Cesare Battisti è in Italia, il figlio di Torregiani: "Disposto a incontrarlo"

L'ex terrorista è rientrato in Italia per scontare l'ergastolo. Il figlio di una delle vittime: "Se mi viene chiesto non mi tiro indietro"

Cesare e Battisti e Alberto Torregiani

Cesare e Battisti e Alberto Torregiani

Milano, 14 gennaio 2019 -  Alberto Torregiani, figlio di una delle vittime del terrorista Battisti e anche lui costretto sulla sedia a rotelle, si è detto disposto ad incontrare Cesare Battisti per un confronto. "Se ci fosse la possibilità non mi tirerei indietro". "Purtroppo"-ha ricordato Torregiani- " mio padre ai tempi della rapina, nel '78-'79, era un gioielliere noto a Milano, un qualcosa che ovviamente poteva dare fastidio a certi settori, come il proletariato. Ovviamente, dopo l'incidente il peso di quel cognome era impresso nella memoria delle persone, e questo ricadeva anche su di me, che giravo in citta' in carrozzina. Ora, avendo due cognomi, perche' io ero stato adottato dalla famiglia Torregiani, ho usato il primo cognome e sono riuscito a vivere la mia vita in carrozzina in modo tranquillo. Ho lasciato Milano e mi sono trasferito in una citta' in cui a parte familiari e pochi conoscenti, nessuno sapeva chi ero. Questo pero' non mi ha fatto vivere i relativi benefici derivati dalla condizione, dal mio essere in carrozzina, ecco perche' dico che sono stato un latitante".

"Non c'e' stata mai la possibilita' di averlo di fronte, non c'e' mai stata la volonta' da parte sua di avere il perdono, cioe' di voler voltare pagina, ammettendo la sue gesta negative. Io poi non mi tiro indietro se mi viene chiesto un confronto. La cosa strana e' che tutto sta succedendo in un batter d'occhio dopo 37 anni di attesa."

Poi Torregiani conclude con una riflessione:" Mi ha colpito che l'atteggiamento di Battisti in vita libera, i suoi sorrisi al di la' del fatto di aver fatto arrabbiare me e le altre famiglie delle vittime, abbia fatto arrabbiare anche persone che non c'entravano nulla. Ho sentito tantissime persone, che non erano familiari delle vittime, esprimersi condannando in modo molto forte Battisti", ha detto.