Sulbiate, Mohamed Ba: "Io, medico e intellettuale in Tolo Tolo di Checco Zalone"

Lo scrittore tra i protagonisti del film record d’incassi

Checco Zalone e Mohamed Ba

Checco Zalone e Mohamed Ba

MSulbiate, 12 gennaio 2020 -  «Checco Zalone? Ha un’umanità che ti spiazza". Mohamed Ba, scrittore, mediatore culturale e attore ha partecipato a “Tolo tolo”, l’ultima discussa pellicola del comico pugliese con incassi record. Brianzolo d’adozione, 56 anni, abita a Sulbiate da 11, ma è originario del Senegal.

E proprio all’immigrazione e all’integrazione ha dedicato le sue opere e la sua vita. E per capire il modo in cui l’ex cabarettista di Zelig, ora regista affermato, voleva trattare temi così delicati, Mohamed ha chiesto di incontrarlo prima di accettare la parte. I due si sono capiti al volo. "È stata un’esperienza molto bella", racconta adesso che il film è nelle sale. "Quando mi ha contattato per propormi di partecipare al progetto ero perplesso. Non ho mai visto sul grande schermo un africano con un ruolo importante. Di solito è coinvolto come “Vù cumprà”. Mi sono sempre battuto contro i pregiudizi e allora ho detto a Zalone che se mi voleva in quelle vesti, non avrei partecipato".

In Tolo Tolo Mohamed Ba è medico, intellettuale e addirittura in una scena recita vestito da Papa. "Un set molto bello. Quando abbiamo girato le scene in Marocco c’erano molti giovani che volevano attraversare il mare per raggiungere l’Europa. Credono che qui ci sia la soluzione a tutto, ma non è così. Qualcuno, alla fine del lavoro, mi ha detto: “Grazie, ora torno a casa. Non parto più”. Per me è stata una soddisfazione. Forse, nel mio piccolo, ho evitato altri morti in mare". "Questa esperienza mi ha fatto crescere. Auguro agli italiani di provare la stessa gradevole sorpresa nello scoprire il bello che c’è nell’altro".

Ba vive a Sulbiate con la moglie italiana e i figli, ma continua a girare il Paese e il mondo con i suoi progetti "per costruire relazioni di umanità tra gli uomini". Dieci anni fa è stato accoltellato a Milano, forse un’aggressione a sfondo razzista, ma il suo assalitore non è mai stato identificato. Lui gli ha scritto una lettera in cui lo chiama “Fratello”.