Cremonese, il toto-allenatore è sempre più caldo

Dopo le dimissioni a sorpresa di Pecchia, è caccia a un tecnico con personalità per affrontare la serie A: da Gattuso a Filippo Inzaghi passando per Pirlo, ma non solo

Festeggiamenti e premiazione per la Cremonese

Festeggiamenti e premiazione per la Cremonese

Cremona, 24 maggio 2022 - L’inatteso addio di Pecchia sembra avere scombussolato (e non poco) le carte della Cremonese. La società guidata da patron Arvedi si è trovata a dover iniziare all’improvviso con un nuovo tecnico al quale affidare il compito (tutt’altro che agevole) di guidare la matricola grigiorossa in un torneo difficile come la serie A. Un compito che è ricaduto innanzitutto sulle spalle del ds Giacchetta, ma che ha coinvolto anche un profondo conoscitore di calcio e di uomini come Braida. La “caccia” al possibile sostituto dell’ex centrocampista (che in molti danno vicino all’Udinese, ma oggetto anche di offerte importanti da Parma e Benevento) è partita subito ed ha concesso ampio spazio pure alla fantasia.

L’identikit ideale è quello di un allenatore che abbia abbastanza esperienza e personalità da riuscire a guidare una squadra che dovrà fare i conti con una stagione più che difficile. Il mare della serie A è più che mosso e riuscire a conservare il posto appena riconquistato ai vertici del calcio nazionale rappresenta fin d’ora un’impresa. La prima ipotesi che si è fatta largo è stata quella di Gattuso, subito seguito da Pirlo e da Pippo Inzaghi. Si tratta di tre candidati di indubbio rilievo, anche se pare piuttosto difficile vestirli di grigiorosso, a cominciare da Inzaghi, “frenato” dal fatto di provenire dagli storici rivali di Piacenza.

Per quel che riguarda Gattuso, inoltre, sembra che l’ex tecnico del Napoli stia puntando ad una panchina di maggiore prestigio rispetto a quella di una neopromossa e questo discorso potrebbe valere pure per Pirlo. Salgono così le quotazioni di allenatori che, magari, sono fermi da un po’ o che sono in cerca di riscatto e, a tal proposito, Di Francesco, Liverani e Zanetti potrebbero meritare la prima fila, ma attenzione a non trascurare profili di esperienza come Donadoni e Prandelli, ma anche Stramaccioni oppure un mister abituato a lottare per inseguire salvezze più che difficili come Ballardini. Il tutto, naturalmente, senza dimenticare l’outsider che non manca mai e che potrebbe avere il compito di rivitalizzare un gruppo che, senza il condottiero che l’ha guidato in serie A, deve trovare una nuova filosofia di gioco e di pensiero.