Carlotta Rossignoli, laurea record. Burioni: il merito non è una colpa, accuse per invidia

Modella, 23 anni, si è diplomata in Medicina al San Raffaele. Sul web c’è chi solleva dubbi sulla regolarità del percorso. Il virologo e docente dell’ateneo: polemiche assurde e gravi

Carlotta Rossignoli

Carlotta Rossignoli

Milano, 6 novembre 2022 - "Non solo è stata accusata senza prove, ed è gravissimo, ma ora chiedono a lei le prove della sua innocenza". Roberto Burioni, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, si dice "infastidito" dalle polemiche sulla laurea da record di Carlotta Rossignoli.

Burioni, anche lei si è laureato a 24 anni in Medicina. "Ma perché sono nato a dicembre. Ero molto precoce da giovane, poi mi sono fermato col tempo. Ma ricordo che negli anni Sessanta parlavo con mio padre, pediatra oggi 93enne, della possibilità di anticipare e lui si oppose in maniera netta. Come faccio ora io con mia figlia".

Perché? "È solo una mia opinione, ma anticipare gli studi vuol dire togliere un anno di gioventù. E, in prima elementare, togliere un anno di spensieratezza. Credo poi che in alcune professioni – come quella dell’avvocato, del giudice e del medico soprattutto – dove incontri la malattia, le leggi e hai a che fare con persone che soffrono, serva grande maturità. Che acquisisci vivendo, non solo studiando. Fatte queste premesse personali, però, la legge lo consente, siamo in un Paese libero. E chi decide di farlo ha tutto il mio rispetto".

Cosa ne pensa delle accuse dei compagni di corso, al di là delle polemiche sui social? "Mi infastidisce che siano state mosse accuse gravissime, addirittura parlando di ’esami a porte chiuse’, senza prove".

Mai visti di esami così? "Non è stata una mia studentessa, frequentava il corso in inglese, ma non ne ho mai visti. Gli esami sono pubblici per legge, io poi li faccio tutti scritti. Accuse senza prove. Senza parlare delle polemiche sui suoi interessi. Una può vestirsi come le pare, andare dove vuole. Non siamo in Iran. Anche se a volte...".

Si censura il merito? "Il nostro Paese ha tante bellezze, ma anche un brutto difetto: si chiama invidia sociale. Se guadagni 500mila euro, lavorando e pagando le tasse, ti investono di critiche, se li vinci al Superenalotto ti ammirano. Non si premiano le persone che si sono guadagnate il successo, le si mette in evidenza per criticarle anziché prenderle ad esempio e dire: ’Guarda che se studi così anche tu puoi arrivare lì’". 

Spesso per le condizioni di partenza – e i costi di Medicina – non permettono a tutti i talenti di emergere. "Succede in Medicina, in Ingegneria, nel sistema universitario tutto. Un Paese che perde talenti, bravi medici, bravi ingegneri e architetti perché non hanno soldi per studiare è inaccettabile. Ma come facciamo a capire chi ha bisogno? Dal reddito dichiarato? Che magari non corrisponde a quello reale? Solo contrastando l’evasione fiscale si aiuterebbe chi ha bisogno".

Che consiglio dà a Carlotta? "Non è più una studentessa. Se me lo avesse chiesto ’ieri’ le avrei detto di prendersi il suo tempo e lei molto probabilmente non mi avrebbe ascoltato ed è giusto che sia così. Oggi non servono i miei consigli, è una mia collega. A lei va il mio in bocca al lupo. Sono certo che saprà andare avanti da sola".