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Secondo alcuni esperti è l'indiziato numero uno nell'aumento di casi di epatite acuta registratosi fra i bambini di tutta Europa. Si tratta dell'adenovirus: i dati forniti ieri riportavano la sua presenza in 74 dei 169 casi accertati della grave patologia. Poco meno del 50%. Dati che hanno portato gli specialisti a parlare dell'adenovirus come "possibile trigger che innesca la reazione" decisiva a provocare l'epatite. O, ancora, a identificarlo come "indiziato numero uno". Ma cos'è l'adenovirus? O meglio, cosa sono, visto che si tratta di una famiglia di parassiti? Sul sito dell'Istituto superiore di sanità è pubblicata un'accurata scheda sulle loro caratteristiche. Descrizione generale Sintomi Terapia Complicazioni Descrizione generale Gli adenovirus, si legge sul portale dell'Iss, costituiscono una famiglia di virus a Dna di cui si conoscono almeno 100 diversi sierotipi, la metà dei quali in grado di causare infezione nell'uomo. Sono divisi in 7 sottogruppi, identificati con le lettere da A a G, sulla base delle differenze delle sequenze del Dna. Gli adenovirus sono resistenti nell’ambiente e possono essere facilmente trasmessi da persona a persona mediante goccioline di saliva o secrezioni disperse nell'aria tramite tosse e starnuti o tramite l'ingestione di alimenti contaminati con liquidi corporei. Fra le categorie più a rischio proprio i bimbi che passano molto tempo in ambienti affollati, come asili e scuole. Le infezioni da adenovirus, generalmente, hanno una durata limitata nel tempo con rarissime complicazioni. Gli organi più interessati sono apparato respiratorio, sistema digerente, apparato visivo e vie urinarie. Sintomi I sintomi si presentano dopo 3-10 giorni dall’infezione e dipendono dagli organi interessati. Più frequentemente riguardano le vie respiratorie e si manifestano sotto forma di raffreddore con secrezione nasale, mal di gola, ingrossamento delle tonsille, febbre, rigonfiamento delle ghiandole del collo e sotto la ...
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