Qatargate, la Corte d'appello rinvia la consegna della figlia di Panzeri al Belgio

La decisione dei giudici di Brescia motivata dal fatto che il Paese non ha ancora fornito chiarimenti sullo stato delle sue carceri

Brescia - Il Belgio non ha ancora dato seguito alle richieste di chiarimento sullo stato delle sue carceri e la Corte d'Appello di Brescia e' stata costretta a rinviare di nuovo, al 16 gennaio, la decisione sulla consegna al Paese teatro del Qatargate di Silvia Panzeri, ora ai domiciliari a Milano. Il 20 dicembre la difesa della figlia dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri aveva chiesto ai giudici di accertare se le condizioni delle prigioni belghe siano rispettose della dignità dei detenuti prima di valutare se mandarla in un istituto di pena che e' gia' stato individuato a Bruxelles.

Istanza girata al Ministero della Giustizia che a sua volta, due giorni dopo, l'ha mandata in Belgio per avere delucidazioni, alla luce anche di dossier da cui emergevano gravi problemi di sovraffollamento. Ieri, le autorita' belghe hanno comunicato alla Corte d'Appello di non avere ancora pronta una risposta. Nonostante la brevita' dell'udienza, gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli hanno avuto il tempo per chiedere di liberare la loro assistita o, in subordine, concederle l'obbligo di firma alla polizia "perche' di lavoro fa l'avvocato e deve adempiere a delle scadenze dei suoi clienti".

Una settimana fa, un altro collegio della Corte bresciana aveva invece dato subito il via libera per la 'consegna' di Maria Dolores Colleoni, moglie di Antonio Panzeri e madre di Silvia, tutti ritenuti dalla Procura di Bruxelles parte dell'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio e a influenzare le politiche Ue a beneficio di Qatar e Marocco, presunti corruttori con denaro e altre utilita'. Il trasferimento di Colleoni non e' ancora avvenuto perche' la difesa ha fatto ricorso in Cassazione e si attende la decisione della Suprema Corte che ne discutera' il 31 gennaio.

Terzo fronte aperto davanti ai giudici italiani e' quello relativo al ricorso presentato dalla difesa di Colleoni e Silvia Panzeri contro il provvedimento di sequestro di 200mila euro trovati sul conto corrente della figlia e 40mila sul conto dei coniugi disposto dal gip bergamasco lo scorso 23 dicembre. Il Riesame di Bergamo decidera' il 9 gennaio. A quanto si e' appreso, Luca Visentini, il segretario generale della Confederazione Internazionale arrestato e poi scarcerato, ha deciso di non fare ricorso.

"Su quei conti ci sono solo i miei mutui e chiedera' semplicemente che le banche mi consentano di pagarli - ha detto all'Agi -. Non ho nulla da nascondere e vivo solo del mio stipendio".