Abusi sessuali sui bambini: arrestato sedicenne

Il giovane arrestato dalla polizia: le vittime non denunciavano per paura delle botte. La Procura: "Ferocia incredibile"

Polizia di Stato

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Un ragazzo di 16 anni è stato arrestato a Brindisi con l'accusa di aver ripetutamente costretto due 12enni a subire atti sessuali, minacciandoli di picchiarli se avessero rivelato qualcosa. Il giovane è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Brindisi in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce su richiesta della procura minorile. Secondo l'accusa, il sedicenne aveva da tempo preso di mira un bambino. Una volta lo avrebbe costretto a subire atti sessuali nel vano ascensore di un condominio di Brindisi e il 12enne sarebbe stato poi liberato da altri minorenni che sono riusciti ad aprire con la forza le porte e a tirarlo fuori dall'ascensore. In altre circostanze avrebbe costretto una altro dodicenne a vedere film pornografici e a praticare e subire atti sessuali in un parco pubblico. I fatti contestati si riferiscono a episodi risalenti all'estate del 2020, ma il 16enne avrebbe anche tempo prima praticato abusi che, in gran parte, sarebbero stati coperti dall'omertà del gruppo che gravitava attorno a lui e alle vittime.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura minorile di Lecce, la vicenda si è sviluppata in un contesto "amicale" in un gruppo di ragazzini coetanei che erano soliti passare il tempo libero insieme giocando per strada a Brindisi. All'interno di questo contesto "rassicurante" si era inserito il sedicenne che, forte della sua superiorità fisica e anagrafica, ha cominciato a spadroneggiare arrivando a brutalizzare sessualmente coloro che fino a quel momento lo avevano creduto un amico. Il giovane approfittava della ingenuità e dell'età delle vittime che tacevano degli abusi per paura di essere picchiate. Secondo il procuratore della Repubblica minorile di Lecce, Simona Filoni, "ogni azione violenta risulta consumata dall'indagato con una incredibile ferocia, con una brutalità degna di condotte delinquenziali di soggetti normalmente adulti, già strutturati in modo irrimediabilmente deviato". Il muro di paure e di omertà che circondava la vicenda si è rotto quando uno dei componenti del gruppo di amici è stato testimone diretto di alcuni episodi di abusi e ha poi raccontato tutto alle forze dell'ordine.