Campoformido, marito e moglie trovati mummificati in casa: chi erano le due vittime

Escluso l'intervento di terzi. I due, a quanto pare, erano accumulatori seriali

Sul posto carabinieri e vigili del fuoco (Archivio)

Sul posto carabinieri e vigili del fuoco (Archivio)

Una storia di solitudine e riserbo. Che ricorda, in parte, quella di Marinella Beretta, la donna trovata in avanzato stato di decomposizione a due anni dalla morte nella sua casa di Como. Antonilia Finotto, 72 anni, nata a Latisana e Paolo Simonetti, 66 anni, nato a Udine, i due coniugi i cui cadaveri mummificati sono stati scoperti nella loro abitazione di Campoformido, paesone al confine sud-ovest con Udine, secondo gli accertamenti effettuati dal medico legale erano morti da meno tempo. Probabilmente dallo scorso autunno, il momento a cui risalirebbero gli ultimi "avvistamenti" di marito e moglie. Sarà l'autopsia, comunque, a chiarire quanto è passato dal decesso, così come le cause. Di certo è stato escluso l'intervento di terze persone. Fra le ipotesi sul tavolo c'è quella dell'intossicazione seguita a una fuga di gas. La casa, intanto, è sotto sequestro.

I due corpi sono stati trovati al primo piano dell'abitazione, una villetta in strada dei Caprini, piccola via nella frazione di Villa Primavera, non distante dal tracciato dell'autostrada. Erano in stanze diverse. Antonilia era stesa a terra in camera da letto, Paolo, invece, si trovava in soggiorno. Poche le notizie su marito e moglie che, a quanto pare, conducevano una vita molto riservata e trascorrevano lunghi periodi all'estero, dopo essere andati in pensione. Antonilia - capelli lunghi biondi e occhi chiari - aveva lavorato come parrucchiera: aveva gestito un salone di acconciature a Lignano Pineta. La casa, invece, era di proprietà dei genitori di Paolo. L'uomo l'aveva ricevuta in eredità e vi si era trasferito con la moglie. Piccolo mistero: i due non risultavano residenti nel Comune di Campoformido (a cui la frazione di Villa Primavera, seppur in territorio di Udine, appartiene): da qui l'assenza di una qualsiasi segnalazione ai servizi sociali circa la loro situazione.  

A dare l'allarme è stata una vicina di casa, che avrebbe perso i contatti con Antonilia e Paolo da settembre. A quanto pare nella villetta, che è immersa nel verde in una tranquillissima zona residenziale, sono stati trovati centinaia di oggetti, cianfrusaglie e carte, tanto da ipotizzare che marito e moglie fossero diventati accumulatori seriali. Alcune delle persone che vivono a Villa Primavera, sentiti dai media locali, hanno detto che Antonilia e Paolo "non uscivano nemmeno per buttare la spazzatura".