Buche sulle strade in Lombardia, quando l’incuria costa

Non solo ponti pericolanti, tagli brutali alla manutenzione delle provinciali. Oltre 200 milioni di danni all’anno. Crescono anche gli incidenti mortali

A fare le spese delle buche sono soprattutto pneumatici e cerchioni

A fare le spese delle buche sono soprattutto pneumatici e cerchioni

Milano, 19 marzo 2018 - Crepe, piccole e grandi voragini, asfalto sfarinato, sassi che vengono proiettati sui parabrezza dagli pneumatici dei tir. Non sono soltanto i ponti a soffrire di incuria in Lombardia, ma anche le strade. In particolare i 9.311 chilometri di provinciali che innervano un territorio fatto anche di piccoli centri, fra colline e montagne. La pioggia di questi giorni sta facendo crescere l’allarme: ovunque piccoli incidenti e disagi. E i conti dei meccanici salgono. Così, la Lombardia - regione virtuosa della circolazione stradale - con un tasso di mortalità per incidenti fra i più bassi d’Italia (1,5 decessi ogni 100 incidenti stradali), si scopre fragile e pericolosa. Specie in quei territori dove la situazione delle vie di comunicazione è più critica. Limitandosi agli incidenti mortali, infatti, balzano all’occhio i numeri di quattro province lombarde: Mantova, Pavia, Cremona e Brescia. Qui il numero di incidenti con esito fatale sale rispettivamente al 3, 2,7, 2,6 e 2,7 per cento.

I dati mostrano che in media la situazione delle strade, in questi territori, è di maggiore pericolo. Ma non ci sono solo i morti. Ogni anno, in Italia il costo dei soli danni ai mezzi prodotti dalle buche è stimato dalle compagnie di assicurazioni in 1,2 miliardi di euro, senza contare quelli alle persone. Almeno 200 milioni per la sola Lombardia. E se si considera che la spesa complessiva per riparare le strade, nella nostra regione, è passata da oltre 300 milioni ad appena cento, ovvero da 7,3 euro a solo 2,17 al chilometro, si comprende come i costi di cui gli enti pubblici si sono liberati con i tagli di bilancio siano oggi finiti sul conto degli automobilisti. E che qualcosa non funzioni nella manutenzione stradale, anche nell’efficiente Lombardia, lo dimostra il crollo verticale del consumo di bitume e asfalto, che si è più che dimezzato.