Covid a scuola, molte nuove classi in quarantena: riprende corpo lo spettro della dad

Studenti e personale scolastico positivi al Covid: a poche settimane dalla prima campanella dell'anno, torna alto il rischio della didattica a distanza

Studenti al rientro a scuola

Studenti al rientro a scuola

Resta alto il rischio di tornare alla didattica a distanza. A poche settimane dall'inizio della scuola continua a crescere il numero delle classi in quarantena. In Piemonte ci sono 74 classi in didattica a distanza tra scuole dell'infanzia, primarie, medie e superiori. Situazione non troppo diversa in Alto Adige, dove sono 57 le classi poste in quarantena a seguito di positivita' al Covid-19 tra studenti e personale scolastico.  In provincia di Bolzano le lezioni sono iniziate il 6 settembre - primo territorio in Italia - e attualmente sono 152 gli studenti contagiati e 8 tra docenti e personale scolastico. Secondo i dati della settimana scorsa erano 43 le classi in quarantena e 91 i casi.

La provincia di Bolzano, nota per essere una terra dove vivono molti cittadini 'No-Vax' (non solo per la vaccinazione contro il coronavirus), e' all'ultimo posto a livello nazionale sia per persone immunizzate (55,44% contro il 67,68% del Molise), per prime dosi somministrate e anche per giovani vaccinati. Se in Italia i giovani (12-15 anni) vaccinati con la prima dose sono al 55%, in Alto Adige il dato e' del 33,02%. La differenza e' meno evidente per la fascia d'eta' che va dai 16 ai 19 anni: 76,46% a livello nazionale e 61,41% a livello regionale. 

A lanciare l'allarme sul rischio di non poter garantire la presenza al 100% a scuola e' stato questa mattina il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che in occasione della presentazione del rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza delle scuole ha detto: "L'ambizioso obiettivo del governo di garantire la scuola in presenza al 100% rischia di essere disatteso nei fatti. Le evidenze scientifiche dimostrano che per minimizzare il rischio di circolazione virale nelle scuole bisogna attuare tutti gli interventi di prevenzione".

Tuttavia, ha aggiunto, "nel mondo reale della scuola manca una strategia di screening sistematico di personale e studenti; le regole sul distanziamento sono derogabili in presenza di eventuali limiti logistici; non sono stati realizzati interventi sistematici su aerazione e ventilazione delle aule, ne' sulla gestione dei trasporti; la vaccinazione, possibile solo per gli studenti over 12, e' in progress e le coperture presentano notevoli differenze regionali; l'obbligo di indossare la mascherina vige solo sopra i 6 anni".

Di conseguenza, "l'ambizioso obiettivo del governo - ha ribadito - di garantire la scuola in presenza al 100% rischia di essere disatteso nei fatti, come dimostra il numero di classi in quarantena gia' pochi giorni dopo l'inizio dell'anno scolastico". Anche per il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, "alla dad si continuera' a ricorre, seppur solo in caso di quarantena, e quindi e' irrealistico dire che non ci sara' mai piu'". Giannelli ha spiegato che lo slogan del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi "mai piu' dad" e' "legato a due questioni.

La prima e' che e' stato eliminato l'obbligo di distanziamento che costringevano molte realta' a ricorrere alla dad". Il secondo e' che "le Regioni hanno meno possibilita' rispetto allo scorso anno di disporre sospensioni della didattica generalizzata. Ecco perche' il ministro ha detto mai piu' dad, ma il problema della quarantena non e' eliminabile. Nessun medico se la sente di dire di stare a casa meno di 7 giorni, anche se vaccinato", ha concluso Giannelli.