Omicidio a Palermo, l'avvocato del trentenne di San Donato: si è difeso, non aveva armi

"Vincenzo Trovato è tornato dopo la lite nei pressi del locale armato con una spranga, e ha cercato di colpire Gianvito Italiano"

Gianvito Italiano si era trasferito con la compagna a San Donato

Gianvito Italiano si era trasferito con la compagna a San Donato

Palermo, 16 agosto 2022 - "Il mio assistito si è difeso da un'aggressione e ha sempre ripetuto di non avere utilizzato nessuna arma da taglio". Questa la linea difensiva  dell'avvocato Franco Lo Sciuto, il legale che difende Gianvito Italiano il 30enne  che da qualche tempo vive a San Donato Milanese insieme alla sua compagna, che gestisce un’attività gastronomica a Melegnano. Italiano è accusato di avere ucciso il 22enne Vincenzo Trovato la notte tra l'11 e il 12 agosto scorsi nel lungomare di Balestrate, dopo l'autopsia eseguita sulla vittima nell'istituto di medicina legale del Policlinico.

"Al mio assistito e a tutti noi - aggiunge il penalista - dispiace quanto successo, ma Italiano è una persona incensurata che non ha avuto mai problemi con la giustizia. La rissa scoppiata all'interno del locale era stata sedata. Tutto era tornato alla normalità. È stato il giovane Trovato - ricostruisce l'avvocato - che sarebbe tornato dopo un quarto d'ora di nuovo nei pressi del locale armato con un oggetto di ferro, forse una spranga, e ha cercato di colpire il mio assistito. Lo ribadisco: Italiano si è soltanto difeso e non ha usato alcuna arma, che tra l'altro non è stata trovata. Non è chiaro cosa ha innescato la rissa e perché il giovane sia tornato indietro".

"Il mio consulente - rivela il penalista - che è molto esperto e ha più volte lavorato per la Procura di Marsala, mi ha ribadito che non è stata rescissa l'arteria femorale. Adesso stiamo acquisendo tutte le carte sulla vicenda e affronterò tutti gli aspetti davanti ad un giudice".