Miracolo sul Bernina: ritrovata Pina, pastore maremmano smarrito quattro mesi fa

Sondrio, l’odissea del cane sfuggito alla famiglia: ha sconfinato dalla Valtellina alla Svizzera, vagando per 50 km. La gioia del padrone

Pina con il suo padrone

Pina con il suo padrone

Valdidentro (Sondrio), 30 dicembre 2022 - "È stato il nostro più bel regalo di Natale. La Pina, il nostro adorato pastore maremmano di 8 anni, dal pelo bianco, è tornata a casa. La cercavamo da quasi quattro mesi, da quel 4 settembre, quando al momento di ripartire per Milano si è sguinzagliata e non siamo più riusciti a prenderla. Avevo ritardato di un giorno la partenza da Valdidentro per continuare le ricerche, avevo poi tappezzato l’Alta Valtellina di volantini con la sua foto e il mio numero di telefono, affinché potessi essere aiutato. Ma a nulla sembravano essere serviti anche gli innumerevoli appelli via social e avvistamenti sui monti. Di lei si erano poi perse tutte le tracce. Finché il giorno in cui eravamo seduti a tavola, per la festa più bella dell’anno, mi è arrivata la tanto attesa telefonata del suo ritrovamento...". È felice, a fatica trattiene ancora l’emozione Antonio Schiavone, 49 anni, ingegnere siciliano per un’impresa di ingegneria e costruzioni di Oil&Gas nel capoluogo lombardo, dove risiede, nel raccontare la commovente storia della sua adorata bestiola, come un caso di “Chi l’ha visto?“ andato a buon fine.

"Eravamo saliti lassù con alcuni amici, per festeggiare il compleanno di mia moglie Simona, geologa - ricorda il professionista, ex ufficiale del gruppo “pipistrelli“ della Folgore con un passato di missioni di sicurezza all’estero -. Alla fine di una splendida giornata, trascorsa in parte nel ristorante di un albergo della zona, per gustare i piatti della cucina valtellinese, la Pina probabilmente intuisce che sto per rimetterla nel portabagagli della mia auto per il viaggio di ritorno. Si ribella, non vuole. Probabilmente, essendo stata poco bene all’andata, per le tante curve affrontate, si libera dal guinzaglio e scappa nei boschi di Cima Piazzi, davanti alla cabinovia. Inutili le nostre rincorse, per riprenderla. Un paio di volte quasi ci riusciamo, ma per un soffio riesce a sfuggire alla cattura e si dilegua nelle fitte pinete. Rinunciamo, a quel punto, a partire, decidendo di fermarci per proseguire le ricerche il giorno successivo, la domenica. Ma senza successo. In seguito lancio anche diversi appelli sui social, oltre ad affiggere sui piloni della luce e sulle bacheche dei paesi i volantini con la sua immagine. Ma di Pina, che avevamo adottato a Roma, dopo che per circa tre anni, appena nata, aveva vissuto da randagia nella capitale, nessuna notizia".

Poi, il giorno di Natale, quando ormai il professionista milanese aveva perso ogni speranza di riabbracciarla, il tanto insperato lieto fine. "Mi ha contattato - spiega l’ingegner Schiavone - il maresciallo Angelo Fachin, militare del Sagf, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Bormio, che l’ha riconosciuta al passo del Bernina, in Svizzera, mentre girovagava lungo la strada. Era salito al passo a fare visita alla figlia che lavora lì e ha visto la Pina. Con l’aiuto di sua moglie è riuscito a fermarla e a prenderla. E ci ha chiamati dandoci la splendida notizia. Siamo subito partiti per tornare a Valdidentro e riprenderla. In linea d’aria ha percorso almeno 50 chilometri dal luogo in cui si allontanò. L’abbiamo fatta visitare dal veterinario, è un mucchietto di ossa e pelo, debilitata, ma viva: in tutti i mesi trascorsi lontano da casa ha perso 25 chili, ora ne pesa soltanto 10. Arrivati a Milano si è divorata un piatto intero di brasato, il suo pasto di Natale".