La Barbie nasceva il 9 marzo del 1959: 62 anni e non sentirli

La bambola più famosa al mondo ha attraversato i decenni e le critiche sempre col sorriso: ecco la storia

La prima Barbie, 1959

La prima Barbie, 1959

Sessantuno anni fa, il 9 marzo del 1959, la prima Barbie della Mattel debuttava alla fiera del giocattolo di New York. Indossava un costume da bagno zebrato, aveva il suo famosissimo vitino da vespa, gambe lungh e folti capelli neri legati. Da quel giorno la bambola nata dall'intuizione di Ruth Handler (e che porta il nome della figlia di Ruth, Barbara) è diventata l'oggetto del desiderio di milioni di bambine, uno dei giocattoli più venduti al mondo (si stima che oltre un miliardo di Barbie siano state vendute in almeno 150 nazioni, e la Mattel ha dichiarato che vengono vendute tre Barbie al secondo) con decine e decine di versioni diverse, assumendo nel tempo anche una specie di ruolo "sociale" che spesso ha portato ad aspre critiche.

Le critiche

Molte, negli anni: da quelle dell'Arabia Saudita per gli abiti succinti e le pose peccaminose, a quelle più frequenti relative al corpo della bambola, dalle forme e propozioni inesistenti in natura, tanto che nel '97 le viene allargato il bacino e nel 2016 vengono aggiunte tre nuove forme del corpo: petit, curvy e tall. Un'altra critica è stata quella di rappresentare un modello di femminilità stereotipato e non inclusivo (a lungo Barbie è stata bianca, bionda e magra) e soprattutto vuoto di contenuti, superficiale. Ma a dire la verità nelle intenzioni di Ruth Handler c'era ben altro: si era accorta che mentre suo figlio aveva giocattoli che gli permettevano di immaginarsi come pompiere, astronauta, dottore, la figlia aveva solo bambole con le fattezze di neonati e poteva immedesimarsi nel ruolo di mamma e basta. 

Il personaggio

Intorno a Barbie la Mattel ha costruito una storia, una vita, fatta di fidanzato (Ken), sorelle, fratelli, amici in tutto il mondo. E poi ancora: la casa di Barbie, il camper, l'automobile, il giardino, gli animali. Ma l'aspetto più affascinante sono le professioni: in questi 61 anni la Barbie è stata un po' di tutto, ha vestito i panni di moltissime professioniste. Eccone alcune: nel 1960 le prime carriere, Barbie Fashion Editor, Barbie infermiera, Barbie Assistente di volo e Barbie ragazza in carriera. Nel 1965 esce Barbie Astronauta, truccatissima sotto il suo casco spaziale. Ben lontana dalla realtà, ma per fortuna nel 2019 la Mattel ne ha prodotta una più bella e veritiera, con le fattezze di Samantha Cristoforetti. Nel '68 esce Christie, la prima Barbie nera. 

Poi negli anni sono arrivate Barbie chirurgo, Barbie Ceo, Barbie pilota, istruttore di fitness. Nel '92 Barbie corre per le presidenziali americane e non si ferma più. E poi ancora poliziotta, pompiera, paleontologa, sciatrice e istruttrice di fitness; anchor woman, architetta, influencer. 

Non solo bionda, alta, magra, americana: Barbie ha assunto le fattezze più diverse. Con la collezione Dolls of the World nell'81 è stata indiana d'America ma anche scozzese. Risale al 2018 la splendida linea #MoreRoleModels che rappresentava donne straordinarie, tra cui Frida Khalo e Amelia Earhart.  

Collezionismo

Mattel ha stimato che esistono oltre 100.000 collezionisti di Barbie. Il 90% sono donne, di un'età di circa 40 anni, che acquistano una ventina di nuove Barbie ogni anno. Il 45% spende oltre 1.000 dollari ogni anno. Le prime Barbie sono quelle che hanno assunto il più alto valore commerciale, e mentre una Barbie nel 1959 veniva venduta per 3 dollari, la stessa Barbie è stata aggiudicata per 3552,50 dollari su eBay nel 2004. La Mattel ha lanciato una particolare gamma di Barbie, prodotte specificatamente per i collezionisti, alcune delle quali in porcellana e altre ispirate a famose serie televisive.