Casinò di Campione, la Procura chiede il fallimento. Il sindaco: "In 600 a rischio"

Il primo cittadino Roberto Salmoiraghi non ci sta

Un casinò (foto di repertorio)

Un casinò (foto di repertorio)

Campione d'Italia (Como), 15 gennaio 2018 -  "Il Casinò di Campione deve fallire". A chiedere al Tribunale di mettere fine alle attività della casa di gioco è la Procura di Como. L’istanza nasce dal grave stato di insolvenza della casa da gioco, che solo nell’ultimo anno ha accumulato un debito di oltre trenta milioni franchi (25 milioni di euro circa) nei confronti del Comune, socio unico della società di gestione, che formalmente è custode delle cifre che devono progressivamente essere versate all’ente pubblico. Ma il sindaco di Campione, Roberto Salmoiraghi, non ci sta: "Sono venuto a conoscenza venerdì della richiesta di fallimento che non condivido e per due motivi: all'interno ci sono dei fatti che non sono precisi nella loro esposizione e, se è vero com'è vero che la casa da gioco non ci dà quei trasferimenti che ci deve dare, è anche vero che finora siamo sopravvissuti. Se la facciamo fallire non ci trasferisce più nulla, così vanno a casa 500 persone del casinò e 100 del comune".

Il primo cittadino che ha parlato nel Salone delle Feste del Casinò davanti a tutte le maestranze e alla cittadinanza convocata proprio per ascoltare le sue dichiarazioni, ha anche reso noto che entro il 12 febbraio il Casinò dovrà presentare una documentazione per dimostrare come intende fare fronte a questa situazione anche alla luce dei versamenti al Comune. "Il fallimento non mi sembra il rimedio giusto, sarebbe il primo casinò al mondo che ha ricevuto una richiesta di fallimento ma, al di là di questo, non si può accettare che non sia un creditore a fare una richiesta a un'azienda, ma una Procura della Repubblica - ha aggiunto - E se fallissimo? Cosa c'è dietro l'angolo? Quali alternative abbiamo, quali aziende ci sono? Dove produciamo lavoro?. Come sindaco noi cercheremo insieme con voi e i sindacati di impedire questa soluzione». Il sindaco non ha nascosto che la situazione è critica e sono necessari pesanti tagli (almeno 5 milioni di franchi svizzeri nel 2018).

Secondo il sindaco Salmoiraghi ci sono i margini per salvare il casinò dal fallimento, ma "occorre passare attraverso un piano lacrime e sangue". Il piano annunciato da Salmoiraghi prevede una riduzione degli stipendi dei dipendenti comunali del 20%, il regime di mobilità per 42 dipendenti del casinò e un forte taglio alle pensioni che nella enclave italiana in territorio svizzero godono di sussidi comunali per bilanciare il costo della vita in Svizzera. Il mancato versamento da parte del casinò dei contributi al Comune sta infatti mettendo a repentaglio le finanze municipali, tanto che i circa 100 dipendenti municipali non ricevono lo stipendio da due mesi. "Abbiamo passato 40 anni di benessere assoluto grazie al casinò, adesso siamo diventati poveri e non c'è niente di male: dobbiamo lavorare per sopravvivere, facendo sacrifici», ha detto Salmoiraghi annunciando che presenterà a breve un piano più dettagliato ai sindacati. Il sindaco ha inoltre annunciato che si dimetterà se non vi sarà consenso attorno al piano di salvataggio.

L'udienza in tribunale per decidere sull'istanza di fallimento presentata dalla Procura di Como si terrà il 12 marzo. I magistrati comaschi hanno presentato la richiesta sulla base del mancato versamento al Comune di 33 milioni di franchi (circa 29 milioni di euro) ai quali vanno aggiunti 39 milioni di franchi di debiti con le banche.