Stop ad AstraZeneca, sospeso anche in Svezia e Lettonia. Effetto valanga

L'Oms: "Non vogliamo che la gente vada nel panico". Ma l'elenco dei Paesi che blocca il siero si allunga. Atteso il verdetto dell'Ema

Stop temporaneo ad AstraZeneca

Stop temporaneo ad AstraZeneca

Milano - Stop ad AstraZeneca, si aggiunge anche la Svezia e la Lettonia. Portogallo, Cipro e Slovenia erano stati gli ultimi Paesi, lunedì sera, a decidere per uno stop precauzionale del vaccino Astrazeneca. Si sono uniti a una ventina di nazioni che per il momento preferiscono non somministrare il siero anglo-svedese alla popolazione dopo alcuni casi di morti sospette. E sono giorni convulsi anche in Italia, con lo stop di Aifa arrivato ieri e che ha provocato una valanga di cancellazioni.  E oggi è arrivato l'annuncio da parte di Svezia e Lettonia, ultimi paesi europei a sospendere, almeno per ora, le somministrazioni del vaccino AstraZeneca in via precauzionale. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie dei due paesi, seguendo la decisione di ieri di Germania, Italia, Francia e Spagna ed altri in Europa, in attesa di un nuovo parere dell'Agenzia europea del farmaco. 

In attesa della decisione dell'Ema

Ora gli occhi, almeno in Europa, sono ora puntati sull'Ema, l'agenzia europea per i medicinali, che per giovedì 18 marzo ha convocato una riunione straordinaria per decidere il da farsi. "Gli esperti stanno esaminando in dettaglio tutti i dati disponibili e le circostanze cliniche che circondano casi specifici per determinare se il vaccino potrebbe aver contribuito o se è probabile che l'evento sia stato dovuto ad altre cause", ha spiegato l'agenzia.

Gli appelli alla fiducia

"I benefici del vaccino AstraZeneca superano sempre i rischi" ha scritto comunque l'Ema nella nota con cui ha annunciato la riunione di giovedì. Ma anche l'Organizzazione mondiale della sanità chiede sangue freddo: "Il comitato consultivo dell'Oms per la sicurezza dei vaccini ha riesaminato i dati disponibili, è in stretto contatto con l'Ema", con la quale è previsto un incontro domani. "I Paesi dovrebbero continuare ad utilizzare il vaccino AstraZeneca", ha aggiunto il capo scientifico dell'Oms, Soumya Swaminathan. E ha sottolineato: "Non vogliamo che la gente vada nel panico e, per ora, raccomandiamo ai Paesi di continuare a vaccinare con AstraZeneca". 

Domani l'Oms ha convocato una riunione del suo gruppo di esperti per tornare a valutare la sicurezza del vaccino prodotto dalla multinazionale anglo-svedese. "Fino a ora, non abbiamo trovato una relazione tra questi eventi (avversi) e il vaccino", ha aggiunto l'esperta dell'Oms e Mariangela Simao, vice direttrice generale dell'Oms incaricata dell'accesso ai medicinali e prodotti sanitari, ha continuato dichiarando che "dai dati preliminari a disposizione non c'è stato un aumento dei casi tromboembolici".

L'azienda anglosvedese si difende: nessun problema con i lotti consegnati

Ora frena la campagna vaccinale in Italia

La sospensione di ieri da parte di Aifa è stata una decisione "temporanea e cautelativa", in linea con gli "altri Paesi europei", giunta al termine di un confronto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i colleghi europei. La scelta, ha spiegato il ministro, è arrivata dopo i dati elaborati dalla Germania, che è stata la prima nazione a dire stop al vaccino anglosvedese, seguita da Francia e e Italia. In Italia ben 1,1 milioni di cittadini hanno già ricevuto il siero sotto accusa. Per l'esattezza, le dosi utilizzate sono 1.093.800 sulle 2.196.000 consegnate, ovvero il 49.8% di quelle arrivate nel nostro Paese. Le prime inoculazioni l'11 febbraio, quando ne furono fatte 2.919, mentre il picco al momento è stato raggiunto venerdì scorso, con 64.684 dosi somministrate. E sono in molti, moltissimi, quelli che ora si chiedono cosa fare, soprattutto tra i cittadini che hanno ricevuto la prima dose ed erano in attesa della seconda. Intanto migliaia di hub vaccinali, in Italia, si trovano a sospendere le vaccinazioni all'improvviso, rimandando a casa chi era in fila. Solo in Lombardia sono saltati almeno 33.500 appuntamenti in programma tra oggi, domani e dopodomani, oltre a quelli annullati in corsa ieri da metà pomeriggio.

I casi sospetti e le indagini

Si moltiplicano in Italia come altrove le segnalazioni di morti sospette, seguite in ordine di tempo alla somministrazione del vaccino Astrazeneca. Il 9 marzo era deceduto Stefano Paternò, militare di stanza ad Augusta. Sotto sequestro era finito il lotto ABV2856. Ieri gli ispettori del Ministero della Salute si sono recati all'ospedale Umberto I di Siracusa, senza rilevare anomalie, e nella base militare di Augusta, dove era di stanza il sottufficiale. Sulla sua morte indaga la procura di Siracusa che, in attesa dell'esito dell'autopsia e dei risultati degli esami istologici e tossicologici, ha autorizzato i funerali. 

Dalla Sicilia al Piemonte, ipotizza l'omicidio colposo, al momento contro ignoti, l'indagine della procura di Biella sulla morte di Sandro Tognatti, avvenuta a diciassette ore di distanza dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca. In attesa dell'autopsia, in programma domani mattina, il procuratore Teresa Angela Camelio, che coordina le indagini, non ha escluso la "sussistenza di nesso eziologico" tra l'inoculazione e il decesso. E, prima ancora che l'Aifa vietasse del tutto l'uso del vaccino, ha disposto il sequestro del lotto '"incriminato", l'ABV5811. Oltre 393mila flaconi che i carabinieri del Nas hanno prelevato in tutta Italia, negli hub di distribuzione e nei centri di vaccinazione a cui erano stati consegnati.

AstraZeneca, da Napoli due casi sospetti

A Napoli si registra un altro caso sospetto, quello della 54enne Sonia Battaglia. La donna lotta tra la vita e la morte all'ospedale del Mare, ricoverata in terapia intensiva dopo una dose AstraZeneca del lotto ABV5811, lo stesso del professore biellese. Come il musicista, non aveva patologie pregresse: "È sempre stata sana come un pesce - raccontano i famigliari - e anche dopo il vaccino sembrava stesse bene, tanto che è andata a lavorare. Due giorni dopo ha avuto la febbre, dormiva in continuazione, non riusciva a parlare" fino a diventare "totalmente immobile". 

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