Afghanistan, l'ex vice-presidente invita alla Resistenza contro i talebani

Amrullah Saleh esorta a combattere dal Panshir, l'antica roccaforte del generale Massoud

Il generale Massoud

Il generale Massoud

"Non serve discutere con Biden ora, lasciamo che la digerisca. Noi afghani dobbiamo dimostrare che questo non è il Vietnam e i Talebani non sono affatto i Vietcong. A differenza di Usa e Nato, non abbiamo perso lo spirito e vediamo grandi opportunità davanti a noi. Gli inutili avvertimenti sono finiti, UNISCITI ALLA RESISTENZA". Lo scrive l'ex primo vicepresidente afghano, Amrullah Saleh, su Twitter.  L'ex primo vicepresidente afghano del deposto governo di Kabul, Amrullah Saleh, afferma che "in base alla Costituzione, in caso di assenza, fuga, dimissioni o morte del presidente il suo primo vice assume la carica ad interim. Mi trovo in Afghanistan e sono il legittimo presidente ad interim. Sto sentendo tutti i leader per avere il loro sostegno e consenso", scrive su Twitter.  Il responsabile afghano si troverebbe nella provincia del Panshir, la stessa da cui il figlio di Massoud, Ahmad, ha lanciato un appello agli "amici della libertà" contro la "tirannia". È l'unica provincia del Paese che i Talebani non controllano. 

La guerra all'Urss

E non è un caso se la resistenza si organizzi proprio nel Panshir, storica roccaforte di Aḥmad Shāh Masʿūd, il generale Massoud. Soprannominato il Leone del Panshir, da giovane aderisce al movimento islamico che guidato dal professore Burhanuddin Rabbani, che si opponeva alla crescente influenza sovietica sul paese he portò nel 1978 al colpo di Stato che depose Mohammed Daud Khan, a sua volta salito al potere tramite un golpe. A poco a poco diventa un capo militare amato e rispettato dai combattenti musulmani della resistenza afghana contro l'invasione dell'Unione Sovietica durante la guerra sovietico-afghana vinta grazie alla tattica di guerriglia contro un esercito oggettivamente più numeroso e meglio equipaggiato. Dopo dieci anni di combattimenti l'Armata Rossa è costretta alla ritirata  una tattica di guerriglia contro un esercito oggettivamente piàù numeroso e meglio equipaggiato. Sarà il Vietnam russo

La guerra civile

Durante la guerra civile afghana divergenze politiche e ideologiche lo opposero lungamente al Partito islamico più radicale di Gulbuddin Hekmatyar, l'Hezb-e Islami. Con la vittoria del fronte di Burhanuddin Rabbani, da lui sostenuto, viene nominato ministro della Difesa nel governo nato dal Peshawar Accord (un accordo di pace concordato dai partiti afghani dopo la caduta del governo comunista) ma il progetto di dar vita a un Afghanistan unificato e pacifico si scontra con l'opposizione  da parte di Gulbuddin Hekmatyar, che sin dai tempi della guerra con l'URSS era appoggiato dal Pakistan, che guarda cosa oggi è alleato degli Stati Uniti in un valzer geopolitico da far rabbrividire. Scoppia così la guerra civile. Nel 1995 Massoud sconfigge Hekmatyar ed i suoi alleati ma poi l'ascesa del movimento dei talebani lo pose di fronte ad un nuovo avversario, nuovamente sostenuto dal Pakistan. La Tigre del Panshir combatte i talebani per due anni, prima di essere costretto ad abbandonare Kabul nel settembre 1996.  

L'opposizione ai talebani

La Tigre del Panshir si oppone ai talebani che avevano instaurato una repubblica islamica fondata su una rigidissima interpretazione del Corano. L'oppressione maggiore fu nei confronti delle donne, private di ogni diritto politico e civile e addirittura interdette dalla vita sociale. Dal 1996 Massoud organizza la reistenza sotto l'insegna dell'Alleanza del Nord e torna ad operare secondo gli schemi su cui aveva basato la sua vittoria sull'invasore sovietico. La strategia ridiventò indiretta e di successo proprio come era avvenuto con l'Armata Rossa, creando molte perdite al regime talebano. 

L'attentato e la morte

Massoud comincia ad essere un problema per gli studenti del Corano che organizzano un attentato suicida a Khvājeh Bahāʾ od-Dīn. Il generale viene assassinato da due tunisini che si fingnoo giornalisti di una emittente marocchina. I due terroristi erano stati reclutati, secondo quanto verrà scoperto dalla polizia belga, a Bruxelles dal loro connazionale Emiro, Sayf Allāh Ben Hassine, capo e fondatore dell'organizzazione salafita tunisina Anṣār al-Sharīa vicina al Al Qaeda. La data dell'attentato non è un dettaglio: è il 7 settembre 2001, due giorni prima degli attentati dell'11 settembre avrebbe avuto l'obiettivo di neutralizzare il principale capo militare anti-qaedista presente in Afghanistan.