Bolzano, coppia scomparsa: la madre si lamentava di Benno

Durante l'udienza di convalida dell'arresto sono stati ascoltati due audio WhatsApp inviati da Laura Perselli a un'amica. Il 30enne è in carcere, accusato di aver ucciso i genitori

Benno Neumair

Benno Neumair

Bolzano, 1 febbraio 2021 - Due messaggi audio inviati da Laura Perselli a un'amica per lamentarsi del comportamento del figlio. Sono spuntati durante l'udienza di convalida dell'arresto di Benno Neumair, che si trova in carcere con l'accusa di aver ucciso i suoi genitori e aver fatto sparire i corpi. Dopo aver ascoltato le parole della madre, il 30enne insegnante di matematica con la passione per il fitness sarebbe rimasto impassibile, manifestando soltanto in un secondo momento il dispiacere per le lamentele della mamma.

Intanto la Procura e la difesa hanno chiesto al giudice di disporre l'incidente probatorio relativo all'analisi scientifica di tutti i reperti rilevati dal Ris nell'appartamento e nella vettura, come anche la perizia sui dispositivi tecnici (telefono, computer e chiavette usb). Il giudice si è riservato di decidere in merito. Peter Neumair e Laura Perselli, 63 e 68 anni, entrambi docenti in pensione, sono scomparsi la sera del 4 gennaio. I loro cellulari si spengono alle 21, ma è probabile che a quell'ora fossero già morti. Quale potrebbe essere il movente, se a ucciderli fosse stato Benno?  La dipendenza dagli anabolizzanti che ne aveva distrutto sempre più il carattere facendolo diventare violento o una controversia economica con il giovane che rivuole dai genitori i soldi spesi per l’università di Innsbruck. Benno potrebbe avere ucciso sua madre e suo padre al termine dell’ultima lite, verso le 20 del 4 gennaio nella villa di via Castel Roncol. Poi, potrebbe averli caricati sulla Volvo e gettati nell’Adige all’altezza del ponte di Vadena, dove i carabinieri hanno individuato tracce di sangue del padre.

Dopo giorni di contraddizioni, errori e piccole ammissioni, il 30enne si è costituito in Procura a Bolzano accompagnato dagli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo. "Non ha assolutamente confessato. Abbiamo solo preceduto il fermo. Contro Benno c’è un comportamento mediatico colpevolista", avevano spiegato i legali. Rinchiuso in una cella del carcere di via Dante, "Benno è molto provato. Sta affrontando questa esperienza con angoscia, nonostante io e il collega Angelo Polo avessimo sempre pensato che fosse necessario prepararlo anche a una circostanza di questo tipo", le parole dell’avvocato Flavio Moccia. Il giovane, che si è costituito pur senza confessare il delitto, resterà in carcere come ha deciso il giudice Carla Scheidle dopo l'interrogatorio di convalida del fermo.