c'è "una riunione con governo ma noi stiamo aspettando dalla cabina di regia i nostri dati per capire in che condizione ci troveremo".  Intanto, l'Rt regionale è tra 1,28 e 1,32 e ci sono 821 positivi ogni 100mila abitanti. Tutti gli indicatori Covid della Lombardia, secondo i dati della Fondazione Gimbe, sono in rosso. Su 100.000 abitanti i positivi sono 821. La variazione percentuale e’ al 22%, tra le piu’ alte. I posti letto occupati nei reparti da pazienti Covid hanno raggiunto la soglia del 46%, quelli in terapia intensiva del 43%. La settimana scorsa erano rispettivamente al 41% e al 34%. Gia’ da due settimane, quindi, gli ospedali lombardi registrano numeri che superano le soglie di allarme stabilite dal ministero della Salute (40% ricoveri ordinari, 30% terapie intensive). 

Anche il Piemonte va verso la zona rossa. Secondo l’ultimo report settimanale del ministero della Salute, l’Rt puntuale risulta a 1.41 (superiore al valore 1.25 definito per il passaggio in zona rossa) e l’incidenza dei contagi è di 279 casi ogni 100 mila abitanti. Aumentano anche i focolai e la percentuale di tamponi positivi così come oltre soglia risulta pure l’occupazione di posti letto sia di terapia intensiva (36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30%) sia di posti letto ordinari (42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%). A riferirlo presidente della Regione, Alberto Cirio.

Veneto, Friuli e Toscana in bilico tra arancione e rosso

Veneto in bilico tra arancione e rosso. "Per quanto riguarda la classificazione siamo sul filo del rasoio tra arancione e rosso, come molte altre regioni, rispetto ai numeri", ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, ricordando che la zona rossa scatta con un Rt a 1.25. Stessa situazione per il Friuli Venezia Giulia, dove l'indice Rt è intorno a 1,3. Traballa anche la Toscana. "Dai dati che ho io siamo in un coefficiente alto, ma della zona arancione", ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione, rispondendo alla domanda sull'ipotesi che la Toscana possa passare in zona rossa.

Emilia Romagna aranciorosso

L’Emilia-Romagna è formalmente ancora arancione, ma di fatto lo sono solo le province di Parma, Piacenza e Ferrara. In base alle ordinanze regionali, sono già rosse le province di Bologna, Modena, Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, con Reggio-Emilia in arancione scuro. "Coi dati che stanno emergendo che passi tutta la regione in zona rossa è nelle cose", ha spiegato l'assessore regionale alla Salute in Emilia-Romagna Raffaele Donini, a Sky TG24. E ha sottolineato: "L'incidenza dei casi è sopra 250 per 100mila abitanti per settimana e nei reparti abbiamo una saturazione al 45% in terapia intensiva e 49% nei reparti Covid”.

Marche, anche l'ultima provincia rischia il rosso

Con il passaggio in zona rossa da mercoledì 10 a domenica 14 marzo delle province di Pesaro Urbino e Fermo, nelle Marche l’unico territorio rimasto in arancione è quello di Ascoli Piceno. "La situazione qui è complicata, nelle ultime settimane abbiamo assistito a un'impennata della curva e ci troviamo con 4 province su 5 in zona rossa. La provincia di Ancona lo è da oltre 15 giorni, da sabato in zona rossa anche quella di Macerata", ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a SkyTg24. Qui si regsistra un'incidenza maggiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti

Liguria e Puglia verso la zona arancione

La Liguria rischia il passaggio in zona arancione. "Avremo modo di approfondire i numeri alla luce del bollettino settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità. La nostra regione - ha sottolineato il governatire Giovanni Toti - da qualche settimana è a cavallo tra la zona gialla e arancione e vedremo la valutazione degli elementi di rischio, l'Rt e la collocazione della regione nella fascia di rischio". Stessa situazione in Puglia, dove il presidente della Regione, Michele Emiliano ha sottolineato: "Credo che ci siano le premesse per l'adozione da parte del governo di un passaggio in zona di rischio più elevata, con misure più stringenti per le province di Bari e di Taranto rispetto al resto della Puglia, che comunque è in generale peggioramento. La terza ondata sta arrivando anche in Puglia. Al ministro Speranza preannuncio, in una lettera, che stiamo superando tutti i parametri, la crescita dell'epidemia è vorticosa, mai vista. Spingeremo i sindaci ad adottare misure antiassembramento e probabilmente il governo si accinge a un passaggio da zona gialla a zona arancione o addirittura rossa in alcune aree". Emiliano si ècomunque già mosso. Con "decorrenza immediata" e sino al 6 aprile in Puglia, recita una ordianza firmata dal governatore ieri sera , "è vietato lo stazionamento all'aperto, presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, se non si è in solitudine o non si è in compagnia di persone che fanno parte del proprio nucleo familiare o convivente, se non per usufruire di servizi essenziali".

Lazio dalla zona gialla a quella rossa

Il Lazio rischia di passare diettamente dalla zona gialla a quella rossa. "Oggi su oltre 16 mila tamponi nel Lazio (+884) e oltre 22 mila antigenici per un totale oltre di 39 mila test, si registrano 1.800 casi positivi (+146), 16 i decessi (-6) e +1.322 i guariti. Aumentano i casi e i ricoveri, mentre diminuiscono i decessi e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 10%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 4%. I casi a Roma città sono a quota 800. Il valore Rt è a 1.3 la zona rossa è possibile per il superamento del valore 1.25, anche se l’incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta", ha detto l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato.

Preoccupa l'Abruzzo

Preoccupa ancora l’Abruzzo, dove scendono i casi ma continuano ad aumentare i ricoveri. La regione è in arancione, secondo l'ultima ordinanza ministeriale, ma sono 33 i comuni in fascia rossa, nelle province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila.

Campania zona rossa rafforzata

In Campania, già rossa per ordinanza nazionale, ieri è entrata in vigore la zona rossa rafforzata che prevede, con ordinanza reginale, lo stop alla frequentazione di parchi, lungomari, piazze.

Molise guarda alla zona arancione

Secondo il governatore Donato Toma, il Molise potrebbe uscire dalla zona rossae  apssare in arancione "tra 10 o 15 giorni al massimo, a cavallo di Pasqua, insomma". Toma ha spiegato che "in Molise abbiamo scelto di andare prima in zona rossa, avevamo dati aggiornati e sapevamo che prima o poi ci saremmo finiti. Spero però che se la situazione migliorerà poi a Pasqua non dovremo stare chiusi".

Sicilia spera di restare in zona gialla

La Sicilia è in zona gialla, ma come in molte altre aree d'Italia, anche qui si registrano restrizioni a livello locale. Sono 5 le nuove zone rosse che scatteranno da oggi per 15 giorni. Lo prevede un’ordinanza del governatore Nello Musumeci. Le nuove restrizioni riguardano i comuni di: Altavilla Milicia e San Mauro Castelverde, nel Palermitano; Montedoro, in provincia di Caltanissetta; Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano; Raffadali, in provincia di Agrigento.

Sardegna resta in zona bianca

La Sardegna resat in zona bianca per la seconda settimana consecutiva.