Ruby ter, Silvio Berlusconi e quattro 'olgettine' a processo / VIDEO

La prima udienza è stata fissata per il 9 maggio

Silvio Berlusconi

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Milano, 26 marzo 2018 - Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio, ancora una volta, a Milano, per il caso Ruby ter. Lo ha deciso il gup Maria Vicidomini che ha mandato a processo anche 4 'olgettine' nel filone con al centro i versamenti più recenti dell'ex premier alle giovani e i reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. La prima udienza sarà il prossimo 9 maggio. Il leader di FI è già a processo nel filone principale con altri 23 imputati, tra cui Karima El Mahroug, che riprenderà invece il prossimo 7 maggio per attendere proprio la fine dell'udienza preliminare e, in caso di rinvio a giudizio degli imputati, la riunione dei filoni in un unico dibattimento. 

In mattinata, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio avevano insistito con il gip Maria Vicedomini nella richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell'ex premier e di quattro ragazze, che avrebbero avuto i versamenti più recenti effettuati dal Cavaliere. Si tratta di Aris Espinosa, Elisa Toti, Giovanna Rigato e Miriam Loddo.  L'ex premier e le ragazze sono quindi accusati di corruzione in atti giudiziari in relazione a versamenti per 400mila euro effettuati dal Cavaliere a favore delle ragazze fino all'ottobre del 2016, mentre i versamenti per le altre ospiti delle feste di Arcore si erano interrotti mesi prima. L'ipotesi della Procura è che, in cambio di quel denaro e di altre utilità, le ragazze avrebbero edulcorato le loro testimonianze ai processi del 'Rubygate'. Nell’insistere nella richiesta di rinvio a giudizio i pm hanno messo in luce la mole di prove della corruzione contestata. Sempre oggi, il gip Vicedomini ha anche respinto la richiesta di Giovanna Rigato di essere giudicata con il rito abbreviato, condizionato dalla possibilità di sentire in udienza Francesco Cipriani, al momento in Honduras per partecipare all'Isola dei Famosi, e di un manager di Mediaset. Bocciate anche tutte le eccezioni preliminari presentate dalle difese, comprese quelle di competenza territoriale. 

Nel suo intervento davanti al gup, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano aveva anche affermato che non ci sono solo argomentazioni logiche a sostegno dell'accusa nella vicenda Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi, ma anche prove certe. "Se in Lombardia si sente rumore di zoccoli - ha detto Siciliano per sostenere l'esistenza di prove al di là degli argomenti logici - penso che piu' probabilmente gli zoccoli siano quelli di un cavallo e non di una zebra. All'inizio abbiamo pensato che probabilmente ci trovassimo di fronte a un cavallo, poi ne abbiamo avuto le prove certe". In questa lettura metaforica, il "cavallo" sarebbe il nucleo dell'accusa, in base alla quale le 4 giovani farebbero parte del gruppo di 'olgettine' che Berlusconi avrebbe corrotto con circa 400mila euro fino al novembre 2016 per rendere testimonianze reticenti o compiacenti nel processo Ruby, concluso con l'assoluzione definitiva di Berlusconi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile. Un'accusa nata dalla trasmissione degli atti in Procura da parte dei giudici dei processi Ruby e Ruby bis che ipotizzavano, su un piano logico, le menzogne delle ragazze. Giovanna Rigato è anche indagata per una presunta tentata estorsione ai danni di Berlusconi. Stando alla denuncia del leader forzista, avrebbe preteso da lui un milione di euro minacciandolo di diffondere alla stampa informazioni in grado di danneggiarlo.

DIFESA BERLUSCONI: "PROCESSO DIMOSTRERA' INNOCENZA" -  La decisione del gup di Milano di rinviare a giudizio Silvio Berlusconi e quattro 'olgettinè in un filone del procedimento Ruby ter "è assolutamente tecnica, non ci sorprende, perché il giudice doveva solo decidere sulla non superfluità del dibattimento e non sul merito e il dibattimento sarà la sede opportuna per dimostrare l'estraneità alle accuse" dell'ex premier. Lo ha spiegato il legale del leader di FI, l'avvocato Federico Cecconi. A chi gli chiedeva se avesse già sentito al telefono l'ex Cavaliere, il difensore ha risposto "no, non ancora" spiegando che in questi giorni "è in altre faccende affaccendato", con riferimento alle questioni politiche dello scenario post elettorale.