A piedi in Svizzera per riavere il figlio. Il papà disperato soccorso nella notte

La storia di Angelo Maggioni che da due anni non vede il suo bimbo

Angelo Maggioni con il piccolo che gli è stato sottratto dalla madre

Angelo Maggioni con il piccolo che gli è stato sottratto dalla madre

Era partito da casa a piedi, deciso a raggiungere la Svizzera. Il suo obiettivo era protestare sotto il palazzo dell'Onu a Ginevra e chiedere aiuto dopo che il suo bambino di 7 anni è stato portato in Algeria dalla madre nel 2019. I carabinieri invece lo hanno salavato l'altra sera a Veduggio con Colzano (Monza Brianza) dopo essere rimasto bloccato a causa di un temporale nei pressi del fiume Lambro, a rischio piena. Angelo Maggioni, 42 anni, ha spiegato ai militari e ai vigili del fuoco che lo hanno tratto in salvo di essersi accampato lì perché sorpreso dal maltempo. Un mese fa circa lo stesso papà lecchese ci aveva raccontato di sentirsi un po' "come la mamma di Denise Pipitone. Io almeno per il momento posso consolarmi con la certezza che mio figlio sia vivo, un paio di volte sono anche riuscito a parlargli e sentirlo per telefono, ma nemmeno io so con esattezza dove si trovi, né come stia".

Per i giudici italiani suo figlio Alessio di 8 anni, che non vede ormai da 22 mesi, dovrebbe stare con lui in Italia, per i giudici algerini invece con la madre in Algeria, dove lei lo ha trascinato nel luglio 2019 con il pretesto di una vacanza nel suo Paese d’origine senza poi riportarlo più a casa. La paura è molta: in Algeria la pandemia continua a dilagare e anche la situazione socioeconomica non è delle migliori. Pure la frustrazione è molta: nonostante la denuncia che ha presentato per rapimento di minore, le segnalazioni degli agenti dell’Interpol, le continue richieste di aiuto ai funzionari del Viminale e del ministero degli Esteri, sembra che nessuno possa o voglia aiutarlo e sia in grado di riportargli a casa suo figlio che è un cittadino italiano. Già in passato la sua ex moglie  gli aveva “rubato“ il figlio e lui aveva aveva dovuto combattere per quattro anni per riuscire a riabbracciarlo, perché lei in Algeria ha ottenuto l’affidamento esclusivo del piccolo, mentre in Italia avevano raggiunto in tribunale un accordo di affido congiunto. 

Proprio per rispettare il pronunciamento dei giudici italiani il papà nell’estate 2019 aveva acconsentito che la madre portasse con sé Alessio in Algeria per un paio di settimane di vacanza: i quindici giorni sono però diventati mesi e i mesi ormai quasi 2 anni. "Purtroppo mi ero sbagliato di nuovo a lasciarlo andare via con lei – ammette Angelo -. E pensare che li ho accompagnati io all’aeroporto... non riesco proprio a perdonarmelo. Ma che altro potevo fare?". Contro la sentenza di affido esclusivo alla mamma dei giudici algerini ha presentato ricorso, che tuttavia per un mero presunto vizio di forma è stato cassato, senza che tra l’altro nessuno gli abbia comunicato mai nulla: lo ha scoperto solo nei giorni scorsi, nonostante il verdetto risalga al 2018, addirittura prima che l’ex moglie, che invece lo sapeva, gli “scippasse“ per la seconda volta Alessio, sicura che tanto a quel punto in Algeria non sarebbe mai più stata obbligata a restituire il figlio e riportarlo in Italia, dal padre, dal nonno e dagli amici e ai compagni di scuola.