Breno, strozzò la madre: "E' incapace di intendere e volere"

L'esito della perizia sul 25enne Vincenzo Capano. Per lo specialista l'omicida è però in grado di stare a giudizio

Il palazzo di giustizia di Brescia

Il palazzo di giustizia di Brescia

Breno (Brescia), 3 Febbraio 2021 - Vincenzo Capano, il 25enne di Breno che lo scorso 10 settembre ha ucciso la madre, Francesca Mesiano, 53 anni, al momento dell'omicidio era incapace di intendere e di volere. Ma è in grado di stare a giudizio. Questo l'esito della perizia psichiatrica affidata con la formula dell'incidente probatorio dal gip, Cristian Colombo, al  professor Sergio Monchieri. La relazione dello specialista, che conclude per una forma di schizofrenia da cui risulterebbe affetto il giovane, è stata discussa oggi, 3 febbraio, in aula alla presenza dell'indagato, che ha assistito in silenzio, sguardo stralunato.

Ora il sostituto procuratore, Roberta Panico, dovrà definire l'indagine, e decidere se procedere o meno. L'omicidio è maturato in un contesto di grave disagio economico e di malattia, nella casa popolare di Via Ghislandi che il Comune di Breno aveva messo a disposizione del piccolo nucleo familiare - Capano e la madre - che viveva di reddito di cittadinanza e indennità di malattia. Anche la vittima infatti soffriva di problemi psichici. Il giovane quel pomeriggio senza una ragione all'apparenza dirompente ho strozzato la madre, poi l'ha vegliata per quattro ore sotto choc.

Quindi ha bussato ai carabinieri per chiedere aiuto. Dopo una notte di silenzio, ha confessato l'omicidio prima a uno psichiatra dell'ospedale di Esine, quindi ai militari e al pm. In aula si è anche discusso del trasferimento in una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, struttura che appare idonea al contenimento della pericolosità sociale dell'indagato - attualmente in custodia cautelare a Canton Mombello - ma lo spostamento non appare fattibile a breve termine per le lunghe liste d'attesa del centro di Castiglione delle Stiviere.