"Milano riparte azzerando le tasse"

Tavola rotonda con “Il Giorno“, sul tavolo lo stop alle imposte fino al 2021: se la città si ferma si blocca il Paese

L’avvocato e consigliere del Municipio 1 a Milano Giampaolo Berni Ferretti

L’avvocato e consigliere del Municipio 1 a Milano Giampaolo Berni Ferretti

MIilano, 18 giugno 2020 - «Se oggi Milano si ferma, si ferma tutto il Paese". L’avvocato Giampaolo Berni Ferretti riprende un concetto espresso dal cantautore Roberto Vecchioni per dipingere il presente della sua città, alle prese con la sfida più difficile, far ripartire l’economia dopo l’emergenza coronavirus. Con quali strumenti si potrebbe innescare la ripresa? "La Lombardia è stata la zona più colpita anche dal punto di vista economico, quindi proponiamo di azzerare il pagamento delle tasse fino al 2021 con l’obiettivo di far ripartire le imprese e il commercio. In questo modo si potrebbero attirare imprese e convincere le aziende lombarde a rimanere qui. Solo la leva fiscale può innescare una rinascita, che deve passare anche attraverso una vera riduzione della burocrazia e dei suoi costi. Il contratto sociale va rivisto". Dopo la fase del lockdown, a Milano si avvertono i primi segnali di una ripresa oppure è ancora tutto fermo? "Qualcosa si muove, ma con grandissima difficoltà. Bar e negozi riaprono, hanno registrato zero incassi e nel frattempo si sono accumulate bollette e spese da pagare. Negli ultimi anni, poi, a Milano è stato dilapidato un patrimonio costruito in un periodo d’oro per la città". Quale? "Quello di Gabriele Albertini sindaco, che si è trovato a governare una città paralizzata e l’ha fatta rinascere, con un simbolo di tutto questo nella Torre Branca. Ma il percorso è iniziato prima, grazie a forze liberali che hanno fatto fiorire una città che ha saputo anche reinventarsi dopo gli anni del terrorismo". La pandemia ha cambiato il rapporto tra Milano, la Lombardia, e il resto d’Italia? "Nel momento del bisogno sono arrivati prima i medici di Cuba rispetto a quelli delle altre regioni. Questo indica il grado di solidarietà da parte del resto del Paese, e anche alla luce di tutto questo non vedo perché dovremmo pagare con le nostre tasse anche i loro servizi".