Bassetti oltre il Covid: "Il vero pericolo sono i batteri resistenti agli antibiotici"

Il direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico di Genova mette in guardia sulla prossima minaccia per la sanità mondiale

Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive di Genova

Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive di Genova

Genova - Dopo 18 mesi caratterizzati dalla lotta al Covid, lo studio della malattia e la progressiva diffusione del vaccino fanno guardare al futuro con un cauto ottimismo. Medici e sanitari di tutto il mondo ora spostano l’attenzione su un problema già presente prima dell’arrivo della pandemia: il fenomeno dell'antibiotico-resistenza e quello dei superbatteri, sempre più difficili da contrastare. "È già un'emergenza. Oggi si parla solo di questa pandemia, ma in ospedale da anni il problema più grande, anche per i pazienti Covid, è quello delle infezioni batteriche, come lo è per i trapiantati o per chi ha subito interventi importanti".

Lo ha detto Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ospite della conferenza stampa online 'Infezioni e antibiotico-resistenza: nuovi approcci e strumenti per il cambio di paradigma nella cura del paziente fragile', promossa dall’azienda farmaceutica Shionogi, rispondendo alla domanda dei giornalisti sul rischio di una prossima emergenza sanitaria legata alla resistenza antibiotica (Amr, Antimicrobial resistance) e su quale possa essere la lezione della pandemia appena vissuta per prevenirla.

"Vorrei che tutto quello che abbiamo fatto per combattere il Covid non si perda, anzi dobbiamo riversarlo nella lotta ai batteri resistenti - ha sottolineato Bassetti - Ma questo va fatto con il coinvolgimento anche di altri settori, dall'agricoltura alla zootecnica, altrimenti noi infettivologi rischiamo di rimanere soli in questa battaglia".

Cos’è la “resistenza antibiotica”

Gli antibiotici, dalla loro comparsa nella seconda metà del ventesimo secolo, hanno rivoluzionato la medicina rendendo quasi innocue malattie un tempo fatali. Oggi però, il frequente utilizzo di questi medicinali ha fatto sì che alcuni batteri sviluppassero una “resistenza” agli antibiotici rendendo inutile il principio attivo che normalmente dovrebbe bloccare la crescita dell’infezione. L’Istituto Superiore di Sanità, come del resto afferma Bassetti, lo definisce "uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale” a causa delle implicazioni "dal punto di vista clinico (aumento della morbilità, letalità, durata della malattia, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), sia in termini di ricaduta economica", per il costo aggiuntivo di farmaci e di procedure più onerose o per l’allungamento delle degenze in ospedale. Le principali cause che favoriscono questo fenomeno, sempre secondo l’ISS, sono: “L’aumentato uso degli antibiotici (incluso l’utilizzo non appropriato); l’uso degli antibiotici in zootecnia e in agricoltura; la diffusione delle infezioni ospedaliere causate da microrganismi antibiotico-resistenti e una maggiore diffusione dei ceppi resistenti dovuta a un aumento dei viaggi internazionali e dei flussi migratori".