Nuova variante Covid Centaurus: cosa sappiamo (per ora) e Perché preoccupa

Individuata per la prima volta in India, la sottovariante BA.2.75 è monitorata dall'Oms. Crisanti: desta preoccupazione perché è modificata la regione che viene riconosciuta dagli anticorpi neutralizzanti

La sottovariante di Omicron BA.2.75 è "una variante che desta preoccupazione principalmente perché è modificata la regione che viene riconosciuta dagli anticorpi neutralizzanti. Quindi di fatto questa variante potrebbe essere totalmente invisibile ai vaccini. Se ha il potenziale per diffondersi? Su questo esistono dei dati un po' contrastanti, perché l'indice di infezione secondario", che fa riferimento alla quota di casi secondari che derivano dal contatto con un caso primario, "era piuttosto basso, perlomeno dalle prime misure. Devo dunque dire che è un po' prematuro vedere se questa variante ha una capacità di trasmissione uguale a queste ultime che abbiamo adesso". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova.  "Non è detto" dunque, conclude Crisanti, che quella che sui social è stata ribattezzata la variante 'Centaurus' sarà la prossima variante dominante riuscendo a scalzare Omicron 5. "Non è detto, però sicuramente la preoccupazione degli organi di sorveglianza è direttamente legata a questi aspetti, alle caratteristiche delle mutazioni", che sarebbero un problema pure perché potrebbero eludere l'immunità naturale guadagnata con infezioni contratte da altre varianti Omicron. "A quel punto si riparte da zero - chiosa il virologo - Questo è il problema". 

Cosa sappiamo su Centaurus

Ma cos'è Centaurus? Si tratta della mutazione BA.2.75 di Omicron, quindi "una variante di una variante" che "sicuramente è una potenziale candidata per prendere il posto della BA.5" oggi più diffusa, ha avvertito al Guardian il virologo dell'Imperial College di Londra, Tom Peacock, il primo a identificare Omicron come una minaccia a novembre dello scorso anno. Centaurus è stata rilevata per la prima volta in India a inizio maggio e da allora si è diffusa in una decina di Paesi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Germania e Canada. La sua capacità di trasmissione sarebbe più elevata della sub-variante Omicron BA.5, già considerata a diffusione estremamente rapida. Il 7 luglio il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) l'ha designata come "variante sotto monitoraggio" perché potrebbe essere più trasmissibile o associata a malattie più gravi, anche se la sub-variante e' ancora oggetto di studio. Anche l'Organizzazione mondiale della sanitùà sta monitorando Centaurus, ma a detta della dottoressa Soumya Swaminathan, capo dell'ufficio scientifico dell'Oms, non ci sono ancora prove sufficienti per valutarne la gravità.

"E' difficile prevedere l'effetto di tante mutazioni che appaiono in simultanea", ha detto Peacock al Guardian. Di sicuro, ha aggiunto l'esperto, la diffusione della nuova sub-variante "conferisce al virus un 'carattere jolly' in cui la somma" delle diverse tipologie virali "potrebbe essere peggiore delle stesse prese individualmente". L'allerta dei virologi è arrivata nelle stesse ore in cui i parlamentari hanno chiesto di incrementare gli sforzi per convincere i quasi 3 milioni di adulti in Inghilterra che non hanno ancora ricevuto una singola dose anti-Covid a farsi somministrare il vaccino. 

E l'Europa è di nuovo epicentro della pandemia

Intanto per la quinta settimana consecutiva aumentano i casi di Covid nel mondo: nella settimana tra il 4 e il 10 luglio i contagi hanno superato i 5,7 milioni; resta, invece, stabile il numero di decessi (9.800). Sono questi i dati salienti dell'ultimo bollettino dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dedicato alla pandemia. L'epicentro della nuova ondata di Covid-19, al momento, è l'Europa, dove si concentra quasi la metà di tutti i casi: poco più di 2,8 milioni. I rimanenti contagi sono ripartiti per il 27% nelle Americhe, il 18% nell'area del Pacifico Occidentale, il rimanente 6% negli altri continenti. Dal punto di vista dei singoli Paesi, è la Francia a registrare il maggior numero di casi settimanali (771 mila), seguita da Stati Uniti (722 mila) e Italia (661 mila). Per quel che concerne i decessi, invece, il maggior numero si è verificato negli Usa (1.987); l'Italia, con 574 decessi settimanali, è il quinto Paese al mondo per numero di morti nell'ultima settimana. Sebbene l'Oms inviti a interpretare con cautela i trend, al momento, con un +28% di casi, la pandemia sembra in forte accelerazione nella Regione del Pacifico Occidentale dell'Oms (che comprende i Paesi dell'Estremo Oriente e l'Oceania), mentre in Europa si assiste a una frenata: i nuovi casi sono cresciuti del 4% in questa settimana rispetto al 15% della scorsa settimana. 

Varianti: quali sono le più diffuse oggi

Per quel che concerne le varianti, si conferma l'ascesa della sotto-variante BA.5 che, da sola ormai, è responsabile della metà dei casi mondiali. BA.4 è al 14%, BA.2 al 4%, BA.2.12.1 al 7%. Non compare ancora nel rapporto la sotto-variante BA.2.75 (ribattezzata negli ultimi giorni Centaurus), che comunque l'Oms ha già inserito tra le sotto-varianti da monitorare con maggiore attenzione. "Penso che la dinamica di generazione delle varianti" da parte del coronavirus Sars-CoV-2 in versione Omicron "abbia una frequenza allarmante - ha detto Crisanti -. Nel senso che nel giro di pochi mesi se ne sono generate una decina, alcune con notevole capacità infettiva". "Nessuno può prevederne il percorso evolutivo - spiega - ma sicuramente siamo di fronte a un virus che ha acquisito una notevole plasticità, molto superiore" rispetto al passato. "Tutti i virus evolvono - precisa - ce ne sono alcuni che lo fanno più di altri. Il virus dell'Hiv ha un processo evolutivo spaventoso, tanto è vero che non è possibile fare un vaccino contro questo virus. Non è insolito", dunque, che nuove varianti si formino a distanza così ravvicinata.