Lombardia: in un anno 544 attacchi informatici. In 99 casi è stato chiesto il riscatto

I dati regionali 2021 della Postale: istituzioni, infrastrutture e grandi imprese nel mirino degli hacker. Il fattore smart working e gli investimenti in cybersicurezza. La polizia: non un costo, ma un valore

Il focus

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Milano - Più di un caso al giorno , 45 al mese. Nel 2021, istituzioni, infrastrutture critiche e sensibili e grandi imprese con base in Lombardia sono state bersagliate dagli hacker: 544 attacchi informatici "significativi" in un anno, di cui 99 con ransomware , vale a dire un particolare tipo di malware (programma che disturba le azioni di un utente su un computer) utilizzato dagli sconosciuti incursori per criptare da remoto i file e offrirne la successiva restituzione (tramite invio della chiave di crittografia) dietro pagamento di un riscatto.

Un dato che rappresenta almeno il 25% dei casi nazionali, secondo stime attendibili degli addetti ai lavori. Una percentuale legata ovviamente alla maggior concentrazione di aziende di primaria importanza rispetto al resto d’Italia e fatalmente destinata a crescere in futuro. "Ogni volta che ho occasione di farlo – fa sapere il vicequestore Rocco Nardulli, funzionario del Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni di Milano – ripeto che gli investimenti economici per proteggersi non vanno considerati un costo, bensì un elemento che aumenta il valore di quell’ente, stabilizzandone i flussi di cassa e rendendolo più solido per clienti e azionisti". Ovviamente, la questione non riguarda solo i colossi pubblici e privati, ma anche medie e piccole realtà produttive; ed è legata a doppio filo al fattore smart working. Sì, perché il massiccio ricorso al lavoro da casa causa pandemia rende più vulnerabili i sistemi informatici e richiede massima attenzione alla cybersicurezza e un rigoroso rispetto delle regole anti-hacker da parte dei dipendenti. Il consiglio principale è quello di evitare quegli errori "metodologici" (come usare contemporaneamente le reti aziendale e domestica) che rischiano di spalancare la porta a chi vuole intrufolarsi nella rete interna per carpire dati e trasformarli in merce di scambio.

A tal proposito , prosegue Nardulli, "è necessario che il personale venga adeguatamente formato, soprattutto per sviluppare un elevato grado di consapevolezza dei pericoli che si corrono e delle contromisure da adottare". Hacker a parte, gli specialisti della Postale si sono occupati anche degli altri tipi di reati on line contro il patrimonio, che hanno fruttato ai cyber criminali una cifra complessiva di 25 milioni di euro: si va dai raggiri immobiliari (31 indagini, in gran parte legate alle case vacanza) alle truffe su e-commerce (517) e trading via web (195). In totale, gli investigatori della polizia hanno arrestato 5 persone, denunciandone altre 270 e perquisendone 745.