Cologno, ragazzina insultata e picchiata da coetanee

Dalle minacce sui social alle botte in strada: una storia di bullismo al femminile

Sporta denuncia ai carabinieri

Sporta denuncia ai carabinieri

Cologno Monzese (Milano), 12 settembre 2020 - "Domani mazzate", l’avvertimento in una storia di Instagram tra gesti e risate davanti allo schermo. Dal bullismo nella rete a quello nella realtà. La vittima è una ragazzina di 14 anni, che per mesi ha subìto insulti, aggressioni verbali e derisioni sui social network e tramite messaggi e chat, per poi essere picchiata l’altro pomeriggio alla fermata dell’autobus.  Spintoni, percosse e calci: in ospedale l’hanno dimessa con 10 giorni di prognosi, diagnosticandole un colpo di frusta e facendole indossare il collare cervicale. La madre ha presentato denuncia ai carabinieri dopo le lesioni.

"Fino a quando erano solo messaggi abbiamo cercato prima un dialogo con la famiglia e la scuola e poi di passare oltre. Con quello che è accaduto l’altro giorno si è oltrepassato il limite". A essersi scagliata contro la 14enne è stata un’altra adolescente di 17 anni. "Mia figlia era in giro con altre amiche. Nel pomeriggio si sono incrociate, ma si sono evitate – racconta la madre -. Poi alla fermata dell’autobus sono iniziate le urla fino a una manata sul petto, che l’ha fatta andare contro il vetro della pensilina. È poi caduta per terra, dopo essere stata presa per i capelli, e, a quel punto, è stata presa a calci all’addome. Solo un’altra ragazzina ha cercato di fermarla, dicendole di smetterla".

Quando la signora è arrivata sul posto la 17enne e l’amica se ne stavano già andando via, lasciando la vittima dolorante a terra. Un’escalation iniziata mesi fa. "Mia figlia ha conosciuto un amico della stessa età, che in principio era molto legato all’altra ragazza. Da quel momento è iniziato tutto. Prima erano solo commenti sui social, storie su Instagram a cui si faceva riferimento a mia figlia per cercare di istigarla e punzecchiarla, messaggi via chat, in forma anonima o non, sempre per cercare di far scaturire una sua reazione". A dicembre, poi, la situazione è peggiorata. "Dal profilo di un’altra ragazza, sempre del gruppo della 17enne, è arrivato un messaggio privato in cui si diceva “Domani vengo a scuola e ti scanno", seguito da insulti e da parole e appellativi molto pesanti nei confronti di mia figlia". La signora ha provato a confrontarsi con la famiglia, "ma senza successo. Ovviamente da genitore ho cercato il dialogo. Ma sono stata insultata io stessa. E anche la scuola non ha potuto fare nulla, visto che l’episodio è accaduto fuori dall’istituto". Un anno pesante, soprattutto a livello psicologico. "Si parla tanto di bullismo e cyber bullismo, ma nel concreto mancano veri momenti di educazione e prevenzione". E anche di corretto uso dei social. "Dopo quanto accaduto alla fermata dell’autobus, la ragazza che ha picchiato mia figlia ha fatto anche una diretta in cui si vanta delle sue azioni". Tutto il materiale è stato raccolto ed è stato presentato insieme alla denuncia per aggressione.